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Pergola, Niccolini, Studio

Teatro della Toscana: tutti gli eventi in programma a maggio 2017

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it
Evento
Data Evento: 
Lun, 01/05/2017 (Tutto il giorno) - Mer, 31/05/2017 (Tutto il giorno)

Di seguito tutti gli eventi del Teatro della Toscana in programma per il mese di maggio 2017.

 

Teatro della Pergola / Stagione

2 – 7 maggio

(ore 20:45, domenica ore 15:45)

Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano

Antonio Salines, Luciano Virgilio, Edoardo Siravo, Fabrizio Bordignon

ASPETTANDO GODOT

di Samuel Beckett

con Beniamino Zannoni

scene Francesco Bottai

costumi Lorenzo Cutùli

regia Maurizio Scaparro

 

Maurizio Scaparro affronta con profonda drammaticità e sorprendente ironia Aspettando Godot di Beckett. Nel mondo attuale lo spazio per la tragedia si è fatto minimo, entra di nascosto, quasi sotto il velo del gioco, usa toni leggeri e punta talvolta anche al riso.

Creature deboli e immortali, i due vagabondi Vladimiro ed Estragone (e anche Pozzo e Lucky), sono diventati l’emblema della condizione dell’uomo del Novecento, essere in eterna attesa, vagante verso la morte, punto minuscolo nella vastità di un cosmo ostile, segnato fin dalla nascita.

Una produzione Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano.

 

Aspettando Godot, nelle parole di Jean Anouilh “un capolavoro che provocherà disperazione negli uomini in generale e in quelli di teatro in particolare”, fu considerato da molti una provocazione, un trucco, prima di essere universalmente accettato come opera d’eccezione. I due vagabondi protagonisti dell’opera, Vladimiro/Didi e Estragone/Gogo, sono diventati l’emblema della condizione dell’uomo del Novecento, essere in eterna attesa, vagante verso la morte, punto minuscolo nella vastità di un cosmo ostile, segnato fin dalla nascita (“partoriscono a cavallo di una tomba, il giorno splende un istante, ed è subito notte”, dice Pozzo).

 

“Sento il peso, la responsabilità e l’emozione di mettere in scena per la prima volta un testo di Samuel Beckett e in particolare Aspettando Godot. Rileggo questo testo oggi e mi colpisce profondamente per le sue radici collegate alla millenaria e senza confini Cultura Europea, che noi stiamo colpevolmente dimenticando. Quelle creature deboli e immortali come Estragone e Vladimiro (e come Pozzo e Lucky), che vivono in una terra desolata aspettando Godot, che non arriverà mai, vivono in un lontano e vicino (a loro e a noi) ‘900 nel ricordo romantico di una Tour Eiffel che resiste come immagine e nell’aridità di un presente che esclude loro e quelli che vorrebbero cantare, ballare parlare, vivere … Vorrei poter idealmente dedicare questa nostra fatica all’Europa della Cultura, la grande dimenticata dell’Europa che viviamo; ma anche a quelle parole che Beckett sussurra quasi per caso, come teatro, varietà, circo”.

Maurizio Scaparro

 

Prezzi 

Intero
Platea 34€ - Palco 26€ - Galleria 18€

Ridotto OVER 60
Platea 30€ - Palco 22€ - Galleria 16€

Ridotto UNDER 26
Platea 22€ - Palco 17€ - Galleria 13€

Ridotto Soci Unicoop Firenze
Platea 26€ - Palco 19€ - Galleria 14€

 

Biglietteria

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale BoxOffice e online.

9 – 14 maggio

(ore 20:45, domenica ore 15:45)

Teatro Stabile di Torino

MORTE DI DANTON

di Georg Büchner

traduzione Anita Raja

regia e scene Mario Martone

con (in ordine alfabetico) Giuseppe Battiston, Fausto Cabra, Giovanni Calcagno, Michelangelo Dalisi, Roberto De Francesco, Francesco Di Leva, Pietro Faiella, Gianluigi Fogacci, Iaia Forte, Paolo Graziosi, Ernesto Mahieux, Paolo Mazzarelli, Lino Musella, Totò Onnis, Carmine Paternoster, Irene Petris, Paolo Pierobon, Mario Pirrello, Maria Roveran, Luciana Zazzera, Roberto Zibetti

e con Matteo Baiardi, Vittorio Camarota, Christian Di Filippo, Claudia Gambino, Giusy Emanuela Iannone, Camilla Nigro, Gloria Restuccia, Marcello Spinetta

costumi Ursula Patzak

luci Pasquale Mari

suono Hubert Westkemper

registi collaboratori Alfonso Santagata e Paola Rota

scenografo collaboratore Gianni Murru

si ringrazia per la collaborazione Bruno De Franceschi

 

