firenze
skyline
facebook twitter youtube Feed RSS
X
  • Notice: Undefined variable: node in theme_fb_social_comments_block_comments_view() (line 116 of /var/www/pressflow/sites/all/modules/fb_social/modules/fb_social_comments/fb_social_comments.module).
  • Notice: Trying to get property of non-object in theme_fb_social_comments_block_comments_view() (line 116 of /var/www/pressflow/sites/all/modules/fb_social/modules/fb_social_comments/fb_social_comments.module).
Pergola, Niccolini, Teatro Studio

Teatro della Toscana: il programma con tutti gli eventi di marzo

  • Notice: Undefined variable: node in theme_fb_social_comments_block_comments_view() (line 116 of /var/www/pressflow/sites/all/modules/fb_social/modules/fb_social_comments/fb_social_comments.module).
  • Notice: Trying to get property of non-object in theme_fb_social_comments_block_comments_view() (line 116 of /var/www/pressflow/sites/all/modules/fb_social/modules/fb_social_comments/fb_social_comments.module).
Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it
Evento
Data Evento: 
Mer, 01/03/2017 (Tutto il giorno) - Ven, 31/03/2017 (Tutto il giorno)

Di seguito il programma con tutti gli eventi di marzo del Teatro della Toscana, area fiorentina.

Al Teatro della Pergola continuano le repliche di Una giornata particolare dal film di Scola con Giulio Scarpati e Valeria Solarino, poi la stagione prevede Neri Marcorè in Quello che non ho tratto dalle canzoni di De André, Laura Morante in Locandiera B&B da Goldoni, e la prima nazionale di Massimo Ghini e Francesco Bonomo in Ciao dal libro omonimo di Walter Veltroni.

Spettacolo fuori stagione Emanuele Salce e Paolo Giommarelli in Mumble mumble…

Tra gli eventi speciali i Quaderni di Marco Vichi e Lorenzo Degl’Innocenti, le visite-spettacolo della Compagnia delle Seggiole I racconti del terrore e lo storico In sua movenza è fermo.

Riprendono poi i corsi di formazione del Laboratorio di Costumi e Scene del Teatro della Pergola.

Al Teatro Niccolini di Firenze proseguono le repliche di Toni Servillo con Elvira, poi si succedono sul palco di via Ricasoli Marco Messeri con Maledetti Toskani, Geppy Gleijeses e Marianella Bargilli con Il bugiardo di Goldoni, Maddalena Crippa con L’allegra vedova.

Spettacolo fuori stagione: Carlo Cecchi ne Il lavoro di vivere regia di Andrée Ruth Shammah.

Infine, al Teatro Studio debutta in prima nazionale Zaches Teatro in Sandokan, produzione del Teatro della Toscana, poi La boutique del mistero da Dino Buzzati, la coppia Bucci/Sgrosso in Prima della pensione ovvero Cospiratori di Bernhard e il nuovo spettacolo di Roberto Bacci (debutto nazionale al Teatro Era) Il Nullafacente, inedito di Michele Santeramo.

 

Ecco il programma completo

 

Teatro della Pergola / Stagione

 

fino al 5 marzo
(ore 20:45, domenica 15.45)
Compagnia Gli Ipocriti
Giulio Scarpati, Valeria Solarino
UNA GIORNATA PARTICOLARE

di Ettore Scola e Ruggero Maccari
adattamento Gigliola Fantoni
con Giulio F. Janni
e Anna Ferraioli, Matteo Cirillo, Paolo Minnielli, Federica Zacchia
scene Luigi Ferrigno
costumi Marianna Carbone
luci Raffaele Perin
video e suoni Marco Schiavoni
regia Nora Venturini

Lo spettacolo è dedicato al Maestro Ettore Scola, grande regista e sceneggiatore.

 

Una giornata particolare per il teatro. Il capolavoro cinematografico di Ettore Scola, con Marcello Mastroianni e Sophia Loren, arriva sul palcoscenico con Giulio Scarpati, che interpreta Gabriele, ex annunciatore dell’EIAR pronto al confino perché omosessuale, e Valeria Solarino nei panni di Antonietta, madre di sei figli, sposata a un impiegato statale fervente fascista.

Fuori la storia arriva solo attraverso l’eco della radio che trasmette la cronaca dell’incontro a Roma tra Mussolini e Hitler. In casa, due storie personali, in una giornata particolare, per le parole, certo, ma anche per cose molto più piccole, gli sguardi, i gesti, di scontro e comprensione.

 

6 maggio del 1938, giorno della visita di Hitler a Roma. In un comprensorio popolare, Antonietta, moglie di un usciere e madre di sei figli, prepara la colazione, sveglia la famiglia, aiuta nei preparativi per la parata. Una volta sola, inavvertitamente, apre la gabbietta del merlo che va a posarsi sul davanzale di un appartamento difronte al suo. Bussa alla porta, ad aprirle è Gabriele, ex annunciatore dell’EIAR che sta preparando la valigia in attesa di andare al confino perché omosessuale. Antonietta, donna ignorante e plagiata dall’affascinante figura di Mussolini, rispecchia in pieno il ruolo di donna del “regime” dedita alla famiglia, succube del marito e “mezzo di produzione” per la macchina bellica. È rapita dal fascino discreto di Gabriele e, inconsapevolmente, tenta di conquistarlo mentre lui è costretto a confessare la sua omosessualità causa anche del suo licenziamento. Mentre la radio continua a trasmettere la radiocronaca dell’incontro tra Hitler e Mussolini, Antonietta e Gabriele si rispecchieranno l’una nell’altro condividendo la solitudine delle loro anime. Gabriele regala ad Antonietta un libro (I tre moschettieri) che rappresenta il simbolo di una speranza ovvero che le donne possano affrancarsi dalla loro condizione di “schiave” in cui erano state relegate dal regime fascista, attraverso la conoscenza e la cultura.

 

Abbiamo deciso di mettere in scena Una giornata particolare, superando timori e scrupoli verso il capolavoro cinematografico originale, perché a ben guardarla la sceneggiatura di Scola e Maccari nasconde una commedia perfetta. Un ambiente chiuso, due grandi protagonisti, due storie umane che si incontrano in uno spazio comune in cui sono “obbligati” a restare, prigionieri. Fuori il mondo, la Storia, di cui ci arriva l’eco dalla radio. Un grande evento che fa da sfondo a due piccole storie personali, in una giornata che sarà particolare per tutti: per Gabriele, per Antonietta, per la sua famiglia che si reca alla parata, per gli Italiani che festeggiano l’incontro tra Mussolini e Hitler, senza sapere quanto fatale sarà per i destini del Paese”.

Nora Venturini

 

Prezzi

Interi

Platea € 34

Palco € 26

Galleria € 18

 

Ridotti – Over 60

Platea € 30

Palco € 22

Galleria € 16

 

Ridotti – Soci UniCoop Firenze (martedì, mercoledì)

Platea € 26

Palco € 19

Galleria € 14

 

Ridotti – Under 26

€ 22

€ 17

€ 13

 

Biglietteria

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale BoxOffice e online.

 

7 – 12 marzo

(ore 20:45, domenica 15.45)

Teatro dell’Archivolto

Neri Marcorè

QUELLO CHE NON HO

drammaturgia e regia Giorgio Gallione

canzoni Fabrizio De Andrè

scritte con Massimo Bubola, Francesco De Gregori, Ivano Fossati, Mauro Pagani

voci e chitarre Giua, Pietro Guarracino e Vieri Sturlini

scene e costumi Guido Fiorato

luci Aldo Mantovani

 

Quello che non ho è un affresco che, utilizzando la forma del teatro canzone, cerca di interrogarsi sulla nostra epoca, in precario equilibrio tra ansia del presente e speranza nel futuro. Ispirazione principale di questo percorso intrapreso da Neri Marcorè, diretto da Giorgio Gallione, sono le canzoni di Fabrizio De Andrè, suonate e cantate dal vivo con l’aiuto tre chitarristi/cantanti.

