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martedì, 29 ottobre 2013 - 21:37
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Leopolda13

Renzi lanciato verso la segreteria del Pd apre le porte a tutti: "noi non mettiamo steccati"

Si chiude la kermesse politica fiorentina che registra il pieno di partecipanti
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Stupore è la parola scelta da Renzi per chiudere la Leopolda 13 che lo lancia verso la segreteria del Pd. Neppure stavolta ci sono state bandiere di partito in sala o sul palco, Epifani arrivato ieri alla ex stazione fiorentina, se ne è stupito e Renzi inizia proprio da qui. “Il problema non sono le bandiere ma  le croci che non ci sono sulla scheda elettorale come si fa a non capirlo”.

Un avvertimento anche al centrodestra e al Cavaliere: “Noi non parliamo di Berlusconi ma del futuro. Chi oggi nella destra parla di Renzi come del nemico compie lo stesso errore che ha fatto la sinistra per 20 anni". 

E a chi dice che la vittoria è già in tasca: “Se vogliamo vincere ci si mette in gioco.  O vince un Noi o non vinciamo”.

Sulle riforme costituzionali: “Oggi il Parlamento dice: fate le riforme. Oggi il parlamento è fatto di persone giovani del partito, se davvero avremo un’occasione dal giorno dopo diremo via al Senato e attueremo il superamento del bicameralismo perfetto”.

Sulla legge elettorale: “Quella che funziona è quella dei sindaci. E’ una legge elettorale educativa perché responsabilizza: chi governa per 5 anni è il responsabile.  Niente più inciuci, mai più larghe intese e giochini sulle spalle degli italiani. Dire questo non significa voler far cadere il governo”.  

Sull’Europa: “La nostra idea di Europa parla di servizio civile europeo. L’Europa non deve essere l’europa del populismo ma dei popoli,  non ci dica di abolire la Bossi-Fini ma mandi le navi nel mediterraneo”.

Sul Lavoro: "Noi continuiamo a essere il terzo partito tra i gli operai e i disoccupati perché diamo l’impressione di parlare di lavoro senza voler cambiare veramente, senza voler abolire quei vecchi tabù tipici della sinistra.  Va cambiato il sistema di formazione professionale, i centri per l’impiego vanno radicalmente rivoluzionati e gli articoli nel codice di lavoro sono troppi. Non è l’italianità delle aziende che va difesa a tutto i costi ma l’italianità dei lavoratori e dei prodotti”.

Sulla Cultura: “A chi ci accusa di eccesso di semplicità dico che la soluzione è proprio la semplicità, è non avere la puzza sotto il naso. Non è la Leopolda a essere strana ma è quello che c’è fuori a esserlo. Vince solo chi si mantiene semplice, noi non siamo persone importanti vogliamo fare cose importanti, solo se resterà questo spirito andremo da qualche parte. E lo dico prima a me stesso”.

Infine sulle Correnti e su chi per la prima volta si schiera con lui: “ La prima a essere rottamata sarà la corrente dei renziani. Non ci sono renziani della prima ora e quelli dell’ultima: vogliamo fare una nuova cosa e iniziamo o a innalzare degli steccati?”. 

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