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Rom, Palazzo Chigi e la 'reprimenda' a Donzelli (FdI). Replica secca: "Renzi paga stipendio a chi discrimina italiani"

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Carta intestata della Presidenza del Consiglio dei Ministr, è una 'nota' di biasimo, in una specie di comunicazione scuola-famiglia, che il direttore generale dell'Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali) ha scritto in una lettera al consigliere regionale della Toscana di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli per esprimergli le sue perplessità sulle “posizione espresse riguardo alla popolazione rom”.

 

Nelle due raccomandate inviate, la Presidenza del Consiglio suggerisce a Donzelli “di inviare messaggi alla collettività di diverso tenore” visto che “l'uso di stereotipi negativi contribuisce ad alimentare l'odio”. Nel mirino dell'Unar (che cita il nostro quotidiano online quale fonte di notizia) c'è un comunicato stampa del capogruppo di FdI in cui si faceva riferimento alle difficoltà lavorative di molti cittadini toscani che si scontravano con le politiche della Regione a vantaggio, secondo Donzelli, dei cittadini rom. Oltre al decalogo per gli stranieri che ha visto il partito di Giorgia Meloni impegnato in varie tappe toscane per sensibilizzare i costumi italiani. 

 

Secca la replica di Donzelli che ha postato sui social network le due lettere ricevute e ha risposto denunciando le discriminazione che l'Ufficio, legato direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, compie nei confronti degli italiani. "Non possiamo accettare una cosa del genere proprio da un rappresentante del governo, che sul tema ha messo in atto politiche fallimentari - sottolinea Donzelli - in Italia ad essere discriminati sono proprio gli italiani. Trovo vergognoso che lo Stato elargisca mille euro al mese per gli immigrati richiedenti asilo, di cui poi in Italia si perdono le tracce perché diventano clandestini, oppure che si paghino programmi per l'inserimento lavorativo dei rom. Tutto mentre i nostri connazionali, in un momento di difficoltà come quello attuale, faticano a trovare un lavoro, pagano le tasse, mandano i loro figli a scuola".

 

"Noi il rispetto delle regole, come abbiamo fatto nel nostro decalogo, lo chiediamo a tutti indistintamente - aggiunge l'esponente di Fratelli d'Italia - forse sarebbe opportuno che all'Unar, innanzitutto, conoscessero la distinzione fra "razza" e "nazionalità". Io penso che tutti i cittadini debbano essere uguali - conclude Donzelli - e che una nazione abbia il dovere di preservare prima di tutto i cittadini che appartengono a quella comunità, come accade per il diritto di voto".

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