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martedì, 11 settembre 2012 - 11:32
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Pd, è iniziata la 'guerra' a Matteo Renzi

Il sindaco di Firenze al centro del dibattito interno ai democratici incassa le bocciature di Franceschini: "Troppi galli nel Pd" e della solita Bindi: "Sbagliato porre ora tema primarie"
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Tutta la dirigenza del Pd fà quadrato intorno al segretario Pierluigi Bersani spedendo allarmata al mittente la richiesta di primarie del Sindaco di Firenze Matteo Renzi.

 

FRANCESCHINI: "BERSANI IL NOSTRO HOLLANDE, TROPPI GALLI NEL PD" - «Nel Pd ci sono troppi galli, convinti che il sole sorga solo quando cantano loro». Mutua una «battuta di un militante» Dario Franceschini per bocciare la scelta di Matteo Renzi di aprire adesso la questione delle primarie. Anche perchè, come sottolinea in una intervista al Corriere della Sera, «le primarie per il segretario del Pd ci saranno alla scadenza fissata dell'autunno 2013» quindi «dopo le politiche». E nel frattempo il candidato «è Bersani, il nostro Hollande». Si tratta, spiega il capogruppo dei democratici alla Camera, «di quel virus che ci ha indebolito dall'Ulivo in poi» che fa sì che «una volta scelto un leader, invece di lavorare come una squadra si fa di tutto per indebolirlo». «Matteo - aggiunge - è un giovane effervescente con delle qualità. Ma non ho capito, francamente, su che linea si candidi a guidare l'Italia, se non su un dato anagrafico di giovinezza tra virgolette. Mi pare un pò pochino...». E per governare «serve una personalità che abbia la forza di confrontarsi, al posto di Monti, con la Merkel, con Hollande, con i problemi europei».

 

LA (SOLITA) BOCCIATURA DI ROSY BINDI - «Rischiamo di sembrare dei marziani e degli irresponsabili. Siamo l'unica forza politica rimasta in piedi dopo lo tsunami del voto di domenica scorsa» e «ci mettiamo a discutere delle nostre faccende?». È il ragionamento con cui il presidente del Pd, Rosy Bindi, boccia Matteo Renzi che «ha sbagliato» a porre «ora il tema delle primarie». «Ma le pare - dice in una intervista alla Stampa - che con il clima e le preoccupazioni che ci sono nel Paese noi ci mettiamo a parlare dei fatti nostri?». Certo, il problema delle primarie si porrà, ma «mi sorprende che venga posto oggi» e «in maniera peraltro, poco comprensibile» visto che «le nostre regole non prevedono primarie di partito per la scelta del candidato premier» che «da statuto» è «il segretario del Pd. Ho come l'impressione che il sindaco di Firenze ci chieda in realtà un congresso anticipato. Se è così, presenti questa richiesta all'Assemblea nazionale e sarà l'Assemblea a decidere. Io - chiarisce - voterò contro». In più, aggiunge, «è un gioco accademico discutere del candidato premier quando non sappiamo ancora con quale coalizione ci presenteremo e soprattutto con quale legge elettorale si voterà...». Su questo Bindi si dice però «pessimista» perchè «mi pare che Berlusconi non voglia riformare nulla» anche se «sarebbe da irresponsabili» tornare a votare con il porcellum e «alcune modifiche sono indispensabili» a partire dalla soglia oltre la quale fare scattare il premio di maggioranza, una soglia minima per entrare in Parlamento uguale per chi è in coalizione e chi no, diritto di trubuna per i partiti minori, circoscrizioni più piccole oppure due preferenze uomo e donne, elezione del Senato come per la Camera.

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