Le storie emblematiche di De Andrè, quasi parabole del presente, nuove utopie di civile indignazione, s’incrociano con le visioni lucide e beffarde di Pier Paolo Pasolini, che raccontano di una “nuova orrenda preistoria”, che sta minando politicamente ed eticamente la società contemporanea.

Una produzione Teatro dell’Archivolto.

 

Viaggiando “in direzione ostinata e contraria”, si favoleggia del Sesto continente, un’enorme Atlantide di rifiuti di plastica (grande 2 volte e mezzo l’Italia) che galleggia al largo delle Hawaii; di evoluti roditori, nuovi padroni del mondo, che inaugurano il regno di Emmenthal (…dopo Neanderthal); di surreali, realissime interrogazioni parlamentari che lamentano la scomparsa di Clarabella (?!) dai gadget dell’acqua minerale; di guerre civili causate dal coltan, minerale indispensabile per far funzionare telefonini e playstation, di economia in “decrescita felice” che propone la pizza da un euro (una normale margherita, grande però come un euro…), costruendo così un mosaico variegato di storie (anche in forma di canzone) che si muove tra satira, racconto e suggestione poetica.

Come può un artista, un intellettuale, raccontare a chi non l’ha vissuto cosa è stato il nostro tempo? Una volta chiesero a un direttore d’orchestra, Furtwangler: “Quanto dura il concerto di Mozart che lei dirigerà stasera?” E il direttore rispose: “Per lei dura quarantadue minuti… per chi ama la musica dura da 300 anni! Stiamo producendo orrori e miserie, ma anche un tempo fatto di opere meravigliose, quadri, musica, libri, parole. Eredità e testimonianza della civiltà umana sono le frasi di Leonardo “seguiamo la fantasia esatta”, di Mozart “siamo allievi del mondo”, di Rameau “trovo sacro il disordine che è in me”, di Monet “voglio un colore che tutti li contenga”, di Fabrizio De Andrè “vado alla ricerca di una goccia di splendore”, fino alle utopiche provocazioni di Pasolini “è venuta ormai l’ora di trasformarsi in contestazione vivente”.

 

Nelle ultime stagioni Neri Marcorè ha molto frequentato il teatro musicale, esplorando tra l’altro Gaber e i Beatles e costruendo spettacoli che guardano sia al teatro civile che alla bizzarra giocosità del surreale. Con Quello che non ho siamo di fronte a un reinventato esempio di teatro canzone (sostenuto e arricchito in scena da tre chitarristi/cantanti dal talento virtuosistico) che, ispirandosi a due giganti del nostro recente passato, le canzoni di De Andrè (in particolare del concept album Le nuvole) e le visioni lucide e beffarde di Pier Paolo Pasolini, apocalittiche, visionarie profezie (contenute nel poema filmico La rabbia), prova a costruire una visione personale dell’oggi. Un tempo nuovo e in parte inesplorato in cerca di idee e ideali”.

Giorgio Gallione

 

Prezzi

Interi

Platea € 34

Palco € 26

Galleria € 18

 

Ridotti – Over 60

Platea € 30

Palco € 22

Galleria € 16

 

Ridotti – Soci UniCoop Firenze (martedì, mercoledì)

Platea € 26

Palco € 19

Galleria € 14

 

Ridotti – Under 26

€ 22

€ 17

€ 13

 

Biglietteria

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale BoxOffice e online.

 

14 – 19 marzo

(ore 20:45, domenica 15.45)

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana

Laura Morante

LOCANDIERA B&B

di Edoardo Erba

uno studio su La Locandiera di Carlo Goldoni

e con (in ordine di apparizione) Giulia Andò, Bruno Armando, Eugenia Costantini, Vincenzo Ferrera, Danilo Nigrelli, Roberto Salemi

scene e luci Gianni Carluccio

costumi Alessandro Lai

suono Hubert Westkemper

aiuto alla regia Luca Bargagna

regia Roberto Andò

 

 

Sul finire del 1752, quasi al termine della collaborazione con il veneziano Teatro Sant’Angelo e con la compagnia del capocomico Girolamo Medebach, Carlo Goldoni compone il suo testo più celebre, La Locandiera.

La commedia arriva ora sulle scene nella riscrittura contemporanea di Edoardo Erba dove il denaro è il leitmotiv che anima l’intera vicenda, l’ossessione e il tormento dei caratteri rappresentati. Laura Morante è la protagonista, Mira, per la regia di Roberto Andò.

Una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, Fondazione Teatro della Toscana.

 

In un’antica villa che sta per essere trasformata in albergo, Mira si ritrova coinvolta in una strana cena organizzata dal marito con ambigui uomini d’affari. Il marito non si è presentato e tocca a lei gestire una serata di cui non capisce clima e finalità. Il suo unico punto di riferimento, il contabile della società, a metà della cena se ne va senza spiegazioni lasciandola in balia degli ospiti. Finché arriva uno sconosciuto che le chiede una stanza per riposare. I due sembrano irresistibilmente attratti e Mira si appoggia a lui per affrontare una situazione al limite del lecito, mentre via via si aprono squarci inquietanti sulle attività del marito assente. Col procedere della notte, il gioco si fa sempre più pericoloso e ineluttabile. Ma che parte ha Mira? Davvero è così ingenua e sprovveduta come ci ha lasciato credere?

 

Prezzi

Interi

Platea € 34

Palco € 26

Galleria € 18

 

Ridotti – Over 60

Platea € 30

Palco € 22

Galleria € 16

 

Ridotti – Soci UniCoop Firenze (martedì, mercoledì)

Platea € 26

Palco € 19

Galleria € 14

 

Ridotti – Under 26

€ 22

€ 17

€ 13

Biglietteria

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale BoxOffice e online.

 

24 marzo – 2 aprile PRIMA NAZIONALE

(ore 20:45, domenica 15.45)

Fondazione Teatro della Toscana

in collaborazione con Q Academy

Massimo Ghini, Francesco Bonomo

CIAO

di Walter Veltroni

scene e costumi Maurizio Balò

luci Umile Vainieri

regia Piero Maccarinelli

 

Ciao è il racconto di un dialogo impossibile, dell’incontro fantastico tra un padre, morto giovane negli anni Cinquanta, e un figlio, ormai sessantenne, che lo ha sempre cercato.

Il padre è Vittorio e il figlio è Walter Veltroni. Ma i due protagonisti potrebbero essere ogni padre e ogni figlio di questo Paese meraviglioso e dannato.

Dal libro omonimo, Piero Maccarinelli dirige Massimo Ghini e Francesco Bonomo in una pièce sull’assenza, sul bisogno di relazione, sulla dolorosa bellezza della ricerca delle radici della propria vita.

Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

 

Ciao parla dell’assenza, del bisogno di relazione, della dolorosa bellezza della ricerca delle radici della propria vita. Si incontrano, nel palazzo dove le vite di ambedue si sono svolte, due persone che hanno età rovesciate rispetto ai ruoli: il padre è un ragazzo, brillantina nei capelli, e il figlio ha quasi il doppio dei suo anni, ha vissuto molto di più, ha esperienza da vendere. Ma è un figlio e deve ricevere, più che dare. Cerca di capire la vita, il carattere, la storia del padre. Cerca di comprendere se e come l’aveva immaginata, come gli amici gliel’avevano raccontata.

