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Wednesday, 05 November 2014 - 03:37
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Palazzo Vecchio

La vicesindaco Giachi incontra le "Sentinelle della legalità"

Tamani giornata conclusiva del progetto promosso nelle scuole toscane dalla Fondazione Caponnetto
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

La storia e la passione civile del giudice Antonino Caponnetto per ispirare la formazione delle generazioni future. È l’obiettivo del progetto ‘I giovani sentinelle della legalità’, promosso dalla Fondazione Antonino Caponnetto che questa mattina, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, ha visto l’evento finale di un percorso avviato negli istituti scolastici italiani per discutere ed approfondire temi come dipendenze da alcol, droga e gioco d’azzardo; spazi a scuola e in città, ambiente, rifiuti, lotta alla mafia e lavoro nero.
«La legalità non è una gabbia di regole che ci condiziona negativamente ma è uno strumento essenziale di vita, che ci permette di esprimerci nella società» ha sottolineato la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi nel suo saluto.
In questi cinque anni sono cresciute le adesioni al progetto, nato per favorire il protagonismo giovanile, quale percorso per costruire una solida cultura della legalità e un’etica pubblica condivisa, e i giovani che vi hanno partecipato in Toscana sono ormai più di diecimila.
«La prima legalità da osservare è la propria – ha aggiunto la vicesindaca Giachi – potremmo essere cittadini che pretendono legalità se sapremo stare nella legalità. Facile criticare l’atteggiamento poco consono del nostro vicino mentre è molto più difficile valutare quanto la nostra condotta influisca su relazioni più civili e ordinate. Legalità è dire io esisto perché un altro esiste accanto a me».
Nello scorso aprile ha preso il via, in Toscana, la formazione degli insegnanti su questo percorso di educazione alla legalità e proseguirà, quest'anno, con le altre regioni. Per l’anno scolastico 2014-2015 è previsto il coinvolgimento di circa settemila studenti, solo in Toscana, mentre oltre cinquemila saranno protagonisti in Veneto e in Sicilia.
«Con questa iniziativa il Salone dei 500 di Palazzo Vecchio recupera la sua funzione di ‘Sala civica’, di ‘Casa della civiltà’ – ha concluso Cristina Giachi – oggi ospitiamo non solo studenti fiorentini ma provenienti da tutta la Toscana: un bell’appuntamento che testimonia la centralità del tema».

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