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Un'opera da 160 milioni

Desideri: il Nuovo Teatro del Maggio Musicale è un miracolo

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Con il nuovo Teatro del Maggio Musicale Fiorentino «abbiamo realizzato un miracolo, non solo italiano, ma mondiale, perché i quasi 160 milioni di euro stanziati per l'opera sono stati lavorati in meno di 22 mesi. Abbiamo vinto il concorso internazionale nel gennaio 2008, nel 2009 abbiamo aperto il cantiere e nel 2011 l'inauguriamo.

Un vero record». Lo afferma all'Adnkronos l'architetto Paolo Desideri, dell'Abdr Architetti Associati, lo studio vincitore del concorso internazionale per la costruzione del nuovo teatro, del quale Desideri fa parte insieme con i colleghi Maria Laura Arlotti, Michele Beccu e Filippo Raimondo. Desideri racconta lo stato di avanzamento dei lavori del nuovo complesso del Maggio Musicale, che attualmente vede l'edificio completo dal punto di vista volumetrico, pronto all'inaugurazione del 21 dicembre solo per gli spazi del pubblico e per la sala del teatro d'opera, senza però la funzionalità del palcoscenico. «Il 21 dicembre -spiega Desideri- inauguriamo il teatro lirico, ma con un assetto concertistico, grazie al montaggio di una conchiglia acustica in palcoscenico. Una nuova inaugurazione con la piena funzionalità del palcoscenico si farà il 24 novembre prossimo». Data per la quale è previsto anche il completamento di tutta la struttura, compreso l'auditorium da 1.100 posti. Ai quasi 160 milioni stanziati fino ad ora, infatti, ne vanno aggiunti «una quarantina per il completamento del palcoscenico del teatro, e altri 40 per la sala da concerto, dei quali -spiega l'architetto- il Maggio è ancora in attesa del finanziamento».Un progetto estremamente complesso, su cui lo studio Abdr ha lavorato affrontando prevalentemente due problemi: l'integrazione tra la nuova struttura e la città da un lato, e la realizzazione di una complessa macchina scenica produttiva, con una risposta acustica adeguata alle esigenze di un teatro e un auditorium, dall'altro. «Per realizzare il nuovo complesso del Maggio -spiega Desideri- ci è stata 'consegnatà una zona molto particolare, quella di passaggio tra la città storica, in pietra, e il parco delle Cascine, quindi il verde. Noi abbiamo interpretato quest'area di passaggio, pensandola come la città di pietra che si sgretola nel verde. E abbiamo progettato l'edificio, che si articola in tre volumetrie, la sala lirica, la sala concertistica e la torre scenica, realizzando questi tre volumi come affioranti in un grande sistema articolato di piazze pubbliche, in totale continuità con le Cascine, sulle quali si potrà camminare tranquillamente, come se fossero parti dello stesso parco. Per i materiali -aggiunge- abbiamo scelto il marmo cipollino e il cotto smaltato, entrambi caratteristici degli edifici di Firenze». «Il linguaggio architettonico però -tiene a precisare l'architetto- è schiettamente moderno. Poi -aggiunge- credo che questo bisticcio tra modernità e tradizione sia una finta dialettica, il modo di un edificio di stare nella sua epoca non risiede solo nelle forme».

Per quanto riguarda invece la realizzazione della sala del teatro e della complessa macchina di palcoscenico, Desideri, che confessa di avere una buona competenza musicale e di avere studiato pianoforte, racconta di avere avuto «un medium d'eccezione in Zubin Mehta, direttore musicale del Maggio, che ci ha portati per mano a conoscere un teatro lirico». «Noi architetti -spiega- quando affrontiamo un nuovo grande tema è come se lo facessimo sempre per la prima volta. Prima di fare una stazione, non si è mai fatta una stazione, prima di fare un auditorium, non si è mai fatto un auditorium. Adesso -rivela- ne stiamo facendo un secondo ad Astana in Kazakistan, dove c'è interesse per tutto, ci sono quelli che una volta si sarebbero chiamati petroldollari, e tutti gli architetti famosi, da Renzo Piano a Zaha Hadid, sono stati chiamati a realizzare importanti edifici». Quanto alla sala del nuovo teatro del Maggio, «abbiamo cominciato a lavorare da subito con gli ingegneri acustici -racconta Desideri- costruendola con la forma di un grande strumento musicale, in modo da ottenere una risposta acustica di alto livello subito, senza dovere poi ricorrere ai pannelli. Cosa non semplice, visto che a differenza dello strumento musicale, che risponde solo alle mani dell'esecutore, noi abbiamo dovuto rispettare le norme sulla sicurezza, garantire la massima visibilità da tutti i posti, e fare i conti con le esigenze strutturali dell'edificio».

La sala ha una capienza totale di 1.800 posti a sedere ripartiti tra la platea, il 50%, e gli undici palchi e il loggione per il restante 50%. «Adesso è pronta -afferma Desideri- e oggi stesso faremo le prime prove con Juergen Reinhold, ingegnere acustico della Mueller di Monaco, la società di ingegneria acustica più famosa del mondo, che ha curato, tra gli altri, anche il Bolshoi e l'Auditorium di Roma». Complessa infine la struttura del palcoscenico, che sarà pronta, secondo le previsioni, nel novembre del 2012. «Per realizzarla -precisa l'architetto- ci siamo avvalsi della consulenza dello scenografo e regista Pier Luigi Pizzi, altro medium d'eccezione. La cosa più significativa è che consente il cambio scena orizzontale. A destra, a sinistra e in fondo alla parte di palcoscenico visibile dalla sala ci sono spazi per avere fino a tre scene completamente pronte. Questo consente un cambio di scena velocissimo a sipario chiuso, ma anche la possibilità per il teatro di avere fino a tre spettacoli pronti». «Dal punto di vista della funzionalità -sottolinea Desideri- questo tipo di cambio di scena è quello adottato nei migliori e più recenti teatri lirici d'europa, ma impone dei volumi laterali e posteriori grandi quanto il boccascena». Un teatro lirico è una piccola città nella città. A questi spazi, infatti, «vanno aggiunti tutti i laboratori, le molte sale prova, gli uffici. Insomma -conclude- abbiamo fatto davvero un miracolo in soli 22 mesi».

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