_PREMIO UBU 2016

a Paolo Pierobon come migliore attore

 

_PREMIO LE MASCHERE DEL TEATRO ITALIANO 2016

a Paolo Pierobon come migliore attore protagonista

a Ursula Patzak per i migliori costumi

a Pasquale Mari per le migliori luci

 

Mario Martone dirige ventinove attori, tra i quali Giuseppe Battiston (nel ruolo di Danton), il Premio Ubu 2016 Paolo Pierobon (nel ruolo di Robespierre), Iaia Forte, Paolo Graziosi, nell’avvincente Morte di Danton di Georg Büchner. La nuova traduzione è di Anita Raja.

Capace di esercitare ancora oggi una potente attrazione, Büchner nutre il dramma di temi tutti rilevanti per il nostro tempo: la natura della rivoluzione, il rapporto tra uomini e donne, l’amicizia, la classe, il determinismo, il materialismo, il ruolo del teatro stesso.

Una produzione Teatro Stabile di Torino.

 

Morte di Danton descrive l’atmosfera degli ultimi giorni del Terrore, la caduta di Georges Jacques Danton nel 1794 e l’antagonismo che lo contrappone a Maximilien Robespierre. Nei soli ventiquattro anni in cui si consuma la sua appassionata e tormentata esistenza, Georg Büchner ci ha lasciato alcuni tra i testi più significativi del teatro moderno, come Woyzeck e Leonce e Lena. Scritto in sole cinque settimane tra il gennaio ed il febbraio del 1835 dal ventunenne scrittore e anatomista, in fuga dalle autorità dell’Assia dove era stato coinvolto in una rivolta, Morte di Danton si concentra proprio sulla contrapposizione tra i due protagonisti della Rivoluzione francese, compagni prima e avversari in seguito, entrambi destinati alla ghigliottina a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.

Danton non crede alla necessità del Terrore e difende una visione del mondo liberale e tollerante, anche se consapevole dei limiti dell’azione rivoluzionaria; Robespierre, invece, incarna la linea giacobina, stoica, intransigente e furiosa.

La fatica di Danton, che si contrappone con lucida razionalità al fanatismo del suo rivale, altro non è che la sfiducia nella possibilità di trasformare il mondo, una visione che tuttavia non incrina la volontà di lotta e la coscienza di trovarsi dalla parte giusta della storia.

Sotto l’apparenza del dramma storico Morte di Danton nasconde i nervi scoperti della condizione umana, così come sarà rivelata e rappresentata un secolo dopo, nel Novecento, con quella stessa incandescenza, la stessa disillusione, lo stesso urlo soffocato. Per Büchner, come per Leopardi (La Ginestra è di un anno dopo), la Storia non è che una macchina celibe, anche se le ragioni per scatenare la rivoluzione sono sempre tutte vive e presenti. Quello che commuove, in Morte di Danton, è la fragilità: sembra un paradosso, trattandosi di vicende che raccontano i protagonisti di un tempo in cui si è sprigionata una forza di cui ancora oggi sentiamo la spinta. Eppure nessuno di quegli uomini ha potuto sottrarsi, oltre che alla ghigliottina, alla verifica della propria impossibilità di invertire la rotta assegnata (da Dio? dalla Natura? dal nulla?) agli esseri umani, nonché di porre rimedio all’ingiustizia che da sempre regna sovrana”.

Mario Martone

 

Prezzi 

Intero
Platea 34€ - Palco 26€ - Galleria 18€

Ridotto OVER 60
Platea 30€ - Palco 22€ - Galleria 16€

Ridotto UNDER 26
Platea 22€ - Palco 17€ - Galleria 13€

Ridotto Soci Unicoop Firenze
Platea 26€ - Palco 19€ - Galleria 14€

 

Biglietteria

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale BoxOffice e online.

