La escort, la casa, il posto di lavoro. Molti i legami tra A. e l'ex assessore Mattei.

Dalle pagine del Corriere Fiorentino, nell'edizione odierna a firma di Alessio Gaggioli, spuntano altri dettagli sul caso Escort che sta facendo tremare la Firenze Bene e che legano o "sfiorano" il caso con le dimissioni dell'Assessore alla mobilità del Comune di Firenze Massimo Mattei.

"La escort - si legge nell'articolo - ha vissuto in un appartamento preso in affitto dalla cooperativa il Borro di cui Mattei era presidente". "A. (la escort rumena 42enne, ndr) era conosciuta anche dall'ex assessore, negli anni tra il 2001 e il 2009, in cui lui era presidente della coop sociale, la ragazza è stata assunta come dipendente sembra si occupasse di cure domiciliari". Dalla cooperativa arrivano le conferme: "Sì, ha lavorato con noi ma non sapevamo assolutamente che facesse l'escort, siamo un consorzio con almeno quattrocento dipendenti".

"La cooperativa avrebbe aiutato A. anche dopo i contratti di lavoro. Nel 2011 la escort ha vissuto per diversi mesi in un appartamento che è nelle disponibilità del consorzio a Gavinana, nelle vicinanze di Viale Europa. Appartamento che nel 2001 fu preso in affitto proprio da Mattei che lì avrebbe vissuto per un certo periodo, quando alla Fortezza da Basso il traffico era diventato insopportabile (tempi dell'Ovonda)". "In quell'appartamento - si legge ancora sul Corriere Fiorentino - dopo l'ex assessore, sarebbero passati altri dipendenti della cooperativa, specie infermieri. Ma l'ultima inquilina "tra il 2011 e l'inizio del 2012 sarebbe stata proprio A. che, secondo quanto risulta dagli atti dei pm, anche e proprio in quella casa si "prostituiva".

"La escort parla in più di una conversazione telefonica sia dell'appartamento sia delle sue conoscenze utili per trovarle un lavoro. Parla di un personaggio che in città conta molto, di un personaggio "abbastanza grosso" a cui chiede aiuto per trovarle un'occupazione, ma che questo personaggio non può e non vuole intervenire: "Ha agganci importanti..ma mi ha detto che non può, non può e basta". 

 A.I. è stata una delle donne più desiderate in città, l'Ape Regina dell'operazione Bella Vita che vede quattordici indagati nell'inchiesta condotta dal Pm Bianco, "tanto da far perdere la testa a un funzionario di Palazzo Vecchio che con lei avrebbe consumato un rapporto sessuale nella sala conferenze di un assessorato". "Quel rapporto - si legge nell'articolo di Gaggioli - è agli atti dell'inchiesta della Procura e di quel presunto rapporto ne parla la bella A., raccontando nei particolari l'avventura con il funzionario di Palazzo Vecchio ex collaboratore dell'ex assessore Massimo Mattei dimessosi nei giorni scorsi per motivi di salute".