firenze
skyline
facebook twitter youtube Feed RSS
X
Borgo Albizi

Angeli del Bello: ripulita la facciata del Palazzo Ramirez de Montalvo

Immagine articolo - Il sito d'Italia

Alcune ore di lavoro per rimarginare la ferita inferta ad uno dei palazzi più antichi della città. Volontari della Fondazione Angeli del Bello e dell’Hard Rock Cafe di Firenze (nell’ambito del programma ‘Save The Planet) ‘armati’ di spazzole, solventi e guanti, hanno ripulito, questa mattina, i muri del Palazzo Ramirez de Montalvo, in Borgo Albizi. Era presente anche l’assessore al decoro Alessia Bettini. Un intervento studiato nei minimi particolari per togliere le scritte e i disegni tracciati con le bombolette spray persino sui graffiti rinascimentali della facciata.
Antonio Ramirez di Montalvo, di origine spagnola, era il primo cameriere della corte del Granduca Cosimo I de’ Medici, arrivato a Firenze seguendo la sua precedente padrona, la nobildonna Eleonora di Toledo che aveva sposato Cosimo I nel 1539. Il suo servizio a corte fu senz'altro quello maggiormente premiato dal Granduca, che gli fece dono di una casa torre in questo sito appartenuta alla famiglia Bonafede, alla quale il Ramirez poté presto aggiungere due altre case attigue da lui acquistate dai Pazzi e degli Adimari e un terreno lungo la strada. Fu così che nel 1568 il Granduca gli fornì il suo architetto di corte Bartolomeo Ammannati, materiali pregiati (come i legni per il tetto e per gli infissi) e anche un consistente aiuto in denaro per la realizzazione di un nuovo palazzo che sorgesse al posto delle case acquistate.
Per la facciata vennero disegnati dei magnifici graffiti, progettati da un altro artista di corte, Giorgio Vasari, su indicazioni iconografiche di Vincenzo Borghini. Il palazzo rimase di proprietà dei Ramirez de Montalvo per circa tre secoli. L'ultima discendente della famiglia Montalvo fu la marchesa Giulia, che lasciò il palazzo ai due figli Francesco e Ferdinando Matteucci. Nell’Ottocento fu venduto a una società immobiliare che lo divise in appartamenti, apportando numerose trasformazioni.
Oggi il primo piano ospita la Casa d’aste Pandolfini, fondata nel 1924, ed è talvolta usato come sede di mostre e convegni.
«In questo momento – ha sottolineato l’assessore Bettini – è particolarmente importante lanciare un messaggio preciso ai cittadini: tenere in ordine i nostri palazzi, soprattutto quelli che fanno parte della storia di Firenze, è una delle priorità dell’amministrazione. Quei muri, quelle colonne e quelle porte sono parte di un bene comune, che come tale appartiene a tutti. Non vogliamo consegnare la città ai vandali e, grazie a tanti cittadini di buona volontà come gli Angeli del Bello, stiamo cancellando, settimana dopo settimana, le colate di vernice nel centro storico e negli altri quartieri».

Manda i tuoi comunicati stampa a: redazionefirenze@ilsitodifirenze.it