Nel dialogo tra queste due creature, che si svolge in un irreale tramonto che non finisce mai, si snoda anche la storia d’Italia di molti decenni, una storia di cui i due sono stati testimoni e protagonisti. Sono due Italie che si raccontano e si incrociano. E si interrogano sui grandi significati dell’esistenza umana, della relazione padre-figlio e della trasmissione della memoria.

 

Due generazioni si confrontano: quella del padre, che ha partecipato alla rinascita del paese nel secondo dopoguerra, e quella del figlio, che ha partecipato ad una stagione dove molti degli ideali nati nel dopoguerra sono entrati in crisi. È un’occasione per raccontare, perché raccontare è vivere, ma anche per confrontare posizioni, nate dallo stesso DNA, ma non sempre convergenti. Il gioco del teatro consente la realizzazione di questo incontro impossibile, che attraverso ricordi che si incrociano, testimonianze dolorose, autocritiche talvolta ulceranti, talvolta divertenti, porta a un confronto irreale ma profondamente realistico i due personaggi”.

Piero Maccarinelli

 

Prezzi

Interi

Platea € 34

Palco € 26

Galleria € 18

 

Ridotti – Over 60

Platea € 30

Palco € 22

Galleria € 16

 

Ridotti – Soci UniCoop Firenze (martedì, mercoledì)

Platea € 26

Palco € 19

Galleria € 14

 

Ridotti – Under 26

€ 22

€ 17

€ 13

Biglietteria

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale BoxOffice e online.

 

Teatro della Pergola / Nel Saloncino

 

21 – 22 marzo, ore 18:15
Altra Scena
Emanuele Salce Paolo Giommarelli
MUMBLE MUMBLE
Ovvero confessioni di un orfano d’arte
di Emanuele Salce e Andrea Pergolari

costumi Giulia Elettra Francioni

organizzazione Fabrizio Perrone

regia Timothy Jomm

si ringraziano Giuseppe Marini e Società per Attori

 

Un racconto ironico, dissacrante, intimo, coraggioso: una tragicomica confessione di un orfano d’arte. La narrazione divertente di due funerali... e mezzo.

Emanuele Salce, con l’ironia e la verve che lo caratterizzano, è il narratore di tre morti: quella di suo padre naturale, il regista Luciano Salce, quella del secondo marito di sua madre e suo padre adottivo, Vittorio Gassman e, infine, quella metaforica: la sua.

Una produzione Stardust.

 

Nelle prove in camerino di un teatro parrocchiale di una sperduta provincia italiana, Emanuele Salce cerca di conciliare la verità assoluta che trova nelle pagine di Dostoevskij, ai momenti più grotteschi dei funerali dei suoi padri, dove spiccano personaggi singolari, tra presenzialisti e volti bizzarri. Lo spettacolo si chiude con il racconto dell’incontro con un’irresistibile bionda australiana e una sciagurata boccetta di lassativi. Un tentativo di liberazione da un peso (non solo simbolico) che diventa una morte metaforica, una vera e propria catarsi. A fare da contraltare l’ironico e discreto personaggio-spettatore Paolo Giommarelli, ora complice, ora provocatore di una confessione che narra di personaggi pubblici e allo stesso tempo teneramente privati.

Tra realtà e fantasia, documentazione e finzione, Emanuele Salce, doppio figlio d’arte (o, se volete, ‘orfano’, secondo un più appropriato aggiornamento) si racconta al pubblico, vero e immaginario, facendo i conti con i propri padri (Luciano Salce padre naturale e Vittorio Gassman padre adottivo) e con la sua professione.

Si intrecciano considerazioni sul teatro, l’arte e la vita e, con il controcanto ironico di un personaggio guida, ora confessore, ora giudice, ora filosofo, si fa strada progressivamente il percorso iniziatico di un attore che rifiuta di essere tale e che, per confessarsi, sceglie la strada più radicale: l’esorcismo delle proprie paure si sfrena in una memoria d’amore e di morte che diventa sempre più incontrollabile, grottesca, tragicomica, assurda, eppure terribilmente vera.

Tante storie, tanti piccoli personaggi, tanti ambienti, tanti volti sfilano in un caleidoscopio di ricordi, fra l’Italia e l’Australia, funerali e disavventure amorose, raccontati con la leggerezza acuta e ironica tipica della ‘commedia all’italiana’, per approdare a una pacificazione finale che è solo l’inizio di un nuovo percorso di vita.

Un infuriare di ricordi surreali, grotteschi, ironici. Un intreccio inestricabile di cultura e provocazione, di attese insoddisfatte e di traiettorie felicemente impreviste. Un paradossale e compiaciuto autodafé laico. La testimonianza di un orfano d’arte partecipe di un mondo assurdamente logico.

 

Prezzi

Interi 15€

Ridotto 12€

 

Biglietteria

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale BoxOffice e online.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Teatro della Pergola / Eventi speciali

 

 

 

4, 9, 10, 11 marzo, ore 21:15

Fondazione Teatro della Toscana
Marco Vichi e Lorenzo Degl’Innocenti
QUADERNI

 

Farsi raccontare delle storie è un rito antropologico che ancora oggi ci regala fughe in altre vite e in altri mondi. Ci aiuta a riflettere sulla nostra esistenza o semplicemente ci rilassa, facendoci abbandonare al suono delle parole.

Ogni sera il pubblico arriva, portandosi una tazza da casa, può degustare tè, cioccolato caldo e pasticcini, e ascoltare due o più racconti scelti e introdotti da Marco Vichi e letti da Lorenzo Degl’Innocenti.

 

4 marzo Georges Simenon _ Divier Nelli

9 marzo Giacomo Leopardi _ Elisa Biagini

10 marzo Curzio Malaparte _ Stefania Catallo

11 marzo Hans Fallada _ Sandro Veronesi

 

Prezzi

8 €

Le date del 17 e 18 febbraio sono all’interno della Prima Edizione del Festival del Libro di Firenze Firenze libro aperto, presso la Fortezza da Basso di Firenze, sala Polveriera.

L’accesso è dall’ingresso principale

 

Biglietteria

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale BoxOffice e online

 

 

Teatro della Pergola / Viaggi nel teatro

 

9-10-11 marzo; 30-31 marzo / 1 aprile, ore 23:15

Fondazione Teatro della Toscana

in collaborazione con La Compagnia delle Seggiole

I RACCONTI DEL TERRORE

a cura di Sabrina Tinalli

con (in ordine alfabetico) Marcello Allegrini, Fabio Baronti, Luca Cartocci, Sabrina Tinalli, Silvia Vettori

costumi e maschere Giancarlo Mancini

musiche Vanni Cassori

 

I serie

Il cuore rivelatore | La maschera della morte rossa | La sepoltura prematura

30/31 marzo – 1 aprile

II° serie

Il ritratto ovale | Blackwood | Il gatto nero

9/10/11 marzo

 

Nella parte più nascosta e notturna della Pergola rivivono le ossessioni, i tormenti e gli incubi dell’animo umano. I racconti del terroremezzanotte a teatro con Edgar Allan Poe è il nuovo spettacolo itinerante proposto con la Compagnia delle Seggiole nelle ‘segrete’ che creano la bellezza sulla scena del massimo teatro fiorentino. Guida del percorso Poe e tutti i pensieri che stanno tra il sonno e la veglia, tra la vita e la morte, tra la realtà e la fantasia. Sei racconti da brivido del principe della letteratura dell’orrore e del giallo poliziesco che indagano le pieghe più nascoste e gli incubi dell’uomo, tematiche poi affrontate dall’indagine psicologica moderna. Un viaggio affascinante nei meandri del teatro e del mistero.

L’accesso può essere difficoltoso per i non deambulanti

 

Biglietti

Intero 7€

Ridotto 5€ - over 60, under 26, soci Unicoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana, possessori di Teatro della Toscana Card.

