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Indagini

Inchiesta Menarini, negli atti dei Nas un capitolo dedicato a Berlusconi

"L'appoggio decisivo del Premier"
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

«L'appoggio decisivo di Berlusconi». È un capitolo di una nota dei carabinieri del nas di Firenze agli atti dell'inchiesta sulla Menarini: 15 indagati, fra cui i vertici del gruppo - Alberto Aleotti e i figli Lucia e Giovanni - e, unico politico, Cesare Cursi (Pdl). Il nas ricostruisce l'iter di una norma gradita alla Menarini e i contatti fra Aleotti e i politici, come Gianni Letta e l'allora ministro Claudio Scajola, tenuti grazie a Maria Angiolillo, che invita gli Aleotti a essere «riconoscenti».

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Aleotti è particolarmente attivo nel promuovere un emendamento sui farmaci brevettati. Il 6 maggio 2009 partecipa a una cena a Villa Madama, a Roma, con Silvio Berlusconi, che gli parla di Letta e Scajola, allora ministro allo sviluppo. Pochi giorni dopo, in una telefonata, «Aleotti - scrive il nas - racconta alla Maria Angiolillo di aver avuto conferma, durante la cena, dell'intervento di Silvio Berlusconi in favore dell'emendamento 'Menarinì». Aleotti: «E allora, poi a un certo momento ho avuto il coraggio di dire: immagino signor presidente che lei abbia anche influito per quella questione eccetera eccetera, no? E lui mi ha detto: Aleotti! Ci abbiamo avuto addirittura un incontro a tre!» Angiolillo: «Hai capito» Aleotti: «Mio, del dottor...il segretario, lì, come si chiama...» Angiolillo: «Gianni Letta?». Aleotti: «Gianni Letta e il ministro dello sviluppo. E ha detto: quando mi hanno detto la cosa, ho detto, fate, fate subito, perchè siete già in ritardo!». «Nella giornata del 14 maggio - continua il nas - Dompè riferisce a Lucia Aleotti che c'è una volontà politica di altissimo livello costituita dal Capo del Governo e da Gianni Letta nel condurre in porto l'emendamento» ma c'è un problema tecnico. Qualche giorno prima «nella eloquente conversazione di seguito riportata, l'Angiolillo - scrive il nas - nel raccontare alla Lucia Aleotti l'enorme impegno profuso da Letta e la sua segretaria Coletta nel giungere al testo concordato con Massicci» (ispettore della Ragioneria dello Stato) «invita Lucia a rappresentare al padre la necessità di un loro riconoscimento: 'per questa cosa qui, dice una cosa, in modo che bisogna esserci, bisogna essere, diglielo a papà, riconoscenti... non so se mi spiego». Alla fine, ricostruiscono gli investigatori, l'emendamento gradito alla Menarini passa, ma molto modificato.

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