Tangenti, Rosy Bindi: "Sospensione di Penati doverosa ed inevitabile"

«Una sospensione doverosa e inevitabile, ma anche lui, devo dire, si era già sospeso». Così la vicepresidente del Pd Rosy Bindi ha commentato la sospensione decisa dalla Commissione di garanzia del partito presieduta da Luigi Berlinguer di Filippo Penati, ex capo della segreteria di Pierluigi Bersani, ex sindaco di Sesto ed ex presidente della Provincia di Milano, coinvolto nell'inchiesta di Monza sulle tangenti nell'area Falck. «Certo, al suo posto, Berlusconi da tempo doveva essersi sospeso», ha aggiunto parlando a margine della Festa democratica del Pd di Empoli (Firenze). «A questo punto - ha proseguito Rosy Bindi - c'è una distinzione chiara e netta della sua vicenda personale e di quella del partito. Ci auguriamo possa dimostrare la sua estraneità, che lui ha sempre dichiarato. Mentre nel nostro partito dobbiamo portare avanti una riflessione seria affinchè tutto ciò non accada mai più e affinchè si verifichi se si tratta solo di una responsabilità personale o di condizioni strutturali del partito che vanno cambiate. Il Pd che si candida a essere un'alternativa di governo per il paese lo deve essere prima di tutto dal punto di vista morale». Poi la Bindi dichiarato la sua adesione allo sciopero generale promosso dalla Cgil. «Domani sarò a Firenze per partecipare al corteo e allo sciopero generale».  «I partiti devono rispettare l'autonomia dei sindacati, sono i lavoratori che fanno lo sciopero non i partiti - ha proseguito l'esponente democratica - Ecco perchè ho detto che il Pd condivide ma non aderisce. Personalmente, lo ribadisco, sarò al corteo di Firenze. Come fa un partito come il Pd che si basa sulla giustizia sociale a non condividere le motivazioni che stanno alla base di questo sciopero?».