 

Biglietteria

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 - biglietteria@teatrodellapergola.com

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale BoxOffice e online.

 

12 marzo, ore 10/11/12

Fondazione Teatro della Toscana

IN SUA MOVENZA È FERMO

da un’idea di Riccardo Ventrella

testi e regia di Giovanni Micoli

con (in ordine di apparizione) Massimo Manconi, Luca Cartocci, Natalia Strozzi, Fabio Baronti, Sabrina Tinalli, Marcello Allegrini,

costumi Micol Joanka Medda

in collaborazione con La Compagnia delle Seggiole

 

La visita spettacolo nel Teatro della Pergola compie 13 anni e continua a svelare storia, personaggi e segreti del più antico teatro all’italiana. Oltre diecimila presenze per quasi 250 repliche sono i numeri che hanno fino ad oggi premiato un progetto che è diventato un modello per molti altri spazi museali e luoghi storici segnati dalla cifra stilistica della Compagnia delle Seggiole che li racconta e li attraversa insieme ai protagonisti che ne hanno tracciato la storia.

 

La Pergola è da sempre sede della “Città del Teatro”, un grande opificio autosufficiente nel quale si svolgevano tutti i mestieri della scena; crocevia, luogo di incontro, agorà della Firenze Granducale, grande tempio del melodramma, luogo deputato di mille trucchi e magie, sotto l’egida benevola dell’Accademia degli Immobili, che la costruì e possedette fino al 1942.

In sua movenza è fermo è un viaggio affascinante nel cuore della macchina teatrale, in compagnia delle “ombre gentili” dei personaggi che nel corso dei tre secoli della sua storia hanno reso grande e immortale la Pergola. L’impresario Lanari, l’inventore Meucci, la soprano Barbieri Nini, il macchinista Canovetti e la sarta di Eleonora Duse raccontano le loro vicende a metà fra il sogno e la realtà. Dal vicolo delle carrozze, antico accesso al palcoscenico, al pozzo e ai lavatoi, gli spettatori potranno visitare gli spazi del teatro per arrivare al suo cuore, il palcoscenico, dove si trova il tubo acustico che Antonio Meucci, macchinista alla Pergola, progettò per il teatro.

Come un corpo biologico, il teatro vive in ogni momento soprattutto nei suoi spazi ‘segreti’ e inaccessibili agli spettatori: nei laboratori, nei pressi della macchina scenica, nei sotterranei e nei depositi. Là dove ancora risuonano le voci dei tanti che hanno dedicato la loro vita a questa bruciante passione. Senza apparire sulle locandine, senza lasciar traccia di sé nei libri di storia.

 

 

 

Biglietti

Interi 15€

Ridotti 12€ (per OVER 60, Under26, abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era di Pontedera), Teatro della Toscana Card, Soci Unicoop Firenze)

 

Biglietteria

Teatro della Pergola

Via della Pergola 30, Firenze

055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com.

Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30

Circuito regionale Boxoffice e online.

 

 

Teatro della Pergola / I corsi del Laboratorio di Costumi e Scene

 

3, 10, 24, 31 marzo; 7, 14, 21 aprile

(ore 9 - 13 / 14-18)

AVARI E IMMAGINARI MALATI

Il costume popolano al tempo di Molière

Docente Diego Fiorini – Fondazione Cerratelli

 

Le vesti da popolani del XVII secolo sono paradossalmente le più ricche ed eclettiche della storia del costume. Le austere fogge elisabettiane semplificate, spogliate di tutti gli orpelli e decori, abbandonati i sontuosi velluti e damaschi vestono il servo e il panettiere, il falegname e il tintore mantenendo intatto il loro fascino. Realizzate in tele di lana o cotone, sono tinteggiate nelle infinite varietà delle terre e dei bruni, colori da sempre appartenuti ai ceti più umili.

Durante il corso si realizzerà una veste maschile completa, dal taglio alla realizzazione sartoriale.
Al termine inoltre sarà possibile cimentarsi nelle procedure di invecchiamento fondamentali per concepire e realizzare un costume destinato alla scena.

 

Corso pratico di 56 ore.

Numero allievi: max 8 allievi.

Prerequisiti di partecipazione: conoscenza di tecniche sartoriali di base (manuali e a macchina)

Costo: 460 €.

Riduzioni Sconto del 10% sul corso per: abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Niccolini / Teatro Era) e studenti universitari.

Sconto del 15% a chi segue due o più corsi.

Informazioni: formazione@teatrodellatoscana.it, 055 2264354.

 

27-30 marzo; 3-6 aprile

(ore 9-13 / 14-18)

RITORNO ALLE FORME

La corsetteria del Seicento

Docente Dagmar Elizabeth Mecca

 

Il Seicento è il momento storico dell’abbandono dell’esasperata geometrizzazione dell’abito femminile, grazie al quale la donna conquista una più accentuata femminilità. I corsetti sono meno rigidi, gli abiti diventano scollati ed il punto vita torna all’altezza naturale. Il programma del corso si basa sull’analisi, la progettazione e la realizzazione di sottostrutture dell’epoca, in particolare di due modelli di corsetti del periodo di Molière, con riferimenti ai costumi delle sue opere teatrali.

 

Corso pratico di 64 ore.

Numero allievi: max 8 allievi.

Prerequisiti di partecipazione: conoscenza di tecniche sartoriali di base (manuali e a macchina).

Costo: 490 €.

Riduzioni Sconto del 10% sul corso per: abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Niccolini / Teatro Era) e studenti universitari.

Sconto del 15% a chi segue due o più corsi.

Informazioni: formazione@teatrodellatoscana.it, 055 2264354.

 

 

Teatro Niccolini di Firenze / Stagione

 

fino al 12 marzo

(dal martedì al venerdì ore 21; sabato ore 19; domenica ore 16.45; riposo lunedì 6 marzo)

Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa e Teatri Uniti

Toni Servillo

ELVIRA

da Elvire Jouvet 40 di Brigitte Jacques © Gallimard

traduzione Giuseppe Montesano

con Petra Valentini, Francesco Marino, Davide Cirri

costumi Ortensia De Francesco

luci Pasquale Mari

suono Daghi Rondanini

aiuto regia Costanza Boccardi

regia Toni Servillo

 

Elvira, da Elvire Jouvet 40 di Brigitte Jacques, è diretto e interpretato da Toni Servillo, e porta il pubblico all’interno di un teatro chiuso, quasi a spiare tra platea e proscenio, con un maestro e un’allieva davanti a un sipario tagliafuoco che non si alzerà mai, un particolare momento di una vera e propria fenomenologia della creazione del personaggio.
Un’altra occasione felice, offerta dalle prove quotidiane del monologo di Donna Elvira nel quarto atto del
Don Giovanni di Molière, consiste nell’opportunità di assistere ad una relazione maieutica che si trasforma in scambio dialettico, perché il personaggio è per entrambi un territorio sconosciuto nel quale si avventurano spinti dalla necessità ossessiva della scoperta.

Una produzione Teatri Uniti, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa.

 

Elvire Jouvet 40 è un vero e proprio testo di poetica, apologo del teatro, del mestiere dell’attore e della sua missione civile. A partire dal 1939, Louis Jouvet fece stenografare le sue lezioni di teatro. Il film si compone di sette di quelle lezioni impartite all’attrice Claudia sul personaggio di Elvira nella scena sesta dell’atto quarto Don Giovanni di Molière.