 

23 – 28 maggio

(ore 20:45, domenica ore 15:45)

Compagnia Gli Ipocriti

Massimo Ranieri

TEATRO DEL PORTO

versi, prosa e musica di Raffaele Viviani

progetto e direzione artistica Massimo Ranieri

regia Maurizio Scaparro

con Ernesto Lama, Angela De Matteo, Gaia Bassi, Roberto Bani, Mario Zinno, Ivano Schiavi, Antonio Speranza, Francesca Ciardiello

e con Ciro Cascino (pianoforte), Luigi Sigillo (contrabbasso), Donato Sensini (fiati), Sandro Tumolillo (violino), Giuseppe Fiscale (tromba), Mario Zinno (batteria)

elaborazioni e ricerche musicali Pasquale Scialò

scena e costumi Lorenzo Cutùli

disegno luci Maurizio Fabretti

coreografie Giorgio De Bortoli

aiuto regia Roberto Bani

 

Dopo il successo di Viviani Varietà, Massimo Ranieri e Maurizio Scaparro affrontano ancora una volta il grande drammaturgo Raffaele Viviani con Teatro del Porto.

Una produzione Compagnia Gli Ipocriti.

 

Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di una Napoli vissuta mentre già stava cambiando. Questa preziosa memoria è stata, per Maurizio Scaparro e Massimo Ranieri, il primo filtro, ma anche lo stimolo, dopo la felice esperienza di Viviani Varietà, per continuare a lavorare su un nuovo spettacolo che potesse avere come testimonianza di questo mondo, così ricco, la figura stessa di Raffaele Viviani. Attraverso il suo teatro (particolarmente quello degli atti unici), le sue parole, il suo canto scenico, Teatro del Porto privilegia così quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che era la Napoli dei quartieri, quella parallela urbana (aperta all’influenza e alle commistioni con il teatro e il Varietà europeo) e di un altro sud che premeva sulla città.

 

Teatro del Porto è nato pensando a uno spazio neutro sospeso, uno spazio che favorisse lo scambio di conoscenza e di speranze che veniva dal mare e dove vorremmo che Raffaele Viviani ci portasse per mano attraverso il suo teatro e la sua musica per ricordare sogni e delusioni di una grande città, e per accompagnarci verso un futuro già cominciato scoprendo, anche grazie a lui, parole vecchie e nuovi significati come mediterraneo, emigrazione e, con un po’ di ottimismo, anche cultura e teatro”.

Maurizio Scaparro

 

Prezzi 

Intero
Platea 34€ - Palco 26€ - Galleria 18€

Ridotto OVER 60
Platea 30€ - Palco 22€ - Galleria 16€

Ridotto UNDER 26
Platea 22€ - Palco 17€ - Galleria 13€

Ridotto Soci Unicoop Firenze
Platea 26€ - Palco 19€ - Galleria 14€

 

 

Teatro della Pergola / Viaggi nel teatro

 

 

14 maggio, ore 10/11/12

Fondazione Teatro della Toscana

IN SUA MOVENZA È FERMO

da un’idea di Riccardo Ventrella

testi e regia di Giovanni Micoli

con (in ordine di apparizione) Massimo Manconi, Luca Cartocci, Natalia Strozzi, Fabio Baronti, Sabrina Tinalli, Marcello Allegrini,

costumi Micol Joanka Medda

in collaborazione con La Compagnia delle Seggiole

 

La visita spettacolo nel Teatro della Pergola compie 13 anni e continua a svelare storia, personaggi e segreti del più antico teatro all’italiana. Oltre diecimila presenze per quasi 250 repliche sono i numeri che hanno fino ad oggi premiato un progetto che è diventato un modello per molti altri spazi museali e luoghi storici segnati dalla cifra stilistica della Compagnia delle Seggiole che li racconta e li attraversa insieme ai protagonisti che ne hanno tracciato la storia.

 

La Pergola è da sempre sede della “Città del Teatro”, un grande opificio autosufficiente nel quale si svolgevano tutti i mestieri della scena; crocevia, luogo di incontro, agorà della Firenze Granducale, grande tempio del melodramma, luogo deputato di mille trucchi e magie, sotto l’egida benevola dell’Accademia degli Immobili, che la costruì e possedette fino al 1942.

