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processo

Magherini, ecco fatto l'excited delirium. Il poliziotto americano 'insegna' ai medici legali

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

La bandiera a stelle e strisce avvolge le perizie medico legali sulla morte di Riccardo Magherini, il 40enne deceduto durante un fermo dei carabinieri in Borgo San Frediano a Firenze lo scorso 3 marzo 2014. Al centro delle cause della morte dell'ex calciatore della Fiorentina ci sarebbe secondo le perizie dei tossicologi della Procura, i coniugi Francesco Mari ed Elisabetta Bertol, l'excited delirium che avrebbe colpito Magherini quella notte a causa dell'assunzione di cocaina (0,3 g).

 

Secondo questa consulenza tossicologica le lesioni riscontrate dall'uomo, e dovute ai calci e alla compressione toracica subita da parte dei carabinieri, come ricostruiscono numerose testimonianze agli atti, non sarebbero minimamente influenti sulla morte di Riccardo Magherini che quindi sarebbe certamente e comunque avvenuta quella sera, proprio per l'innescarsi di questa sindrome letale dovuta all'assunzione di droga.

 

Questa tesi è smentita dalla relazione medico legale sull'autopsia. Secondo gli esiti dell'esame svolto sul corpo di Riccardo Magherini, dal professor Norelli e dalla dottoressa Focardi dell'istituto di medicina legale di Careggi, la morte è stata dovuta ad un meccanismo complesso di tipo tossico, disfunzionale cardiaco ed asfittico dovuto alle compressioni toraciche dell'uomo.

 

IL CONSULENTE VS. IL POLIZIOTTO - Per questo motivo l'avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Magherini, ha nominato come consulente il tossicologo forense americano Steven B. Karch, celebre per i suoi studi sull'Excited delirium syndrome, e citato come fonte scientifica proprio nella relazione dei tossicologi, i coniugi Mari e Bertol.

 

Ma durante l'udienza preliminare è arrivata la 'risposta' tattica del pm Luigi Bocciolini che ha depositato un documento specifico sull'excited delirium syndrome, in lingua inglese, del sergente Jonathan Lisowski, poliziotto in servizio alla Caledonia Police dello stato del Wisconsin negli Stati Uniti d'America.

 

A tratti paradossale se letta e contestualizzata con la richiesta di rinvio a giudizio avanzata verso quattro carabinieri e tre volontari della Croce Rossa con l'accusa di omicidio colpso.

Sono 14 pagine di slide, che riassumono l'intervento del poliziotto americano durante una lezione al personale infermieristico in servizio presso i reparti di pubblica sicurezza.

Questa mossa del pm Bocciolini sembra avvalorare quindi l'ipotesi di causa di morte formulata nella consulenza tossicologica in contrasto con i medici legali nominati dallo stesso pubblico ministero.

Al contrario potrebbe essere un modo per smontare totalmente la teoria dell'excited delirium.

Ma se questa fosse l'intenzione del pm apparirebbe un po' limitativo fare riferimento a un documento della polizia americana e non ad una pubblicazione scientifica oltretutto, sintetico e molto generale che si può rintracciare anche con una semplice ricerca su Google.

 

EXCITED DELIRIUM, PRIMO CASO IN ITALIA - Va inoltre ricordato che in Italia non ci sono mai stati casi di morte per excited delirium riferibili dalle cronache. C'è stato un tentativo di attribuzione della morte per questa sindrome nel caso di Federico Aldrovandi poi smontata dalle perizie medico legali e dalle condanne degli agenti di polizia. Inoltre affidarsi a quattordici pagine di slide di un poliziotto americano per definire meglio le ragioni di una morte di un uomo appare inconsistente.

 

ARRESTI MADE IN USA - Oltretutto anche in campo medico ci sono opinioni totalmente contrastanti. Specie negli Stati Uniti d'America dove l'excited delirium syndrome si forma e nasce. Dove diventa causa di morte. Dove viene applicato più diffusamente. Appare evidente come questa sindrome sia diventata causa di morte crescente negli Usa per limitare le responsabilità degli agenti di polzia che negli anni hanno compiuto abusi ed arresti illegali e per questo sono stati, e sono ancora oggi, oggetto di dure critiche da parte dell'opinione pubblica.

 

Anche nella sua relazione Lisowski punta il dito “contro i media responsabili di pubblicizzare questo tipo di morti che prima si verificavano solo nei manicomi e non facevano notizia”.