Donna Elvira è la sposa abbandonata di Don Giovanni. Nell’opera di Molière Elvira viene a trovare Don Giovanni due volte. La prima volta arriva dopo un lungo viaggio di ricerca cogliendo Don Giovanni di sorpresa per chiedergli giustificazioni. La seconda volta invece torna da lui scappando dal convento a cui era destinata (all’epoca di Molière purtroppo molte donne di buona famiglia erano destinate al convento) per salvare Don Giovanni dall’abisso in cui sta precipitando. Potrebbero essere due momenti scenici di ovvia semplicità ed invece Molière con le sue meravigliose parole da al personaggio di Elvira una grande espressività poetica, lirica ed un’estremizzazione delle emozioni. Una semplice richiesta di giustificazioni a Don Giovanni diventa un fiume di parole per colmare il silenzio spietato di lui. Elvira si scinde in due, ovvero, si divide tra la speranza e l’illusione che lui possa essere ancora quello che lei ha conosciuto e sempre desiderato e la consapevolezza che lui sia invece l’uomo cinico e crudele che ha già dimenticato il loro rapporto per dedicarsi ad una nuova conquista.

La presa di coscienza di Elvira e un coraggioso masochismo nel volerlo affrontare spingerà Don Giovanni a parlare e, una volta rivelato il Mostro, lei lo maledirà. Nella seconda scena, Elvira torna da lui completamente diversa, quasi capovolta, al limite della follia. Torna per avvertirlo di un grave pericolo, per salvarlo ma anche perché lo desidera ardentemente. Molière esprime un messaggio emotivo di rara intensità, in cui Elvira è dilaniata tra l’esaltazione dell’amore di Dio e quella di Don Giovanni. Elvira va al di là di se stessa per amore.

 

Louis Jouvet formula a proposito dell’attore la famosa distinzione comédien/acteur e dice precisamente: “il comédien è per così dire il mandatario del personaggio, mentre l’acteur delega se stesso personalmente. Il comédien esiste grazie allo sforzo, alla disciplina interiore, a una regola di vita dei suoi pensieri, del suo corpo. Il suo lavoro si basa su una modestia particolare, un annullarsi di cui l’acteur non ha bisogno”. Trovo il complesso delle riflessioni di Jouvet particolarmente valido oggi per significare soprattutto ai giovani la nobiltà del mestiere di recitare, che rischia di essere svilito in questi tempi confusi”.

Toni Servillo

 

Prezzi

Interi

I° Settore € 24
II° Settore € 20

Ridotti (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze martedì e mercoledì, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di Teatro della Toscana Card)

I° Settore € 21
II° Settore € 18

 

Biglietteria di prevendita

Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.

 

14 – 19 marzo

(dal martedì al venerdì ore 21; sabato ore 19)

Marco Messeri

MALEDETTI TOSKANI

Dal Burchiello a Lorenzo Il Magnifico, la Firenze del ‘400

testo, musica e regia Marco Messeri

trombone Micael Supnick

pianoforte Vincenzo Lucarelli

contrabbasso Guido Giacomini

 

Maledetti Toskani è animato dai testi di due poeti che con le loro vite hanno coperto tutto l’arco del 1400: il Burchiello è nato nel 1404 e morto nel 1449, Lorenzo il Magnifico è nato nel 1449 ed è morto nel 1492.

Il comico guazzabuglio di versi pienamente popolari creati dal Burchiello (anche Leonardo ne aveva una copia nella sua cassa di libri e il critico De Robertis arriva a parlare di pop art del tempo) ebbero immensa fortuna, come del resto anche le rime della accaldata e fragrante Nencia del Magnifico insieme all’allegria dei suoi canti carnascialeschi.

Tutto questo serve a Marco Messeri per costruire, dal tanto celebrato Rinascimento italiano, un esilarante parallelo coi fatti e misfatti a noi contemporanei, avvalendosi della sua scatenata arguzia e appoggiandosi a un’allegra e solida impalcatura musicale.

Una produzione Gitiesse Artisti Riuniti.

 

La comicità nei toscani c’è sempre stata? E nel Rinascimento? Come rideva Leonardo da Vinci? In una scorribanda gustosa ed autentica fino alle radici del divertimento si incontrano poeti sinceri, navigatori bugiardi, donne bellissime, pittori bruttissimi, stupidi Re… zie affamate.

Ecco allora il Burchiello barbiere esplosivo e poeta proto-surreale. Ecco Lorenzo il Magnifico, il brutto rospo più ricco d’Europa, erotomane incallito, intelligente e colto oltre ogni immaginazione. Ecco l’America raccontata dalle panzane del ballista Amerigo Vespucci. Ecco la sfiga di Venere (del Botticelli). Alternate alle figlie racchie di Giotto, incontriamo le amanti da sballo e la zia sgangherata di Filippo Lippi. Queste e tante altre figure animano una miniera di situazioni curiose ma realmente accadute, una carrellata di personaggi per un momento storico restituito nella sua quotidianità, nei suoi aspetti meno conosciuti e edificanti, più tragici e più comici.

 

Prezzi

Interi

I° Settore € 24
II° Settore € 20

Ridotti (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze martedì e mercoledì, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di Teatro della Toscana Card)

I° Settore € 21
II° Settore € 18

 

Biglietteria di prevendita

Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.

 

 

21 – 26 marzo

(ore 21, sabato ore 19, domenica ore 16:45)

Gitiesse Artisti Riuniti

Geppy Gleijeses e Marianella Bargilli

IL BUGIARDO

di Carlo Goldoni

adattamento di Alfredo Arias e Geppy Gleijeses

con la partecipazione di Andrea Giordana

con Lorenzo Gleijeses

e con Luchino Giordana, Giovanna Giuliani, Luciano D’Amico,

scene e costumi Chloe Obolensky

produzione esecutiva Mariano Anagni

collaborazione alla produzione Mariangela De Riccardis

regia Alfredo Arias

 

Il bugiardo è una commedia scritta da Carlo Goldoni ispirata alla Verdad sospechosa dello spagnolo Juan Ruiz de Alarcón. Fu rappresentata per la prima volta a Mantova nel 1750 e fu stampata a Firenze nel 1753. Con questa commedia Carlo Goldoni cerca di trasmettere un insegnamento che è rintracciabile nella vita di tutti i giorni, fa capire come in realtà le bugie sono solo uno strumento che in ogni caso, si ritorce contro i bugiardi. Ma riesce a farlo tramite una commedia che sembra tutto fuorché un romanzo di formazione, riesce grazie all’ausilio del dialetto veneziano, attribuito alle maschere, a far ridere lo spettatore e a renderlo in effetti quasi partecipe all’interno della storia; i dialoghi rapidi e semplici non danno tempo di pensare ma riescono con molta semplicità a far intendere il messaggio di base della storia. Vuole far capire come in realtà l’uomo si trova continuamente di fronte ad un bivio e per il proprio orgoglio sceglie sempre la via meno giusta, anche dicendo bugie e poi ancora bugie. Questa commedia fa parte del periodo che connota l’innovativa riforma della scrittura teatrale a cui diede vita Goldoni che, se pur attratto dai meccanismi della commedia dell’arte, è molto critico nei confronti della ripetitività e della volgarità in cui era caduta la comicità.

 

Geppy Gleijeses affronta il personaggio di Lelio affiancato da Marianella Bargilli nella parte di Rosaura e da Andrea Giordana che sarà un divertente Pantalone abbastanza inusuale ma sicuramente efficace nel disegno registico. La regia è affidata ad Alfredo Arias, reduce dal grandissimo successo di Circo Equestre presentato al Napoli Teatro Festival 2013, uno fra i più importanti registi internazionali, argentino naturalizzato francese, autore di spettacoli effervescenti animati da un’ironia ora tenera ora folle, che ben si presta all’allestimento di questo testo. Chloe Obolenski scenografa costumista storica di Peter Brook, di chiara fama internazionale lavora fra Olanda, Francia, Germania, Italia, Austria e Gran Bretagna. Questo nuovo allestimento de Il Bugiardo è voluto da Geppy Gleijeses, grande attore napoletano che dedica il suo spettacolo a Mario Scarpetta. I due debuttarono insieme nel 1972 e sempre Mario gli raccomandò, fino agli ultimi giorni della sua vita, di interpretare Lelio, il Bugiardo, appunto.