In sua movenza è fermo è un viaggio affascinante nel cuore della macchina teatrale, in compagnia delle “ombre gentili” dei personaggi che nel corso dei tre secoli della sua storia hanno reso grande e immortale la Pergola. L’impresario Lanari, l’inventore Meucci, la soprano Barbieri Nini, il macchinista Canovetti e la sarta di Eleonora Duse raccontano le loro vicende a metà fra il sogno e la realtà. Dal vicolo delle carrozze, antico accesso al palcoscenico, al pozzo e ai lavatoi, gli spettatori potranno visitare gli spazi del teatro per arrivare al suo cuore, il palcoscenico, dove si trova il tubo acustico che Antonio Meucci, macchinista alla Pergola, progettò per il teatro.

Come un corpo biologico, il teatro vive in ogni momento soprattutto nei suoi spazi ‘segreti’ e inaccessibili agli spettatori: nei laboratori, nei pressi della macchina scenica, nei sotterranei e nei depositi. Là dove ancora risuonano le voci dei tanti che hanno dedicato la loro vita a questa bruciante passione. Senza apparire sulle locandine, senza lasciar traccia di sé nei libri di storia.

 

Biglietti

Interi 15€

 

 

Ridotti 12€ (per OVER 60, Under26, abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era di Pontedera), Teatro della Toscana Card, Soci Unicoop Firenze)

 

Biglietteria

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com.

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale Boxoffice e online.

 

Teatro della Pergola / Evento speciale

 

 

27 maggio, ore 16

Piccolo Teatro di Milano - Teatro d'Europa, Teatro di Roma, Teatro Mercadante

in collaborazione con The CO2 Crisis Opportunity Onlus

DIECI STORIE PROPRIO COSÌ

da un’idea di Giulia Minoli

drammaturgia Emanuela Giordano e Giulia Minoli

regia Emanuela Giordano

musiche originali Antonio di Pofi e Tommaso Di Giulio

aiuto regia Tania Ciletti

con Daria D’Aloia, Vincenzo d’Amato, Tania Garribba, Valentina Minzoni, Salvatore Presutto, Diego Valentino Venditti, Alessio Vassallo

e con Tommaso Di Giulio chitarre, Paolo Volpini batteria

Dieci storie proprio così è parte integrante del progetto “Il Palcoscenico della legalità”

assistenti al progetto Ludovica Siani, Noemi Caputo, Luca Caiazzo

il progetto è promosso da Università degli Studi di Milano - Corso di Sociologia della Criminalità organizzata, Fondazione Pol.i.s., Libera, Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Centro Studi Paolo Borsellino, Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, Fondazione Silvia Ruotolo, Italiachecambia.org con il patrocinio del Ministero della Giustizia e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

con il sostegno di Fondazione Cariplo, Banca Intesa, Enel Cuore, Fondazione con il sud, SIAE

 

Musica e teatro raccontano dieci storie di gente comune, di vite spezzate, di eroi di tutti i giorni per restituire un senso a una parola abusata e difficile: legalità.

Storie in cui il disagio e la disperazione hanno prodotto reazione, impegno civile, passione, coraggio, un’eredità irrinunciabile per il nostro futuro.

 

La convivenza, il vivere civile e l’essere partecipe di una comunità. Dieci storie proprio così non è un semplice spettacolo, ma un ritratto sociale, un’indagine emotiva, una lotta collettiva contro il crimine per promuove la cultura come antidoto alla mafia e il teatro come strumento di denuncia, di educazione civica per le giovani generazioni e di impegno per tutti cittadini che fanno della memoria un diritto inalienabile.

Sono storie raccontate dai parenti delle vittime, dai volontari e da chi senza paura si attiva per creare alternative al degrado che produce la criminalità organizzata. Sono le storie di un’Italia spesso ai margini della cronaca e lontano dai riflettori ma che per fortuna esiste e continua a lottare.

Il viaggio di Dieci storie proprio così inizia nel 2011 a Napoli. L’intenzione era capire, raccontare l’Italia, offesa dalla criminalità organizzata, collusa e infiltrata nell’amministrazione pubbli­ca, ambiziosa di potere e di controllo, ben al di là dei suoi confini geografici, un’Italia assediata dalla mala cultura del sopruso a tutti i livelli della vita sociale. Ma viaggiando, par­lando, si è scoperto un mondo di resistenza, un mondo in prima linea, gente che non vuole sentirsi sconfitta. Si è partiti dalla Campania con il racconto di due terribili fatti di camorra.

La storia di Alberto Vallefuoco, Rosario Flaminio, Sal­vatore De Falco, uccisi a Pomigliano d’Arco il 20 luglio 1998, perché scambiati per appartenenti ad un clan rivale a quello dei killer; e con la storia di Silvia Ruotolo, uccisa a Salita Arenella, a Napoli, l’11 giugno 1997, da un proiettile vagante nel mezzo di uno scontro a fuoco tra clan.

