Un conduttore della tv di stato di Tripoli ha invitato pubblicamente i civili a usare le armi per difendere il paese. Nel corso della trasmissione di questa mattina, nella quale sono state mandate in onda le telefonate di alcuni telespettatori, il presentatore ha mostrato un fucile mitragliatore e ha affermato: "Vedete questo fucile, usate queste armi e combattete fino all'ultima goccia del vostro sangue".
"Libia, la Lega detta le condizioni": titolo a caratteri cubitali per il quotidiano leghista La Padania che domani 'apre' sul caso Libia, rilanciando i quattro "punti irrinunciabili" indicati oggi nel Cdm dal ministro Roberto Calderoli, e sui quali - sottolinea il quotidiano verde - "Camera e Senato dovranno votare: rispetto degli accordi con la Libia su gas e petrolio e sulla risoluzione Onu; spartizione dei profughi e blocco navale".
Manifestazione oggi pomeriggio in Via Cavour, sotto la Prefettura di Firenze, dove un centinaio di persone ha manifestato per chiedere il cessate il fuoco in Libia. A partecipare all'iniziativa esponenti di Prc, Sel, Emergency, Socialismo rivoluzionario insieme a semplici cittadini. Tornate, dopo anni, in piazza le bandiere della pace e sono comparsi striscioni con scritto "L'Italia ripudia la guerra", "In Libia un intervento poco umanitario ma molto interessato", "Via Gheddaffi, no all'intervento militare".
"L'autorevolezza che deriva all'Italia dalla partecipazione a pieno titolo alla missione voluta dall'Onu sulla Libia vogliamo usarla per chiedere a tutti gli stati di dividere con noi il peso del flusso migratorio, delle migliaia di persone che in teoria potrebbero sbarcare clandestinamente, da profughi, sul nostro territorio". Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, intervenendo a a Mattino Cinque, su Canale 5. "Il nostro - ha aggiunto La Russa - è un appello autorevole: se non avessimo partecipato sarebbe meno autorevole".
Il dispositivo antiaereo di Muammar Gheddafi è stato "gravemente danneggiato" dall'attacco a guida americana sferrato oggi sulla Libia. Lo ha riferito un responsabile della sicurezza nazionale degli Usa. "Il sistema di difesa antiaerea di Gheddafi è stato gravemente danneggiato. È troppo presto prevedere come reagirà" sottintendendo il leader libico, ha detto la stessa fonte coperta da anonimato.
"Sarkozy è un pagliaccio. Coi soldi della Libia ha finanziato la sua campagna elettorale": lo dice il figlio di Muammar Gheddafi, Saif al-Islam, nell'intervista rilasciata alla tv Euronews. "Per prima cosa - continua Saif al-Islam - bisogna che Sarkozy restituisca alla Libia i soldi con cui ha finanziato la sua campagna elettorale. Siamo noi ad aver finanziato la sua campagna, abbiamo a disposizione tutti i documenti e siamo pronti a renderli pubblici. Ecco la prima cosa che chiediamo a questo pagliaccio: ridarci i soldi del popolo libico".
Per la Libia "l'unica soluzione è un cessate il fuoco immediato che si accompagni ad una misura internazionale". Lo ha detto oggi alla Farnesina il ministro degli Esteri Franco Frattini spiegando che di questo si parlerà questo pomeriggio a Parigi alla riunione dei ministri degli Esteri del G8 "dove ci sono Paesi come la Russia che hanno avuto la posizione più riluttante". "L'Italia -ha spiegato il ministro, riferendosi alla possibilità di una no fly zone- ha deciso che le azioni di guerra unilaterali non si fanno.
"La violenza va sempre condannata, ancor più se nei confronti del proprio popolo. Non ci resta che guardare gli sviluppi futuri, sperando che i Paesi del Mediterraneo non cadano nella mani dell'estremismo islamico, ma che siano capaci di impiantare le fondamenta solide di regimi pienamente democratici". Lo dice il premier Silvio Berlusconi, parlando della crisi libica in un'intervista a Gente.
"La Francia è pronta insieme alla Gran Bretagna ad effettuare attacchi mirati in caso il regime di Gheddafi faccia uso di armi chimiche o raid aerei". Lo ha dichiarato il presidente francese Nicolas Sarkozy al suo arrivo al vertice Ue straordinario a Bruxelles. "Insieme al premier inglese David Cameron, la Francia è d'accordo per interventi mirati puramente difensivi nel caso in cui il Colonnello Gheddafi faccia uso di armi chimiche o compia raid aerei contro la popolazione", ha affermato Sarkozy.
Saif al-Islam, figlio del colonnello Muammar Gheddafi, 'rubava' buona parte del petrolio libico estratto dalla francese Total per fare più soldi, e gli Stati Uniti se ne erano accorti: lo afferma il quotidiano norvegese Aftenposten, oggi citato dall'agenzia Reuters. Stando all'articolo, l'ambasciata statunitense aveva avuto sentore della truffa, operata dal figlio di Gheddafi già nel 2009, ma "non potè determinare con esattezza se si fosse trattato di contante rubato alla Libia o alle compagnie straniere".
"L'Europa rischia di uscire dissolta dagli eventi che stanno sconvolgendo il Maghreb". A lanciare il monito è Il vicecapogruppo del Pdl alla Camera Osvaldo Napoli, preoccupato dall'evolversi della crisi libica e dall'azione in ordine sparso dei governi Ue."Le cancellerie europee sono a un passo dal dramma - avverte Napoli - e la costruzione europea è a un passo dalla farsa, sull'emergenza Libia.
Diplomazie al lavoro per sbloccare il complesso stallo della situazione libica, con in Colonnello Gheddafi arroccato a Tripoli ("La Libia sono io", ha detto oggi rivolgendosi a Berlusconi) e una situazione sul campo che rischia di degenare in una guerra civile dagli esiti inimmaginabili. Una delle ipotesi allo studio è quella di creare una 'no fly zone' per permettere l'accesso sicuro di aiuti umanitari e forniture alla popolazione libica.
Il leader libico Muammar Gheddafi è riapparso in pubblico, circondato dai suoi sostenitori. Lo mostrano le immagini trasmesse dalla Tv di Stato libica rilanciate dai network internazionali. Questa volta l'incontro tra Gheddafi ed i suoi sostenitori si tiene al chiuso. Il colonnello è seduto dietro ad una scrivania, circondato da guardie del corpo, e dovrebbe tenere un discorso per il 34esimo anniversario della nascita dei Comitati popolari. Si tratta del suo terzo discorso da quando è iniziata la rivoluzione in Libia.
"Non credo ci sia la volontà da parte di Gheddafi di fare un gesto simile e non credo che ci sia nemmeno la possibilità tecnica di farlo. Ma sia ben chiaro che se questo accadesse, in un momento di follia e di perdita della ragione, le nostre forze armate sarebbero obbligate a rispondere". Lo ha detto il sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto, secondo cui "le nostre forze armate sono in grado di difendere al meglio il Paese, nonostante i numerosi tagli che hanno dovuto subire nelle varie Finanziarie".
Un convoglio umanitario organizzato dal Regime di Gheddafi e composto da circa 40 camion che trasportano cibo, sacchi di farina e medicine, sta partendo da Gar Ben Gisher, località ad una ventina di chilometri da Tripoli, diretto a Bengasi. L'operazione, salutata da migliaia di manifestanti pro-Gheddafi che sventolano bandiere verdi e inneggiano alla vittoria, sarebbe - secondo una prima lettura di fonti libiche - un tentativo di mediazione con i ribelli. Ai preparativi per la partenza del convoglio sovraintendono carri armati.
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