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Credo e commercio

Ramadan ai Ciompi, la preoccupazione dei commercianti

Gli esercenti: "Ora basta, meritiamo rispetto. In queste condizioni rischiamo di chiudere"
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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Di Christian Campigli - Un botta e risposta senza fine. Una disorganizzazione plateale, evidente, fastidiosa. Da una parte la comunità islamica, che non riesce a trovare una location ideale per festeggiare il Ramadan, nonostante i molti inviti dell'amministrazione comunale.

Dall'altra Palazzo Vecchio, che non ha nascosto, attraverso le veementi parole del sindaco Dario Nardella un evidente fastidio. Ma che, di fatto, non è stato in grado di far capire ai musulmani guidati da Izzeddin Elzir come le proprie legittime esigenze religiose debbano amalgamarsi alla città e soprattutto ai cittadini. Nel mezzo commercianti e residenti del centro storico. Ed in particolar modo di piazza dei Ciompi, luogo nel quale sorge la moschea che diventerà il punto di ritrovo e di preghiere per i tremila musulmani che vivono a Firenze. Una situazione che rischia di diventare esplosiva. I negozianti, stanchi di anni di promesse mai mantenute, si sono organizzati. E hanno formato un gruppo su WhatsApp. Un modo per confrontarsi e provare, finalmente, a farsi ascoltare dalla politica. Che per troppi anni si è voltata dall'altra parte. I problemi di uno degli angoli più caratteristici di Firenze, protagonista anche in un cult movie come Amici Miei, sono numerosi. Da quando il mercato antiquario è stato spostato in Largo Annigoni, sotto il sole, lontano dai giri turistici, la piazza ha perso la sua vera anima. Ed è diventata il luogo di ritrovo di spacciatori e drogati. In pieno giorno sei, sette pusher nordafricani aspettano i propri clienti appoggiati al muro. Tutti sanno e nessuno fa nulla. Nell'indifferenza collettiva. Il venerdì, giorno della preghiera, il piccolo centro di culto viene letteralmente preso d'assalto dai fedeli. Ovvio e scontato aspettarsi numeri almeno tripli per il Ramadan. Di fatto la piazza diventerà un enorme moschea a cielo aperto. Con buona pace dei commercianti, che pagano le tasse e rischiano di fallire. "Qui non si tratta di razzismo, ma solo di rispetto di ovvie regole di convivenza - sottolinea il gestore del ristorante Il Viandante -. C'è un vero e proprio mercatino abusivo che non può più essere tollerato. Persone che vendono scarpe, altre che se le provano nel mezzo della strada. Non è certo une bella scena da vedere, non invoglia ad entrare in un bar o in un ristorante". Sul tema sono intervenuti Alessandro Scipioni, segretario provinciale della Lega e Federico Bussolin, rappresentante del comitato elettorale del partito di Matteo Salvini per Firenze 2019. "Siamo di fronte ad una situazione inaccettabile. Bottegai e residenti della zona stanno pagando un conto salatissimo perché la città, di fatto, non è amministrata. Non è pensabile ridurre una piazza storica in queste condizioni. Sembrano provvedimenti presi da un governo di occupazione, piuttosto che da rappresentanti democraticamente eletti per fare l'interesse dei fiorentini. Piazza dei Ciompi viene ridotta alla stregua di un campo di accoglienza. Un cantiere permanente. Si è lasciato morire un mercato storico e caratteristico. Centinaia di persone sovraffollamento la piazza snaturandola e creando gravissimi danni ai commercianti ed ai residenti. Agiremo congiuntamente in Parlamento ed in Regione chiedendo che la legalità venga ripristinata in Piazza de’ Ciompi. Se con le buone Nardella non ci ascolterà, organizzeremo nelle prossime settimane un presidio in piazza".

 

 

Christian Campigli

 

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