'Lacrime, sorrisi e Misericordia' questo il titolo della recente fatica letteraria di Alberto Locchi per la Tedeschi editore, che verrà presentato il 19 maggio alla biblioteca delle Oblate. L'autore classe '61 è volontario da 33 anni alla Misericordia, nonché consigliere Pdl alla sua prima legislatura. A dire il vero fatica non è esattamente il termine più appropriato per un libro che l'autore dichiara “di aver scritto di getto”, quasi in un moto d'impeto e di averlo concluso nel giro di un mese e mezzo. “Mi è bastato buttare giù il primo racconto - spiega - gli altri sono venuti di conseguenza, come se non attendessero altro che essere raccontati”. Ventisei storie in tutto, “molte sono tristi e drammatiche, altre simpatiche, ma tutte assolutamente vere”, episodi di una vita passata sull'Ambulanza; uno spaccato reale dal '78 a oggi. “Ho iniziato a 16 anni o poco più - ci dice Locchi - cominciai per emulare mio zio. All'epoca ero volontario in Piazza Duomo; da allora non ho più smesso”. E di anni ne sono passati 33, “una vita intera praticamente”. Di sicuro una vita intensa quella di Alberto Locchi, informatore scientifico presso un'importante casa farmaceutica e oggi anche consigliere Pdl in Palazzo Vecchio, ma il volontariato resta in cima alle sue priorità. Una passione, una missione la sua, costellata di episodi tragici ed altri esilaranti: memorabile la volta del trapezista caduto durante il suo numero e soccorso in diretta; un incidente spettacolare conclusosi con un paio di costole rotte e l'ospedale ad un tratto trasformato in un circo quasi come in una delle migliori scenografie di Fellini; indelebile poi il ricordo della tragedia di Melarancio nell'83 in cui rimasero uccisi 11 bambini o la strage dei Gergofili. “Dimenticare tutto quel dolore è impossibile ma fare il volontario di primo soccorso significa anche questo: non lasciarsi governare dalle emozioni”. Da quando il consigliere è stato eletto tra i banchi del Pdl ha deciso di mettere anche il suo impegno politico a servizio del sociale facendosi promotore del progetto 'Firenze ci sta a cuore' rivolto a 500 studenti delle scuole superiori. L'obiettivo, “pienamente raggiunto”, è stato quello di portare a conoscenza dei ragazzi che “il volontariato è davvero alla portata di tutti, sebbene - aggiunge con un po' di rammarico il consigliere – troppo spesso si assiste all'incostanza dell'attività del volontario”. Un volume piacevole quello di Locchi, che fra le altre cose offre spaccati di una Firenze che forse non esiste più, un concentrato intenso e lieve, di agile lettura, dai toni molteplici: si passa dal riso al pianto con naturalezza, proprio come nella vita.
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