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In Toscana è febbre da gioco?

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In Toscana è febbre da gioco?

2.659 euro: è questa l’incredibile cifra spesa in media in un anno da ogni cittadino residente a Prato in slot machine. Quasi il 15% del reddito medio annuo di ciascun abitante della città toscana viene bruciato nelle famigerate macchinette mangiasoldi installate sul territorio. Ce ne sono attive 2.314, 12 per ogni mille abitanti. La spesa totale, nel corso del 2016, è stata di più di 511 milioni di euro. Prato, con queste cifre, detiene il triste primato di essere il comune italiano in cui si spende di più in slot.

 

 

E’ quanto si evince spulciando i dati del database interattivo messo online dal gruppo Gedi (ex Espresso) realizzato con la collaborazione di Visualab “L’Italia delle slot” che, basandosi sui dati ufficiali forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, permette di verificare a quanto ammonta la spesa in slot machine in Italia comune per comune.

 

 

Tra gli altri comuni capoluogo della Toscana che spiccano in questa classifica troviamo Pisa con una spesa pro capite di 1.146 euro e 744 apparecchi in funzione (8,2 per ogni mille abitanti) e Massa 1.040 euro per ciascun abitante con 761 slot attive (9,7 ogni mille). Firenze risulta essere tra i più “virtuosi” con una spesa pro capite di 825 euro l’anno (le slot a regime sono 2.084, 5,5 per ogni mille abitanti).

 

 

In tutta la regione Toscana, nel 2016, sono stati spesi in gioco d’azzardo qualcosa in più di 4,7 miliardi di euro. La parte del leone l’hanno fatta le slot raccogliendo quasi 3,5 miliardi di euro tra le tradizionali macchinette da 2 euro e le più moderne e pericolose Vlt che permettono di scommettere fino a 10 euro a puntata e accettano, oltre alle monete, banconote, ticket di gioco e carte prepagate. Tra i due tipi di apparecchi, in Toscana ne sono stati censiti poco più di 24 mila (la nostra è la settima regione italiana per numero di slot in funzione).

 

 

A livello nazionale, il gioco d’azzardo è un comparto economico che non pare conoscere crisi. Nel 2016 gli italiani hanno speso quasi 96 miliardi di euro tra slot, gratta e vinci, lotterie e scommesse varie. Una cifra da capogiro che rappresenta quasi il 5% del Prodotto Interno Lordo. Il settore dà occupazione a circa 150 mila persone. E per l’appena trascorso 2017, pur non essendo ancora disponibili i dati ufficiali, pare che la tendenza confermi risultati ancora maggiori.

 

 

In questo panorama, anche il settore del gioco online pare godere di ottima salute. Il 2016 è stato infatti l’anno del boom del gioco tramite internet, grazie alla diffusione di piattaforme legali che tutelano le giocate degli utenti. E’ stata superata la soglia del miliardo di euro di raccolta complessiva con una crescita rispetto all’anno precedente del 25%. Quasi 2 milioni di italiani hanno giocato almeno una volta online nel corso dell’anno. Gran parte del risultato, a detta degli esperti, è da accreditare alle politiche di contrasto alle piattaforme illegali portate avanti dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli che hanno determinato l’inibizione di circa 6.000 siti non in regola con la normativa italiana. Altro elemento che ha spinto il settore è stato certamente il gioco in mobilità che ha fatto registrare un 50% di incremento rispetto all’anno precedente di persone che accedono alle piattaforme online tramite smartphone e tablet.

 

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