 

La nostra prima reazione sarebbe quella di punire colui che mente, ed è vero che il testo di Goldoni finisce con il pentimento e la condanna del personaggio di Lelio, colui che durante tutto lo spettacolo non ha fatto che trasformare le situazioni scontate con delle «meravigliose invenzioni». Penso che questo giudizio moralistico non è che una facciata di convenienza e che, dietro questa, c’è la gioia di celebrare coloro che osano proporre una visione romanzesca della vita, anche al prezzo di qualche sofferenza, ma meglio una vita gioiosamente sregolata dalla menzogna che l’insopportabile monotonia del quotidiano. Questa rappresentazione de Il Bugiardo ci propone di celebrare in Lelio un favoloso scrittore inventore, non di un opera letteraria, ma di una commedia umana“.

Alfredo Arias

 

Prezzi

Interi

I° Settore € 24
II° Settore € 20

Ridotti (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze martedì e mercoledì, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di Teatro della Toscana Card)

I° Settore € 21
II° Settore € 18

 

Biglietteria di prevendita

Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.

 

 

28 – 29 marzo, ore 21

Parmaconcerti

in collaborazione con Compagnia Umberto Orsini

Maddalena Crippa

L’ALLEGRA VEDOVA

rielaborazione del testo originale di Victor Léon / Léon Stein a cura di Bruno Stori e Maddalena Crippa

arrangiamento musiche originali Franz Lehár a cura di Giacomo Scaramuzza

chitarra Giampaolo Bandini

flauto e ottavino Giovanni Mareggini

fisarmonica e bandoneon Cesare Chiacchiaretta

contrabbasso Federico Marchesano

regia Bruno Stori

 

In uno spazio essenziale, accompagnata da un prezioso ensemble strumentale, un quartetto composto da chitarra, fisarmonica, flauto traverso e contrabbasso, Maddalena Crippa, nella doppia veste di narratrice e cantante, racconta la storia e interpreta le canzoni de La Vedova Allegra, evocando con leggerezza e divertimento le atmosfere dei cabaret berlinesi e dei cafè chantant parigini.

Alternando le parti recitate, frammenti di dialoghi e monologhi tradotti dal libretto originale di Victor Léon/Léon Stein, alle parti cantate, arie e duetti, l’attrice si sdoppia e dà voce e carattere sia ad Anna Glavari che al principe Danilo.

Una produzione Parmaconcerti in collaborazione con Compagnia Umberto Orsini.

 

Il Barone Zeta, Ambasciatore del Pontevedro a Parigi, riceve un ordine tassativo dal proprio governo: la signora Anna Glavari, giovane vedova del banchiere di corte, deve a tutti i costi risposarsi con un compatriota. Infatti se dovesse passare a seconde nozze con uno straniero, il suo capitale, valutato 100 milioni di dollari, abbandonerebbe la Banca Nazionale Pontevedrina e, per la “Cara Patria”, sarebbe la rovina economica. Il Barone Zeta, coadiuvato da Niugus (cancelliere un po’ pasticcione), tenta di convincere il Conte Danilo Danilowich, segretario all’Ambasciata di Parigi, a sposare la ricca vedova. Danilo però non ne vuole sapere perché, fra lui ed Anna c’è già stato del “tenero” prima che lei sposasse il banchiere Glavari; ed ora Danilo, ferito nell’orgoglio, non vuole assolutamente ammettere di essere ancora innamorato di Anna. Da parte sua la vedova, pur amando Danilo, non lo vuole dimostrare e fa di tutto per ingelosirlo. Durante una festa che Anna organizza nella sua villa, sia per vedere le reazioni di Danilo e sia per salvare l’onore della moglie del barone Zeta, ella dichiara a tutti gli invitati che intende sposare un francese: il sig. Camillo De Rossillon. Danilo furioso abbandona la festa. Tutto sembra perduto, ma Niegus, più per caso che per merito, riesce a sciogliere l’equivoco e a far confessare ad Anna e Danilo il loro amore reciproco.

 

Che cosa si nasconde dietro il successo di quest’operetta? Che cosa c’è di così appagante per il pubblico che da oltre un secolo affolla i teatri per applaudirla? La risposta è molto semplice: La Vedova Allegra è una fiaba a tempo di valzer e il valzer, si sa, provoca il rilascio delle endorfine, le molecole della gioia e dunque La Vedova Allegra è un formidabile anti-stress, che non è poco. A cominciare da Canzonette vagabonde, dal repertorio italiano degli anni ‘20 e ‘30, a seguire poi con Sboom; le canzoni degli anni ’60 da Paolo Conte, a Tenco, Jannacci, De André; con A sud dell’alma, dedicato ai grandi interpreti latino americani, E pensare che c’era il pensiero di Gaber e Luporini; senza dimenticare le interpretazioni di Irma la dolce (produzione Rai), Schonberg Kabarett, Pierrot lunaire, L’opera da tre soldi, nel doppio ruolo di Jenny e Polly; Femmine fatali (produzione Festival di Salisburgo), fino al più recente Italia mia Italia, una dedica spassionata al nostro paese, Maddalena Crippa ha tracciato un percorso nel teatro-musica all’insegna della qualità e della varietà, che approda ora alla Vedova Allegra”.

Bruno Stori

 

Prezzi

Interi

I° Settore € 24
II° Settore € 20

Ridotti (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze martedì e mercoledì, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di Teatro della Toscana Card)

I° Settore € 21
II° Settore € 18

 

Biglietteria di prevendita

Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.

 

 

 

 

 

 

 

 

Teatro Niccolini di Firenze / Fuori Stagione

 

 

 

1 – 7 aprile

(ore 21, sabato ore 19, domenica ore 16.45, riposo lunedì 3 aprile)

Teatro Franco Parenti – Marche Teatro

Carlo Cecchi

IL LAVORO DI VIVERE

di Hanoch Levin

traduzione dall’ebraico Claudia Della Seta

uno spettacolo di Andrée Ruth Shammah

con Fulvia Carotenuto e Massimo Loreto

collaborazione per l’allestimento scenico Gianmaurizio Fercioni

collaborazione per le luci Gigi Saccomandi

collaborazione per i costumi Simona Dondoni

collaborazione per le musiche Michele Tadini

adattamento e regia Andrée Ruth Shammah

 

Andrée Ruth Shammah, con la complicità di Carlo Cecchi, uno degli ultimi grandi maestri del teatro italiano, qui protagonista insieme a Fulvia Carotenuto e Massimo Loreto, confeziona, con la consueta eleganza e raffinatezza, la regia de Il lavoro di vivere di Hanoch Levin, il più importante autore e drammaturgo israeliano.

Una produzione Teatro Franco Parenti – Marche Teatro.

 

Autore israeliano rappresentato in tutta Europa, ma ancora pressoché sconosciuto in Italia, Hanoch Levin nelle sue opere demolisce tabù con passione, creando alcuni dei versi più affascinanti, colmi di compassione per l’essere umano, senza precedenti nella cultura ebraica. Gli oltre cinquanta testi fra commedie, tragedie e satire rivelano una scrittura capace di trasformare il dramma umano e il coinvolgimento sentimentale in sarcasmo e sollievo comico; i suoi eroi, che vivono in una doppia gabbia, con sogni infranti e movimenti vincolati dalle catene delle convenzioni sociali, sono specchio dell’umanità.