Ma della Campania si è voluto raccontare anche le storie di riscatto. E così un ragazzo ha raccontato di come è stato salvato dalla strada grazie all’Associazione “Figli in Famiglia”, che ha creato un centro di aggregazione minorile in un appartamento confiscato al clan Mazzarella a San Gio­vanni a Teduccio, periferia est di Napoli. C’è poi l’Officina delle Culture “Gelsomina Verde” (vittima innocente della criminalità organizzata, uccisa il 21 novembre 2004 a Napoli) gestita dall’associazione Resistenza Anticamorra, che sorge in una ex scuola di Scampia, utilizzata dalla ca­morra per nascondere armi e come “ricovero abusivo” dei tossicodipendenti. Il centro oggi accoglie laboratori, una scuola di musica, una palestra sociale, una comunità allog­gio per minori. E ci sono le storie di chi sui beni confiscati alla mafia ha creato lavoro e accoglienza. La Cooperativa Agropoli si è formata nel 1999 da un gruppo di giovani di San Cipriano d’Aversa e dai genitori di ragazzi disabili e ha avuto in comodato d’uso una villa confiscata al boss Pasqua­le Spierto, per accogliere persone affette da disagio psichico. L’attività più significativa della cooperativa è rappresentata dalla Trattoria NCO, Nuova Cucina Organizzata. I ragazzi disabili lavorano nella trattoria che utilizza prodotti provenienti dalle terre confiscate alle mafie.

La Cooperativa “Al di là dei sogni” che gestisce, in un bene confiscato a Sessa Aurunca, un centro di prima acco­glienza per l’inserimento lavorativo, attraverso la coltivazione dei terreni.

E infine c’è Radio Siani, dedicata alla memoria di Giancar­lo Siani, inaugurata il 16 marzo 2009 in un bene confiscato al boss Giovanni Birra ad Ercolano. È una web radio nata dall’esperienza di Radio Onda Pazza del Circolo Arci “Pep­pino Impastato” di San Giovanni a Teduccio.

Il viaggio è proseguito in Sicilia con la storia dei due magistrati morti nelle stragi di Capaci e via D’Amelio: Giovanni Falcone, ucciso il 23 maggio 1992, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani; e Paolo Borsellino, ucciso il 19 luglio 1992, insieme ai cinque agenti di scorta Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

Ma della Sicilia Dieci storie proprio così racconta anche la ribellione di ragazzi caparbi che hanno sfidato il pensiero comune e che oggi sono diventati l’emblema di una rivoluzione culturale contro la mafia: parliamo di “Addiopizzo”, un movimento che nasce a Palermo ed è formato da tutte le donne e gli uomini, i ragazzi e le ragazze, i commercianti e i consumatori che si riconoscono nella frase “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. Tra le tante storie di imprenditori che si sono ribellati al pizzo, si narra quella di Giuseppe Todaro.

In Calabria c’è un altro gruppo di giovani caparbi, il Gruppo Cooperativo GOEL che nasce nel 2003 e ha come mission “il cambiamento socio-economico della Locride e della Calabria” riconoscendo nell’impresa sociale il principale strumento di questo cambiamento. GOEL gestisce, oltre alla produzione agroalimentare biologica a marchio GOEL Bio, che aggrega produttori vittime di aggressione mafiosa, il tour operator Turismo Responsabile e il primo marchio di moda etica di fascia alta in Italia, CANGIARI.

E poi c’è la storia di Antonio Bartuccio, ex sindaco di Rizziconi, che vive sotto scorta ormai da anni per aver denunciato i clan locali che volevano dettare legge nel Comune e sulla sua amministrazione.

Ma oggi non esistono più territori circoscritti, non ci sono più le mafie locali, i legami tra ‘ndrangheta calabrese e nord Italia sono una realtà. Nando dalla Chiesa, professore di sociologia della criminalità organizzata all’Università degli Studi di Milano, ha indicato i nomi di ricercatori e giovani giornalisti che indagano, lavorano sulle mafie al Nord. È così che Dieci storie proprio così ha incontrato Ester Castano che nel 2012, con un’inchiesta giornalistica, ha svelato alcuni fatti gravi nel comune di Sedriano, anticipando di sei mesi la Procura di Milano che eseguì diversi arresti per corruzione e collusione mafiosa.

