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Facoltà di Lettere

Atti vandalici alla bacheca di Lista Aperta

"Non è una lista ad essere colpita ma l'Università intera"
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Una festa in facoltà degenera e provoca la distruzione di una bacheca, questa è stata la volta di Lista Aperta, gruppo studentesco vicino al movimento ecclesiale Comunione e liberazione. Gli studenti hanno raccontato di essere rientrati in facoltà ieri mattina e di aver ritrovato uno spettacolo indecoroso: "immondizia, manifesti strappati e il tipico accanimento contro la nostra bacheca, imbrattata con bestemmie, simboli anarchici e insulti. Ancora una volta la bacheca, oggetto di evidenti sfoghi infantili, è stata in parte divelta dal muro, rendendo nuovamente necessario per il suo ripristino un intervento del Polo, che appena due mesi fa aveva provveduto alla sua ricostruzione". Lo sdegno è grande e si spinge oltre una questione di puro antagonismo politico: "Occorre costatare che quando capitano fatti di questo genere non è solamente una lista a essere colpita ma l’università intera, poiché viene meno il pluralismo a scapito della violenza. Che in una moderna università si possa assistere alla permanente e sistematica discriminazione di un gruppo di studenti mediante la violenza e l’ingiuria ci sembra inaccettabile. Quando in università penetrano e ristagnano simili atteggiamenti è necessario che l’intera comunità, studenti e professori, prenda posizione.

Chiediamo inoltre che le autorità cittadine inizino ad aiutare la Facoltà e l’Ateneo nella tutela del chiostro, evitando che venga usato come luogo di sfogo per chi non ha la vera intenzione di organizzare feste, quanto di dar luogo a ritrovi vandalici.

Nei mesi scorsi abbiamo assistito agli sforzi del nostro nuovo Preside e del Polo per ridipingere il chiostro e riportarlo ad una situazione di normalità dopo l’occupazione. Ci auguriamo che questo sia solo l’inizio di un lavoro volto a riqualificare la nostra Facoltà, ma che possa essere accompagnato e sostenuto da un reale impegno a rendere libero e davvero plurale il luogo in cui passiamo gran parte delle nostre giornate. Ci auguriamo pertanto che non solo non siano più consentite simili manifestazioni abusive, ma che davvero venga presa una netta posizione dalle autorità universitarie e dagli studenti (troppo spesso domina un’omertà comoda) contro tutte queste terribili forme di discriminazione.

Davanti a questi fatti - conclude la nota - “Cambiare per costruire” ci sembra davvero l’unica proposta percorribile: occorre dar spazio a quelle rappresentanze che, rifiutando ogni forma di violenza e demagogia, continuano quotidianamente a vivere l’università in maniera costruttiva per tutti".

Manda i tuoi comunicati stampa a: [email protected]