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giovedì, 10 ottobre 2013 - 01:03
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la stampa

La domenica di Renzi: "Con Letta ho chiarito, Governo sarà più forte con me segretario"

Lunga intervista del sindaco di Firenze
Immagine articolo - Il sito d'Italia

''Anche Letta ha capito che bisogna cambiare e sa che, con me segretario, il governo sarebbe piu' forte, non piu' debole''. Cosi' Matteo Renzi in una lunga intervista alla Stampa nella quale racconta che con il premier nell'incontro a Palazzo Chigi c'e' stato un chiarimento ''senza giri di parole'': ''Gli ho detto che se diventassi segretario del Pd non mi chiederei ogni giorno cosa fare per danneggiare lui e Alfano. Il mio non sara' mai un partito con la matita rossa per fare le pulci al governo''. E niente fretta per tornare alle elezioni: ''Sono ambizioso, ma non smanio per andare al voto. Se Enrico durera' ancora dieci anni, faro' dell'altro, allora avro' l'eta' che lui ha adesso''. Chiunque vinca il congresso, dice il sindaco di Firenze, ''il Pd ne uscira' ancora piu' bipolarista, ma sara' un bipolarismo gentile e rispettoso''. E non c'e' spazio per il 'grande centro', aggiunge, perche' sia Letta che Alfano sono bipolaristi convinti. Proprio Alfano non va indicato come 'traditore' perche' ''si e' trovato a dover scegliere tra la fedelta' all'uomo cui deve tutto e quella a un Paese per il quale ha giurato. Mi fanno piu' pensare i Giovanardi''. Mentre Berlusconi e' ''all'epilogo'' e ''mi fa rabbia perche' ha cambiato il calcio, la Tv e l'edilizia ma non la politica: non solo non ha fatto le cose che volevamo noi ma nemmeno quelle che voleva lui''. Per Renzi resta la necessita' per il partito di ''ridisegnarsi'', come aveva immaginato anche Veltroni che ''aveva scritto il film giusto ma ha sbagliato a credere che potessero recitarlo gli attori che avevano trasformato le pellicole precedenti in un flop. Nel mio Pd andranno avanti i piu' bravi non i piu' fedeli, dichiarero' guerra alla mediocrita'''. Lo slogan per la campagna delle primarie e' pronto, ''l'Italia cambia verso'', e sara' diversa dalla precedente, non piu' uno 'one man show', ''vorrei che Pd diventasse sinonimo di leggerezza calviniana''. Un passaggio anche su Fassina ''non e' cattivo, ma non ha mai amministrato nulla, non sa di cosa parla. Ormai lui dichiara a piacere su tutto''.

 

 
 

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