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martedì, 28 agosto 2012 - 18:48
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replica a Renzi

Galli su Ataf "Analizziamo i numeri e non facciamo demagogia"

Le cifre di Ataf e Linea a confronto
Immagine articolo - Il sito d'Italia

"Dopo le esternazioni del sindaco nel consiglio di ieri, mi ero già prefissato uno studio particolare dei numeri con i quali andare a risollecitare la discussione nel prossimo consiglio" E' quanto dice il capogruppo Giovanni Galli sulla questionerazionalizzazione Ataf sollevata dal sindaco Renzi e che potrebbe avere come esito la privatizzazione di una parte dell'azienda. Giovanni Galli (Lista Galli per Firenze) si è andato a rivedere i numeri snocciolati ieri dal sindaco in COnsiglio, con i quali metteva a confronto le tre aziende fiorentine di trasporto: Ataf, Linea e Gest. Secondo il sindaco queste cifre, appunto,  parlerebbero chiaro e renderebbero ragione del buco di bilancio di Ataf.  "Una lettura acritica dei dati porterebbe a facili conclusioni di inefficienza a discapito di Ataf - dichiara Galli -  ma una semplice analisi appena più approfondita porta alla ribalta il fatto che quei numeri sembrano 'usati'. Ad esempio sulla percentuale di autisti sul totale dei dipendenti, che in Ataf si attesta al 67% (882 su 1311) mentre in Linea si vuol far apparire ad un fantastico 93% (195 su 210). Quei parametri non sono immagine di efficienza o meno, sono piuttosto una lettura distorta dei fatti. Chi li ha stilati si è dimenticato di dire che Linea gode di tanti servizi 'centralizzati' di Ataf che altrimenti vedrebbero peggiorare il confronto. Possiamo citare la programmazione dei turni, il lavoro dei controllori, la consegna dei titoli di viaggio ai pubblici esercizi, la vendita degli stessi, o più in generale tutto il lavoro di organizzazione e gestione del personale. Stesso difetto di confronto disomogeneo sul numero degli “inidonei al servizio”: Linea ne ha 1 solo mentre in Ataf sono 127. Ma questo dipende certamente dal fatto che Linea è azienda di più recente costituzione che non Ataf. Dal fatto che i dipendenti delle 2 aziende hanno ben diverse anzianità (sia di età media che di servizio), incidendo quindi in modo ben diverso sull’ “usura” dei lavoratori. Identicamente non è neppur paragonabile la condizione di traffico standard che affronta chi sta su rotte cittadine (ben più stressanti) che non su rotte extraurbane. Strano pure il confronto del numero di giornate medie lavorate l’anno. Quest’ultima è una differenza dovuta al cosidetto 'prelavorato', ossia il cumulo di ore lavorate durante un giorno standard e non previste dal CCNL. Tutta roba - ha concluso il capogruppo della Lista Galli- che è stata oggetto di accordi specifici e senza far ricorso ad alcuna remunerazione aggiuntiva. Insomma, tutto appare piuttosto fumoso. Ribadisco dunque che andrò avanti con il lavoro di analisi e mi appresto a continuare il pressing sul sindaco affinché di tutta la questione Ataf si dia chiarezza assoluta e non demagogica".

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