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Buone notizie

Nuovo stadio Fiorentina: la Corte Costituzionale "sblocca" la Conferenza di Pianificazione della Toscana

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Buone notizie riguardo un possibile intoppo che avrebbe potuto rallentare l'iter di approvazione della proposta avanzata dalla ACF Fiorentina al Comune di Firenze, per la costruzione del nuovo stadio e le opere connesse.

Il 24 dicembre 2014 il Governo impugnò la legge della Regione Toscana sull'Urbanistica (appena approvata), contestando la violazione dell'art. 117 della Costituzione, che disciplina le competenze tra Stato ed Enti Locali.

La legge, secondo lo Stato, non avrebbe applicato le regole sulle liberalizzazioni per la media e grande distribuzione (degli esercizi commerciali).

La Corte Costituzionale si è espressa in merito, andando di fatto a sbloccare la Conferenza di Pianificazione della Regione Toscana per le grandi e medie strutture di vendita.

 

Ricordiamo che nello studio di fattibilità presentato dalla famiglia Della Valle, oltre allo stadio, è prevista la realizzazione di 10.000 mq di superfici turistico-ricettive, 27.000 mq di direzionale e 50.000 mq di commerciale suddiviso in 10.000 mq di grande distribuzione, 20.000 mq di media distribuzione e 20.000 mq di esercizi di vicinato.

 

Di seguito il comunicato di Confcommercio Toscana:

 

La sentenza con la quale la Corte Costituzionale si è pronunciata in merito agli articoli 25, 26 e 27 della Legge Regionale n. 65/2014 (Norme per il governo del territorio, ndr) dà ragione alla Regione Toscana sulla nuova normativa urbanistica commerciale  che regola tra l’altro gli insediamenti delle grandi e medie strutture di vendita.

Franco Marinoni, direttore generale Confcommercio Toscana si dice soddisfatto per quella che definisce “una vittoria del buon senso”.

Si – commenta Marinoni – perché la normativa urbanistica regionale non si pone certo in contrasto con le norme nazionali di liberalizzazione, piuttosto mira a tutelare il territorio dal punto di vista ambientale e paesaggistico”. 

Con la proposta di legge del novembre 2014, Norme sul Governo del Territorio, il Consiglio regionale – per altro con un accordo bipartisan  - aveva scelto di  adeguare il principio di pianificazione urbanistica commerciale a una politica di valorizzazione territoriale più incisiva sul fronte della sostenibilità del paesaggio” ricorda Marinoni.

Poi, a gennaio 2015, l’Avvocatura dello Stato aveva sollevato questioni di legittimità costituzionale alla Legge Regionale, che si sarebbe posta in contrasto con le norme nazionali di liberalizzazione commerciale e di tutela della concorrenza. Secondo il ricorso presentato, la Regione Toscana avrebbe di fatto tutelato gli esercizi di vicinato con strumenti non conformi al diritto dell’Unione Europea”.

Dando prova di buon senso la Corte ha accolto la difesa della Regione Toscana. Le Norme in questione hanno infatti l’obiettivo di evitare il consumo di nuovo territorio promuovendo invece il riuso delle aree dismesse”.

A questo mira la valutazione preventiva delle amministrazioni locali, che hanno il dovere di garantire, oltre alla libertà economica, anche la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale, del lavoro e della socialità, vincoli per altro contenuti anche nella normativa statale. Non vengono invece posti vincoli numerici o di distanza tra l’una e l’altra struttura di vendita, né contingentamenti territoriali”.

Del resto – conclude Marinoni - regole di questo genere valgono sia per industria e artigianato, sia per gli insediamenti residenziali. Sarebbe assurdo che la deregulation lasciasse il commercio in un vuoto legislativo senza alcun tipo di pianificazione. Adesso andiamo infine incontro, invece, a una pianificazione urbanistica innovativa, che supera i meri confini amministrativi e quindi gli interessi di campanile, e che affronta la compatibilità delle diverse istanze economiche e sociali in un contesto più esteso”.

 

La Corte Costituzionale ha ritenuto il ricorso del Governo privo di sufficienti motivazioni, così come stabilito dalla sentenza 233 del 2015.

"Accogliamo con soddifazione questa pronuncia – ha spiegato l'Assessore della Regione Toscana titolare della delega al commercio, Stefano Ciuoffo - e oggi possiamo affermare che le norme varate dalla Toscana di carattere urbanistico che disciplinano i piani regolatori e le autorizzazioni per la grande e media distribuzione, restano valide".

 

Donato Mongatti

 

 

 

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