E tra le storie dell’hinterland lombardo si affronta quella di Maria Ferrucci e di quanto il territorio sia contaminato dalla presenza della ‘ndrangheta e della difficoltà di recuperare strumenti e politiche per capire e contrastare in modo capillare questo fenomeno. Tra tanti, un caso eclatante, quello di Lea Garofalo, testimone di giustizia, uccisa dalla ‘ndrangheta il 24 novembre 2009, è divenuto l’emblema di un mondo sommerso che è esploso in tutta la sua crudeltà.

E poi c’è Roma. Roma è grande, raccoglie tutto, mafia, ‘ndrangheta, camorra, ma è preda di un fenomeno tutto autoctono che oggi conosciamo col nome di Mafia Capitale e che ancora non è possibile definire nella sua complessità. Anche a Roma il lavoro nei beni confiscati ai clan vede un esempio di imprenditoria virtuosa nella storia del Grand Hotel Gianicolo, albergo di lusso di Roma, sequestrato alla ‘ndrangheta e oggi affidato ad amministratori giudiziari nominati dalla Procura. Parallelamente alle dinamiche di Roma ci sono quelle di Ostia, un municipio sciolto per mafia, un luogo di mare dove il litorale è preda di dinamiche che sono tutti i giorni all’attenzione di magistrati e stampa, come i fatti accaduti alla Spiaggia Libera - S*P*Q*R*.

 

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria online su www.teatrodellapergola.com

 

Teatro della Pergola / Libri a teatro

 

 

Prende il via la quinta edizione di ‘Libri a Teatro’, coordinata da Siro Ferrone e Renzo Guardenti, ulteriore esito della solida collaborazione tra la Fondazione Teatro della Toscana e l’Università degli Studi di Firenze. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

24 maggio, ore 17

presentazione dei volumi

IL GRANDE ECLETTICO
Renato Simoni nel teatro italiano del primo Novecento

di Adela Gjata (Firenze, FUP, 2015)

Sebastiano Ricci impresario d’opera a Venezia nel primo Settecento
di Gianluca Stefani (Firenze, FUP, 2015)

Relatori Maria Ida Biggi, Siro Ferrone, Francesca Simoncini

 

31 maggio, ore 17

Presentazione del volume

LE THÉÂTRE MUSICAL DE LUCIANO BERIO
(I. De Passaggio à La vera storia. II. De Un Re in ascolto à Cronaca del luogo)

a cura di Giordano Ferrari (Paris, L’Harmattan, 2016)

Relatori Alessandro Cecchi, Renzo Guardenti, Fiamma Nicolodi

 

 

 

Teatro Niccolini / Evento speciale

 

fino al 14 maggio, ore 17:30-20:30

DANTE INFERNO

 

Siete mai stati all’Inferno? Sicuramente no.

Grazie a Teatro della Toscana e The Other Theater si può visitare l’Inferno di Dante e ascoltare i versi del Poeta in un ambiente multimediale che vi avvolgerà col suo fascino.

Dante Inferno al Teatro Niccolini è un’esperienza coinvolgente, per viaggiare tra i gironi infernali e conoscere i personaggi che la Divina Commedia ha reso immortali.

Si può acquistare il biglietto a data aperta (escluso domenica 23 aprile), valido tutti i giorni, quattro gruppi al giorno, dalle ore 17.30 alle ore 20.30.

Biglietti acquistabili presso la Biglietteria di prevendita del Teatro della Pergola, del Teatro Niccolini e online su http://www.boxofficetoscana.it/eventi/danteinferno/.

Per gli abbonati del Teatro della Toscana è previsto uno sconto speciale: biglietto a 8€ anziché 10€.

Lo sconto è valido solo presso la biglietteria del Teatro della Pergola presentando il tagliando di abbonamento (max 4 biglietti ad abbonamento).