 

IL SERGENTE LISOWSKI - Il documento del sergente americano elenca quelle che sono le caratteristiche dei soggetti colpiti da excited delirium, le cause che determinano questa sindrome e le norme comportamentali da tenere da parte delle forze di polizia americane.

Lisowski sostiene, come i tossicologi Mari e Bertol, che chi muore nei fermi di polizia è perchè si trova in stato di agitazione psicomotoria e non perchè compresso e soffocato dal peso di chi sta sopra. Quella è solo una fatalità.

Lisowski spiega come tre morti su quattro per excited delirium siano comunque “inspiegabili”. O meglio spiegabili con le lesioni e il soffocamento che però quando si tratta di un arresto di polizia non vengono prese in considerazione.

 

NORME DI COMPORTAMENTO - E proprio nelle sue conclusioni il sergente americano descrive quelle che sono le norme da tenere. “Agire presto con tecniche psicologiche, verbali e comportamentali”. Quindi né violenze né contatti fisici. Come descritto nel protocollo d'arresto, palesemente violato, dei carabinieri. Che non prevede né i calci né la compressione toracica esercitati invece su Riccardo Magherini durante il fermo in San Frediano.

 

“L'uso di sedativi può aiutare il paziente a guadagnare autocontrollo”. “Una rapida valutazione d'intervento può contribuire a salvare le vite e prevenire la morte in custodia delle forze di polizia”. Alla prima ambulanza intervenuta per soccorrere Riccardo Magherini viene negato di prestare i soccorsi dai carabinieri proprio per la mancanza di un medico. Solo dopo oltre 20' verranno iniziate le manovre rianimatorie con Magherini ancora ammanettato.

 

Inoltre quella notte il maresciallo Stefano Castellano, per cui la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio, in una telefonata delle 2.03 al 112 in cui annuncia l'arresto cardiaco di Magherini, riferisce di un sedativo somministrato all'uomo ormai esanime e del successivo sopraggiungere dell'arresto. Affermazione priva di fondamento e totalmente smentita dai molti testimoni per i quali nessun medicinale è stato somministrato a Magherini a terra, prono per oltre 20 minuti, e sul quale gravava inoltre, con tutta probabilità anche da morto, il peso dei carabinieri sul corpo.

 

LE CARATTERISTICHE DELL' ExDS VS. RICCARDO MAGHERINI - Lisowski nelle sue slide elenca anche le caratteristiche per individuare i casi di excited delirium, su chi si manifestano e i comportamenti che ne derivano. E' una scaletta di casi che proveremo a rapportare con i comportamenti di Riccardo Magherini riferiti dalle testimonianze di quella notte.

 

“Alto stato di eccitazione e di attività”. Magherini è molto agitato perchè “impaurito”, “terrorizzato”. A chiunque lo incontri dirà che è inseguito e gli vogliono sparare. Dirà inoltre di chiamare la polizia. L'uomo verrà visto strattonarsi con un'altra persona su Ponte Vespucci dopo le 00.30. Negli stessi luoghi sarà ritrovato anche un bossolo di pistola a salve agli atti delle indagini.

 

“Violenza diretta a oggetti particolarmente brillanti: vetro, specchi”. Magherini rompe una porta a vetri di una pizzeria. Prima chiede al pizzaiolo all'interno di aprire. “Mi vogliono sparare, apri fammi entrare o te la sfondo” riferirà di sentirsi dire il pizzaiolo. Ma Magherini non romperà i vetri e provocherà invece un'incrinatura nella vetrata con una spallata. Nè tantomeno ci sarà riscontro sui vetri delle auto rotti che venivano denunciati dai carabinieri nelle chiamate tra di loro in quella notte.

 

“Forza sovrumana”. “Sembrava una fiera ferita” dirà sempre il maresciallo Stefano Castellano nella sua deposizione. Eppure tra tutti gli intervenuti morirà soltanto Riccardo Magherini. I carabinieri si faranno refertare con prognosi da 2 a 10 giorni. L'unico carabiniere che riporterà una ferita evidente è perchè colpito da una manetta nel tentativo di Magherini di divincolarsi durante il fermo.

 

“Insensibilità al dolore”. Nei video amatoriali di quei tragici momenti Magherini urlerà chiaramente il dolore che sente. “Sto morendo, chiamate un'ambulanza” sono le sue urla che squarciano il silenzio di quella sera.