Il teatro di Levin è irriverente: la poesia si nasconde dentro le situazioni più imbarazzanti, i suoi testi sono una commistione di spiritualità nobile e cruda realtà; dalla critica alla cultura borghese ai contrasti tra carne e spirito, ‘arte e culo’, perché il meschino sogna di stare sotto il riflesso della luce della felicità altrui. Così avviene anche per Il lavoro di vivere, una storia d'amore fra due persone di mezza età, in cui l’amore appare a barlumi folgoranti, in mezzo a un mare di insulti, parole durissime e rimpianti. Lo spettatore ride di gusto, senza accorgersi che sta ridendo di se stesso.

A incarnare la teatralità esplosiva di Levin, Carlo Cecchi – attore e maestro – già da tempo affascinato dall’unicità drammaturgica leviniana intrisa di tragico e comico. L’originale linguaggio infatti è vicino alla linea di Pinter, Beckett e Bernhard, autori, non a caso, familiari a Cecchi. Accanto a lui, Fulvia Carotenuto, attrice di tradizione teatrale napoletana, avvezza a rubare dalla quotidianità e capace di farsi specchio dell’universo femminile. Lo spazio scenico, appositamente creato per Il Lavoro di vivere, chiama il pubblico in causa intorno all’azione, lo investe di ciò che accade, lo induce a spiare ed incalzare i personaggi. A unire qualità drammaturgica, maestria attoriale e atmosfera, Andrée Ruth Shammah, che fino alla pancia e con intelligenza registica, sceglie di combinare divertimento e cultura.

 

Prezzi

Interi

I° Settore € 24
II° Settore € 20

Ridotti (over 60, under 26, soci UniCoop Firenze martedì e mercoledì, abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Niccolini / Teatro Era), possessori di Teatro della Toscana Card)

I° Settore € 21
II° Settore € 18

 

Biglietteria di prevendita

Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale BoxOffice e online.

 

 

Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci / Stagione

 

10 – 11 marzo, ore 21 PRIMA NAZIONALE

Fondazione Teatro della Toscana

in collaborazione con Sociolab

con il patrocinio di Comune di Scandicci

Zaches Teatro

SANDOKAN

MigrAzioni#Scandicci - Il Teatro tra le comunità per la comunità

 

Sandokan / MigrAzioni#Scandicci è un progetto sulla coesione sociale che, attraverso il teatro di figura e la danza, lavora sul concetto di comunità partendo dall’accoglienza di profughi e richiedenti asilo, ambito in cui il territorio di Scandicci si distingue per innovazione e volontà di sperimentazione. Un progetto speciale di Zaches Teatro che vede la partecipazione attiva di un gruppo di profughi e richiedenti asilo presenti nell’area scandiccese.

A partire dall’esperienza diretta di chi lascia la propria comunità e deve entrare in una nuova, Sandokan si interroga sui concetti archetipici e universali che sottendono la forma sociale, cercando risposta a domande sempre più urgenti: cosa significa comunità oggi? Quali valori stanno alla base di una comunità aperta e accogliente?

Il lavoro, articolato in una serie d’incontri laboratoriali durante i mesi di gennaio e febbraio 2017, porterà alla realizzazione di azioni performative che coinvolgeranno contemporaneamente il Teatro Studio e alcuni spazi pubblici della città.

Le performance frutto di questo percorso di ricerca, al tempo stesso socio-antropologica e artistico-teatrale, diventeranno una vera e propria strada, fisica e simbolica, attraverso cui porteremo la comunità a (ri)conoscersi all’interno del teatro.

Zaches Teatro è una giovane compagnia fiorentina attiva dal 2007 e si focalizza sul connubio tra vari linguaggi artistici: danza, teatro di figura, uso della maschera, rapporto tra movimenti plastici e musica/suono elettronico dal vivo. Con le ultime produzioni ha partecipato a importanti festival nazionali e stranieri dedicati alla scena contemporanea, ricevendo premi e riconoscimenti.

 

Prezzi

Interi

14€

Ridotti (over 60, under26, soci Unicoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana, possessori di Teatro della ToscanaCard)

12€

Ridotti (residenti comune di Scandicci, possessori di ICard e EduCard)

10€

 

Biglietteria

Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci.

Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.

Biglietteria on line: www.teatrostudioscandicci.it.

Circuito Regionale Box Office.

Informazioni e acquisti con carta di credito 055.7351023.

Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.

 

 

 

 

16 – 18 marzo, ore 21

TrentoSpettacoli

con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Provincia Autonoma di Trento

e di Ferrara OFF, Associazione Culturale Villa Buzzati San Pellegrino - Il Granaio, Associazione Internazionale Dino Buzzati

Woody Neri, Alice Conti, Maura Pettorruso, Stefano Pietro Detassis

LA BOUTIQUE DEL MISTERO

uno spettacolo ispirato ai racconti di Dino Buzzati

disegno luci Alice Colla

tecnica Claudio Zanna

organizzazione Daniele Filosi

drammaturgia e regia Giulio Costa

 

La boutique del mistero è uno spettacolo fondato sulle parole, sui personaggi e sulle storie di Dino Buzzati, ma che arriva a parlare in modo diretto alla nostra contemporaneità e al nostro tempo.

I racconti scelti sono tra i più significativi dell’opera di Buzzati, rappresentano al meglio le tematiche più care all’autore come la solitudine, la paura, l’angoscia e i paradossi dell’età contemporanea, narrati con il suo inconfondibile stile magico e surreale. Con Woody Neri Alice Conti Maura Pettorruso Stefano Pietro Detassis.

Una produzione TrentoSpettacoli, con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e di Ferrara OFF, Associazione Giardino Buzzati, con la collaborazione di Associazione Internazionale Dino Buzzati.

 

Lo spettacolo è un attraversamento originale dell’opera di Buzzati, per restituire al pubblico un mondo fatto di inquietudini, speranze disattese, paure, illusioni, desideri e pulsioni tipiche di una civiltà e una società in lento declino di cui l’autore bellunese già rintracciava i primi segni negli anni Sessanta, e che oggi risultano più che mai attuali. Uno spettacolo fondato sulle parole, sui personaggi e sulle storie di Dino Buzzati, ma che arriva a parlare in modo diretto alla nostra contemporaneità e al nostro tempo.

 

Prezzi

Interi

14€

Ridotti (over 60, under26, soci Unicoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana, possessori di Teatro della ToscanaCard)

12€

Ridotti (residenti comune di Scandicci, possessori di ICard e EduCard)

10€

 

Biglietteria

Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci.

Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.

Biglietteria on line: www.teatrostudioscandicci.it.

Circuito Regionale Box Office.

Informazioni e acquisti con carta di credito 055.7351023.

Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.

 

23 – 25 marzo, ore 21

ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione

in collaborazione con Le Belle Bandiere

Elena Bucci, Marco Sgrosso, Elisabetta Vergani

PRIMA DELLA PENSIONE OVVERO COSPIRATORI

Una commedia dell’anima tedesca di Thomas Bernhard

traduzione Roberto Menin

luci Loredana Oddone

suono Raffaele Bassetti

costumi Ursula Patzak

immagini Alvaro Petricig

assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri

progetto e regia Elena Bucci e Marco Sgrosso

 

La Premio Ubu 2016 Elena Bucci, Marco Sgrosso con Elisabetta Vergnani mettono in scena Prima della pensione ovvero Cospiratori, una commedia dell’anima tedesca di Thomas Bernhard.

Tra ambigue memorie d’infanzia e di guerra, un raccapricciante album fotografico risfogliato anno dopo anno, recriminazioni incrociate, grottesche mascherate e brindisi spettrali, si consuma un rito fuori tempo che precipita verso un finale sospeso tra il dramma e la tragica ironia, come tutta la commedia stessa, definita da Benjamin Heinrichs “il più complicato, il più sinistro, il testo migliore di Bernhard”. E, si tratti di farsa o tragedia, non c’è possibilità di interrompere la recita prima della penosa conclusione.

