Si terrà oggi l'autopsia sul corpo di Arafet Arfaoui (nella foto), il 32enne tunisino deceduto giovedì pomeriggio in un money transfer di Empoli (Firenze), dopo essere stato colto da un malore durante un intervento dei poliziotti che lo avevano ammanettato e gli avevano legato anche i piedi.
Nell'ambito delle indagini, proseguono gli interrogatori condotti dalla squadra mobile di Firenze e dal pm Christine Von Borries, titolare del fascicolo aperto con l'ipotesi di reato di omicidio colposo, ma al momento senza indagati.
Sono state già ascoltate circa quindici persone tra poliziotti, medici e sanitari del 118 e testimoni. Al vaglio degli inquirenti ci sono anche i filmati delle telecamere urbane di videosorveglianza della zona e quelle interne al negozio; le immagini saranno visionate anche da un tecnico nominato dalla Procura.
Nel frattempo Acad, l'associazione contro gli abusi in divisa, che si sta occupando fin dalle prime ore di fare chiarezza sulla vicenda e di assistere la famiglia di Arafet, e che subito dopo l'arresto aveva parlato di "un'altra storia, agghiacciante, di tortura e violenza da parte delle forze dell'ordine intervenute", comunica che la famiglia del 32enne ha nominato un proprio legale, Giovanni Conticelli, il quale ha incaricato un consulente di parte che parteciperà per la famiglia agli esami autoptici.
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