 

Teatro Studio

 

TEATRI SALMASTRI

Rassegna di compagnie livornesi

 

giovedì 25 maggio 

ore 20:30 Compagnia Pilar Ternera Ho un vizio al cuore dagli I tre atti unici di Anton Čechov 

ore 21:45 Compagnia Mo - Wan Teatro Sull’oceano ispirato al romanzo di Edmondo De Amicis

 

venerdì 26 maggio

20:30 Compagnia Pilar Ternera Ho un vizio al cuore dagli I tre atti unici di Anton Čechov 

21:45 Hangar Produzioni 88 di Alessandro Brucioni

 

sabato 27 maggio

ore 20:30 Compagnia Brandi Niccolini Aldorasi Blocco 3 di Fabrizio Brandi e Francesco Niccolini

ore 21:45 Compagnia Dimitri/Canessa Hallo! I’m jacket! regia di Elisa Canessa

 

domenica 28 maggio

ore 18 Compagnia Garbuggino /Ventriglia Magi di Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia

ore 20 Compagnia Brandi Niccolini Aldorasi Blocco 3 di Fabrizio Brandi e Francesco Niccolini

ore 21:30 Compagnia Garbuggino /Ventriglia Magi di Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia

 

25, 26 maggio

Pilar Ternera

HO UN VIZIO AL CUORE

da I tre atti unici di Anton Čechov, L’orso, Proposta di Matrimonio, L’anniversario

con Alessia Cespuglio, Elisa Ranucci, Francesco Cortoni, Marco Fiorentini

costumi La Bottega della Driade

luci Alessio Tanchis

regia Francesco Cortoni

 

I tre atti unici L’orso, Proposta di Matrimonio e L’anniversario, Čechov li definiva “Scherzi”. Questi personaggi altro non sono se non delle burle, figure a metà che suscitano la risata perché privi di sfumature. Sono in bianco e nero, incapaci di attingere alla tavolozza dei grandi sentimenti che li potrebbe trarre in salvo. In fin dei conti, ci fanno ridere perché sono incapaci di comunicare, di capire quello che capita, di governare la propria vita e fargli prendere una piega diversa. In questa assoluta incapacità c’è, tuttavia, una condizione contemporanea e attuale che vale la pena indagare a piene mani e che ce li fa affrontare con un po’ di inquietudine. E se fossimo noi personaggi a metà e in bianco e nero? Allora chi avrebbe il coraggio ancora di scherzare?

 

25 maggio

mo-wan teatro

SULL’OCEANO
ispirato al romanzo di Edmondo De Amicis

di Michele Crestacci e Alessandro Brucioni

con Michele Crestacci

collaborazione alla scrittura acustica Giacomo Masoni

regia Alessandro Brucioni

 

C’è un processo migratorio che sembra non arrestarsi. Un carico di sangue italiano rubato come scrive De Amicis. Un piroscafo, la terza classe stivata di emigranti, la rotta transatlantica, il vento e lo sbarco nel nuovo mondo. Le voci del Galileo divengono una umoristica, poetica e drammatica piazza dove ci sono contadini in cerca di terre e signori nelle sale da ballo che bevono rum. È la condizione di chi emigra, per scelta o per costrizione, per cercare “un nuovo mondo”. La storia del Piroscafo si incrocia con il mondo delle crociere della Royal Caribbean, una delle più potenti navi da crociera. Una macchina da guerra del divertimento, dell’oblio e del benessere forzato dove ci sono camerieri impeccabili, parrucchieri voraci, hostess bellissime e il Capitano sorridente come un attore di fiction.

Due viaggi e due mondi che col procedere si intrecciano sempre più sorprendentemente l’uno dentro l’altro.

 

26 maggio

Hangar Produzioni

con il sostegno e la collaborazione di Nuovo Teatro delle Commedie, mo-wan teatro, Teatro dei Gordi, Fondazione Teatro Goldoni, Armunia

88

di Alessandro Brucioni

con Irene Timpanaro, Lydia Giordano, Claudia Caldarano, Michele Crestacci, Leonardo Fiaschi, Andrea Panigatti

regia Alessandro Brucioni

 

Liberamente ispirato all’opera video Tango di Zbigniew Rybczynski e al testo Non sapevamo niente l’uno dell’altro di Peter Handke, opere sul tema del “tempo”, 88 esplora le relazioni tra personaggi che vivono simultaneamente all’interno di uno stesso set. Uno spazio dove i corpi e le parole costruiscono l’ossatura di un sistema di relazioni enigmatico. Un puzzle di esistenze. Questo puzzle non è una somma di elementi isolati. Ci vuole una visione d’insieme. Solo i pezzi isolati una volta ricomposti possono raccontarci il loro senso e il loro significato. Un pezzo isolato di un puzzle non significa niente. È una richiesta di comprensione impossibile. 88; lo scorrere del tempo. La nostalgia per il tempo che passa, per le cose che succedono, per ciò che avremmo voluto o abbiamo amato e temuto succedesse. Lo spazio scenico muore come le persone che lo vivono e vi sono vissute. Questa consunzione è visibile. Cos’è la nostalgia che vive dentro di noi?

