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Incontro coi cittadini

Maratona dell’ascolto su disabilità e salute mentale, Funaro: “Occasione molto costruttiva”

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Riservare alcuni posti del Servizio civile ai ragazzi disabili, incentivazione dell’educazione professionale a casa per i disabili attraverso la sperimentazione di una nuova forma di educatore a domicilio di gruppo e la realizzazione di un vademecum per accedere ai servizi,

facilitando così tutti coloro che non riescono a districarsi tra le pratiche burocratiche: sono tre progetti emersi ieri sera alle Murate nel corso della maratona dell’ascolto organizzato dedicata alle disabilità e alla salute mentale, alla quale ha partecipato l’assessore al Welfare Sara Funaro, e che l’amministrazione comunale tramite l’assessorato intende realizzare prossimamente.

La maratona dell’ascolto è stata organizzata in preparazione della V Conferenza nazionale sulle politiche della disabilità che si terrà il 16 e 17 settembre prossimi alla Fortezza da Basso. Organizzata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, presso il quale è attivo l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, la conferenza nazionale che si svolge con cadenza triennale si terrà in collaborazione con il Comune e la Regione Toscana.

“Tra gli obiettivi che ci siamo posti con la maratona di ieri, oltre ad intercettare idee, proposte e criticità sui temi trattati - ha spiegato l’assessore Funaro -, vi è anche quello di redigere un documento per la Conferenza nazionale sulla disabilità -. Abbiamo affrontato le varie questioni da un punto di vista sociale e incentrato la discussione sulle politiche che portano all’autonomia e all’inclusione sociale, perché crediamo fortemente che possano essere attivate tutta una serie di politiche che possono aiutare il percorso terapeutico delle persone”. “Anche in questa seconda occasione, la maratona dell’ascolto è stata un momento di ascolto e dialogo con i cittadini molto costruttivo - ha detto l’assessore Funaro -: nel corso delle oltre due ore di discussioni, infatti, sono emerse diverse criticità sui temi delle disabilità e della salute mentale, che contiamo di poter superare, e molti spunti di riflessione e proposte interessanti per semplificare la vita delle persone affette da disabilità o autismo”.
Tra le criticità emerse ieri sera ci sono tra l’altro le difficoltà a districarsi nelle procedure burocratiche per la fruizione dei servizi, la necessità di un maggiore aiuto al familiare che assiste il proprio caro disabile, ma anche il riscontro di alcune difficoltà negli inserimenti dei disabili in Rsa, la necessità di maggiori strutture e appartamenti per l’autonomia, la mancanza di integrazione attraverso iniziative, sia sportive che culturali, dei bambini disabili e normodotati e un maggiore investimento sugli educatori professionali a domicilio.
Con l’educazione professionale a domicilio di gruppo, ad esempio, l’assessore Funaro ha spiegato che “saranno creati dei gruppi omogenei, ovvero formati da persone con disabilità simili e che vivono vicino, quattro o cinque al massimo, e sarà offerta ad ognuno la possibilità di avere l’assistenza individuale, ma anche dei momenti di socializzazione all’interno del gruppo”.
A seguito delle varie proposte emerse, l’assessore Funaro ha spiegato che sul fronte dell’inserimento e dell’orientamento al lavoro l’assessorato si sta adoperando, tramite la Direzione dei Servizi sociali, per fare in modo che “ci siano inserimenti lavorativi più strutturati, nel senso che le persone saranno divise per categorie a seconda delle problematiche in modo da dare risposte che siano più adeguate”.
Sei gli argomenti affrontati ieri nel corso della maratona dell’ascolto: nello specifico le numerose persone che hanno partecipato ai tavoli hanno discusso di percorsi di autonomia (sviluppare e valorizzare l’autonomia della persona portatrice di disabilità); delle attività di aggregazione e di socializzazione dei disabili (attività culturali, vacanze, tempo libero e sport attraverso i quali si intende assicurare un’esigenza fondamentale per il processo di crescita, socializzazione e partecipazione alla vita sociale delle persone con disabilità ai fini della loro reale ed effettiva integrazione); della loro occupabilità e inclusione sociale (percorsi personalizzati e sostenuti per l’ingresso nel mondo del lavoro, per un’autonomia reale della persona con disabilità); del durante e del ‘dopo di noi’ (la diffusione dei percorsi del ‘dopo di noi’ per emancipare e migliorare le opportunità di vita dell’individuo una volta venuti meno i principali caregivers); delle politiche di inclusione su l’autismo (percorsi di vita per mantenere la persona nel proprio ambiente di vita con la migliore autonomia e qualità di vita possibile) e delle politiche di inclusione sulla salute mentale (la promozione del benessere mentale e la prevenzione dei problemi legati alla salute mentale e gli interventi contro l’esclusione sociale).

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