 

“Soggetto spogliato per la copiosa sudorazione causata da ipertermia”. Magherini non è spogliato. Indossa una camicia blu jeans sbottonata ed un piumino. Non “a d'orso nudo” come scriveranno i carabinieri e come si potrà udire nelle conversazioni radio sia con il 112 che con il 118. E' vestito, ha soltanto il piumino con la zip abbassata e la camicia che verrà tagliata durante le manovre rianimatorie. Magherini quella notte correrà molto come riferiranno numerosi testimoni.

 

“Disturbi del linguaggio”. Anche nelle sue ultime frasi urlate, Riccardo Magherini usa parole appropriate, mai espressioni volgari o imprecazioni. “Aiuto, sto morendo, ahia, chiamate un'ambulanza”. “Sto morendo, aiuto, ho un figliolo”. E' lucido e sta capendo quello che gli succederà da lì a pochi minuti.

 

I DATI STATISTICI - Infine il dato statistico. Il 39% delle morti avviene durante la custodia della polizia. Il 97% sono di sesso maschile. Un numero impressionante. Persone che pesano almeno 100 kg. 7 casi su 11 finiscono in tribunale e nel 47% dei casi i poliziotti vengono condannati.

 

I VIDEO - E nel documento si fa anche riferimento ad alcuni video girati dalla polizia americana che documentano le fasi dell'excited delirium. Arresti al limite della tortura fisica su soggetti all'apparenza in difficoltà ma non pericolosi e quantomeno governabili (ATTENZIONE I VIDEO CONTENGONO IMMAGINI CHE POTREBBERO URTARE LA SENSIBILITA' DEI LETTORI. SI RACCOMANDA UNA VISIONE AD UN PUBBLICO ADULTO E CONSAPEVOLE)

 

IL DIBATTITO NEGLI USA - E proprio notando i riferimenti scientifici citati dal sergente Lisowski abbiamo potuto constatare come anche negli Stati Uniti vi sia un dibattito aperto sull'excited delirium syndrome.

 

IL SERGENTE SMENTITO - Sempre con una semplice ricerca su Google abbiamo potuto osservare come il prof. Michael Baden, patologo forense, ex direttore delle medicina legale della Investigation Unit New York State Police, e massimo esperto nel campo per il lavoro di indagini sulle cause di morte, citato da Lisowski nella sua relazione, indichi “sull'excited delirium una forte perplessità tra i medici legali che sono gli unici che possono applicare questa diagnosi sulle cause di morte”.

E' lo stesso prof. Baden che, spiegando a FoxNews la cause di morte di un uomo, smentisce le teorie di Lisowski. “E' la forza che viene esercitata sul collo che occlude i vasi sanguigni che vanno al cervello, oltre alla pressione sul torace, su cui la forza esercitata non consente alla membrana di funzionare negano l'espansione ai polmoni” spiega Baden tratteggiando un caso americano simile alla morte di Riccardo Magherini. “Senza la pressione esercitata sul torace e sul collo queste persone in difficoltà non possono morire” riassumerà il patologo americano nella sua considerazione.

 

LA FAMIGLIA MAGHERINI E GLI AMICI: “VERITA' E GIUSTIZIA” - Ed è quello che sostengono dal giorno della morte dell'uomo Guido ed Andrea Magherini, padre e fratello di Riccardo, che con i tantissimi amici di una vita invocano verità e giustizia.

Quelle lesioni e quelle testimonianze sono troppe, e troppo chiare, perchè Riccardo Magherini sia morto da 'solo' in quella tragica notte. Senza alcuna costrizione e violenza. Solo lui con il suo excited delirium. Non è andata così. Lo dicono i testimoni. Lo dicono le lesioni su tutto il corpo di Riccardo Magherini.

 

Consideriamo l'Italia un paese civile in cui vengono rispettati i diritti delle persone. In certi casi no. In questo caso no. Certi documenti, convegni e modalità di arresto, lasciamole fare a culture diverse dalle nostre. Ma in Italia non ci deve essere spazio per l'excited delirium. E se la morte di Riccardo Magherini servirà ad affermare questo, sarà la conquista di un diritto in più per tutti noi.  

 

GUARDA I VIDEO DEI CASI DI EXCITED DELIRIUM NEGLI STATI UNITI

(ATTENZIONE IMMAGINI FORTI)

 

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