 

27 maggio

Compagnia Brandi Niccolini Aldorasi

BLOCCO 3

di Fabrizio Brandi e Francesco Niccolini

con Fabrizio Brandi

regia Fabrizio Brandi, Francesco Niccolini, Roberto Aldorasi

 

C’era una volta a Livorno, Mario Nesi, di anni undici, nato al Blocco 3, nel popolare e mitico rione della Guglia fra gli anni ‘70 e ‘80. Il Blocco 3 è l’edificio che lo vede crescere, all’ombra del suo cortile e di una affollata e picaresca umanità, fra compagni di giochi esuberanti, e vicini di casa molto vicini. Mario, sotto l’ala protettiva del padre un tipico comunista d’acciaio di quei tempi, sviluppa i primi germi di ribellione umoristica e autocoscienza.

“La Guglia. Il circolino. Il giro d’Italia a tappini. Il bar Giuliano. La Pisorno. La Quercia. I bachi in frigorifero. I gatti contro il muro. Le Ghiande. La cassetta dei galleggianti. I maiali. Siddharta. La Vespa rossa. L’incerata. I Bagni Luana e i Fiorella. Posillipo. L’Estatè. Il libeccio... Le caviglie di Cristina. Ciste e Acciuga. Paolino. La Gina. Mi pà.”

 

27 maggio

Compagnia Dimitri/Canessa

in cooproduzione con Associazione Sosta Palmizi e MiBACT-Dipartimento dello Spettacolo, Regione Toscana-Settore Spettacolo e Armunia “Festival Inequilibrio”

HALLO! I’M JACKET!

Il gioco del nulla

con Federico Dimitri e Francesco Manenti

assistenza artistica Stefano Cenci e Giorgio Rossi

disegno luci Marco Oliani

regia Elisa Canessa

 

Uno spettacolo ironico e dissacrante sul nostro tempo, con la sua rapidità da fast food mediatico, la cultura usa e getta e l’ansia performativa. Immersi fino al collo in una realtà che sembra dare sempre più credito a ciò che semplicemente è di tendenza, ci “facciamo beffa” di questo nostro essere costantemente assillati dall’idea di essere: Produttivi! Seduttivi! Interessanti! Alternativi! Fighi! L’amarezza lascia però spazio totale alla buffoneria, alla presa in giro, all’ironia surreale. La performance artistica è metaforicamente tradotta con la prestazione sportiva. I due performer atleti, i due buffoni, i clowns di questo spettacolo lottano, gareggiano, danzano, sudano… per nulla! Solo per piacervi, per farvi divertire.

 

28 maggio

Compagnia Garbuggino/Ventriglia

MAGI

di e con Silvia Garbuggino e Gaetano Ventriglia

 

Con questo spettacolo, in modo semplice e diretto, proviamo a guardare al mondo attraverso la visione dell'arte e degli artisti. Con Eduardo, Florenskij, Čechov, Shakespeare, il varietà di inizio '900, parliamo di cose che ci stanno a cuore, e che, pensiamo, possano riguardare tutti.

Gli attori come i Re Magi camminano nel mistero dello stupore e della bellezza, che è punto di partenza, Stella Cometa e dono. Come Re Magi proviamo a donare qualcosa di vero, come attori reinventiamo e giochiamo ogni sera: diamo la tragedia con leggerezza, la commedia con sincerità.

Come un secolo fa, come attori di cui non sappiamo più il nome, siamo qui davanti a voi. Ogni varietà è per le stelle. Ve piace ‘o presepio?

 

Mai si deve mentire. L'arte ha questo di particolarmente grande: non tollera la menzogna. Si può mentire in amore, in politica, in medicina; si può ingannare la gente, persino Dio; ma nell'arte non si può mentire...”

A. Čechov

 

Biglietti

25-26-27 maggio: 12 € abbonamento giornaliero (2 spettacoli)

28 maggio: 6 € a spettacolo

 

Biglietteria

Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci.

Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.

Biglietteria on line: www.teatrostudioscandicci.it.

Circuito Regionale Box Office.

Informazioni e acquisti con carta di credito 055.7351023.

Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.

 

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