Una produzione ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, in collaborazione con Le Belle Bandiere.

 

In una stanza austera con finestre socchiuse su una realtà misteriosa e nemica una famiglia di fratelli, Rudolf, Vera e Clara, pratica e subisce con maniaca precisione i riti che ne costituiscono l’identità e ne guidano i sentimenti. I tre paiono esistere soltanto in questo morboso incatenarsi l’uno all’altro, fantasmi che sbiadiscono se lasciati in solitudine e, soprattutto, se lasciati senza parole da dire e da ascoltare. Le parole sono la vita stessa, l’energia che racconta, affascina, travolge, si infila in ogni spazio, prende in giro, violenta, lenisce, si erge a protezione contro il vuoto, le possibili fughe, il cambiamento, perfino la morte. Attraverso la ripetizione dei racconti e dei rituali i fratelli, senza altre famiglie e discendenze, ricompongono momento per momento il proprio ritratto immobile al di là dei mutamenti del tempo, trasformano il reticolato dei gesti quotidiani nell’epica della loro esistenza, tracciano da soli il proprio mito, incastonandosi a forza nella storia che li ha lasciati da parte. Disegnandoli tanto immersi nella loro miserabile devozione ad una delle ideologie – o religioni? – più folli e criminali che abbiamo conosciuto, Thomas Bernhard riesce, ancora una volta, a farci innamorare dell’umano rivelandone l’orrore, magia nella quale è maestro. Ci pare di sentire, grazie alla trasformazione della memoria in scrittura, come possano accadere, nella vita di ognuno e nella storia, gli eventi incomprensibili alla ragione.

Nel giorno del compleanno di Himmler, il giudice Rudolf Holler, ex ufficiale delle SS prossimo alla pensione, celebra la curiosa ricorrenza con un festino segreto, una “cena d’anniversario” allestita con cura meticolosa per lui da sua sorella Vera, amante e musa devota, con la partecipazione ostile ma complice dell’altra sorella inferma Clara, vittima e al tempo stesso carnefice dei suoi due congiunti.

La stanza nella quale tutto si svolge è un mondo intero dove le geometrie sono segnate dai movimenti ripetuti nel tempo, come accade in ogni luogo nel quale gli animali umani segnano i loro territori, le tane, le arene di combattimento. Gli oggetti, gli abiti, i mobili emanano il mistero di strumenti per antichi rituali, mentre i gesti quotidiani diventano a tratti danza e le parole, musica. Le finestre con le loro tende, vibrante diaframma che separa dalla realtà, dominano la stanza in bianco e nero, immutabile e mai ferma.

 

Abbiamo seguito fin dal suo apparire in Italia questo autore schivo, capace di leggere in profondità le persone e la storia e di registrarne le contraddizioni fino a farle esplodere in tragedia e risate di cuore. Attraverso i suoi testi, pieni di odio e amore per il teatro e per gli attori, irti di ostacoli e di opportunità, abbiamo avuto l’occasione di vedere molti artisti alla prova. Ora tocca a noi saltare.”

Elena Bucci e Marco Sgrosso

 

Prezzi

InterI

14€

Ridotti (over 60, under26, soci Unicoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana, possessori di Teatro della ToscanaCard)

12€

Ridotti (residenti comune di Scandicci, possessori di ICard e EduCard)

10€

 

Biglietteria

Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci.

Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.

Biglietteria on line: www.teatrostudioscandicci.it.

Circuito Regionale Box Office.

Informazioni e acquisti con carta di credito 055.7351023.

Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.

 

30 marzo – 2 aprile

(ore 21, domenica ore 16:45)

Fondazione Teatro della Toscana

Michele Cipriani, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Michele Santeramo, Tazio Torrini

IL NULLAFACENTE

di Michele Santeramo

luci Valeria Foti, Stefano Franzoni

musiche Ares Tavolazzi

allestimento Sergio Zagaglia, Leonardo Bonechi

immagine Cristina Gardumi

assistente alla regia Silvia Tufano

regia, scene e costumi Roberto Bacci

 

In un tempo che richiede presenza, prestanza, efficienza, ritmo, lavoro, programmazione, Michele Santeramo racconta uno che non fa niente. Con metodo, applicazione, pazienza, determinazione.

Il nuovo lavoro con la regia di Roberto Bacci si concentra su quella felicità che cerchiamo altrove, e questo altrove non esiste fino a quando non lo guardiamo. E se esiste, quando lo guardiamo, esiste solo nei nostri occhi, nella nostra percezione. Cosa, ogni giorno, non dobbiamo fare, per stare bene? In scena Michele Cipriani, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Michele Santeramo, Tazio Torrini.

Una produzione Fondazione Teatro della Toscana.

 

Il Nullafacente ha una Moglie malata, per fortuna di un male incurabile. Per fortuna, già, perché essendo incurabile, non bisogna nemmeno far nulla per provare a guarirlo. Sarebbero felici, nonostante tutto, se solo li lasciassero in pace.

Ma purtroppo, intorno a loro due, c’è il mondo che si muove, con la sua morale, la sua etica, le sue regole. Intorno a loro il Fratello, il Medico, il Proprietario, sono a diverso titolo rappresentanti di quel mondo dal quale il Nullafacente vorrebbe star fuori, dal quale in realtà sta fuori. E piano, lentamente, con i mezzi di cui dispongono, poveri, i tre riescono a far cambiare le cose. In meglio o in peggio non si sa: questo dipende da come si guarda il mondo.

C’è una sola partita che val la pena giocare: quella con la morte. Ineluttabile, certo, inguaribile, per carità, ma il Nullafacente ha capito che disporre del proprio tempo è l’unica maniera per provare a giocare quella partita: disporre di ogni minuto, ogni secondo, senza che nulla inquini lo scorrere, sempre più lento, del tempo, il godere, sempre più profondo, dei momenti. Questa è la partita da giocare. L’unica, per il Nullafacente. La sua teoria è diventata pratica, e se solo non fosse una persona, questo Nullafacente, e se solo sua Moglie non fosse una persona, con tutte le loro debolezze umane, le loro tenerezze, i loro desideri, magari riuscirebbero nel compito estremo di essere felici.

Questo testo è il tentativo di mettere in scena un pezzo della vita di questi personaggi, ciascuno con la sua ossessione, il suo punto di vista, il suo comportamento. Scriverlo è stato ed è ancora, per me, il continuo e quotidiano riflettere su cosa sia giusto fare per stare bene. Ma il Nullafacente, un giorno, ha voluto correggermi e mi ha detto: caro mio – siamo ormai in confidenza –, tu sbagli domanda; quella giusta sarebbe: cosa, ogni giorno, NON devo fare, per stare bene?

Michele Santeramo

 

Prezzi

InterI

14€

Ridotti (over 60, under26, soci Unicoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana, possessori di Teatro della ToscanaCard)

12€

Ridotti (residenti comune di Scandicci, possessori di ICard e EduCard)

10€

 

Biglietteria

Via Gaetano Donizetti 58, Scandicci.

Tel. 055.7351023; teatrostudio@teatrodellatoscana.it.

Biglietteria on line: www.teatrostudioscandicci.it.

Circuito Regionale Box Office.

Informazioni e acquisti con carta di credito 055.7351023.

Biglietteria serale: è possibile acquistare i biglietti di tutti gli spettacoli della stagione durante le serate di spettacolo presso la biglietteria del teatro.

 

 

Manda i tuoi comunicati stampa a: redazionefirenze@ilsitodifirenze.it