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Thursday, 06 February 2014 - 23:35
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Processo

Calciopoli - Pairetto: "Mai ricevuto SIM da Moggi" - DDV alla prossima udienza

Sesta sezione della Corte di Appello
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Quella di ieri era l'udienza dedicata alle dichiarazioni spontanee degli imputati. Ma alla fine l'unico a intervenire in aula per respingere le accuse, nell'ambito di un processo (compreso il giudizio di primo grado) in cui nessuno tra gli imputati ha accettato di sottoporsi a interrogatorio, e' stato l'ex designatore Pierluigi Pairetto. La sua autodifesa, davanti alla sesta sezione della Corte di Appello, e' sintetizzabile in pochi ma fondamentali punti: nessuno ha mai truccato i sorteggi, non ha mai subito condizionamenti dai dirigenti delle societa' ne' esercitato pressioni sugli arbitri, e non ha mai ricevuto schede sim segrete dall'allora dg della Juve Luciano Moggi. I sorteggi, ha affermato Pairetto, ''erano impossibili da falsare'' anche perche' le procedure prevedevano la presenza di un notaio mentre alle operazioni di estrazione delle palline dall'urna partecipavano anche giornalisti. Le palline erano ammaccate ma - ha precisato l'ex designatore - lo erano tutte allo stesso modo e pertanto era impossibile riconoscerle. Pairetto si e' soffermato poi sulla composizione delle ''griglie'' (in cui inserire i nomi degli arbitri da estrarre), sostenendo che a causa del sistema delle preclusioni le scelte dei direttori di gara da inserire erano ''quasi obbligate''. Ha poi spiegato che i designatori avevano rapporti con i dirigenti di pressoche' tutte le squadre (''persone con le quali colloquiavamo regolarmente'') e che era la stessa Federazione ad incoraggiare tali contatti ''per smorzare gli animi infervorati'' a causa delle continue polemiche provocate dalle decisioni arbitrali. ''Tutti ci davano consigli. Facchetti disse a Bergamo di inserire tre nomi in un sorteggio in vista di Juve-Inter, ma questo perche' aveva solo la volonta' di avere il miglior arbitro in quel momento. Non vi era nulla di anormale o drammatico. La Federazione non vietava di avere rapporti con i dirigenti allo scopo di smorzare le tensioni''. ''Tutti gli arbitri - ha poi aggiunto - hanno detto che noi non li abbiamo mai condizionati''. Pairetto ha anche negato che venissero puniti gli arbitri che sbagliavano a sfavore della Juve e premiati quelli che danneggiavano le avversarie dei bianconeri. Quanto alle cene con i dirigenti juventini Luciano Moggi e Antonio Giraudo ha spiegato che tra loro vi era un'amicizie di vecchia data, e nel caso di Giraudo addirittura antecedente al suo impegno nel mondo del calcio. ''Non ho mai ricevuto da Moggi schede telefoniche straniere'', ha concluso Pairetto. Luciano Moggi che nel processo di primo grado era intervenuto innumerevoli volte per rendere dichiarazioni spontanee, stavolta ha rinunciato a tale facolta'. Nella prossima udienza si presentera' in aula, per rendere dichiarazioni, il dirigente della Fiorentina Diego Della Valle. Nella stessa udienza interverra' il giudice relatore e il PG (Procuratore Generale) per la requisitoria.

 
 

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