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Gli appuntamenti

Teatro della Toscana: gli eventi di giugno e luglio 2016

Immagine articolo - Il sito d'Italia
Evento
Data Evento: 
Mer, 2016-06-08 20:45 - Mer, 2016-07-20 21:45

Di seguito gli eventi che il Teatro della Toscana ha in programma per giugno e luglio 2016.

“Shakespeare Shaker” è la proposta estiva nel 400° anniversario della morte del Bardo tra Firenze (Pergola, Bargello all’interno dell’Estate al Bargello) e Scandicci (Teatro Studio, Castello dell’Acciaiolo).

Il Teatro della Toscana partecipa all’Estate al Bargello anche con i seguenti spettacoli “non shakespeariani” QUADERNI di Marco Vichi e Lorenzo Degl’Innocenti e con una delle articolazioni del progetto partecipato Carissimi padri ….

Alla Pergola, poi, anche il corso formativo all’interno del Laboratorio di Costumi e Scene.

 

 

SHAKESPEARE SHAKER

 

Il grande evento estivo pensato dal Teatro della Toscana per Firenze e Scandicci: SHAKESPEARE SHAKER, da fine maggio a fine luglio due mesi di lavoro sul Bardo, nel 400° anniversario della sua morte.

 

da mercoledì 8 a mercoledì 15 giugno, Teatro della Pergola, Firenze

(feriale ore 20.45, festivo ore 18.15; riposo lunedì)

 

Fondazione Teatro della Toscana

LEAR

di Stefano Geraci, Roberto Bacci

liberamente ispirato a William Shakespeare

con Silvia Pasello Lear, Caterina Simonelli Goneril, Silvia Tufano Regan, Maria Bacci Pasello Cordelia, Tazio Torrini Edmund, Savino Paparella Edgar, Francesco Puleo Conte di Gloucester, Michele Cipriani Fool

progetto scene e costumi Márcio Medina

musiche originali Ares Tavolazzi

luci Valeria Foti e Stefano Franzoni

immagine Cristina Gardumi

foto Roberto Palermo

realizzazione costumi Fondazione Cerratelli in collaborazione con il Laboratorio di Costumi e Scene del Teatro della Pergola realizzazione scene Scenartek

consulenza musicale Emanuele Le Pera e Elias Nardi consulenza storico-musicale Stefano Pogelli

studio registrazione musiche S.A.M. di Mirco Mencacci

allestimento Leonardo Bonechi sarta Giulia Romolini amministratrice compagnia Caterina Botti

si ringraziano Biarnel Liuteria, Carlo Macchi, Chiara Occhini

assistente alla regia Francesco Puleo

regia Roberto Bacci

Durata: 1h e 50’, atto unico.

“L’uomo è una piccola anima che porta un cadavere”

Epitteto

 

Da mercoledì 8 a mercoledì 15 giugno va in scena al Teatro della Pergola Lear, liberamente ispirato a William Shakespeare, regia di Roberto Bacci e drammaturgia di Stefano Geraci e dello stesso Bacci. Lo spettacolo, prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana, ha debuttato con grande successo al Teatro Era di Pontedera nell’aprile scorso.

Lear qui è una donna, lo interpreta Silvia Pasello. Lear e non “Re” Lear: non è un uomo o una donna, è semplicemente un essere umano, in un’interpretazione che riesce a trasmettere, senza forzature, sia elementi del maschile che del femminile.

Un’opera complessa, gigantesca metafora della condizione umana, che mette in scena su di un palcoscenico attraversato da 7 sipari un re che muore poco dopo aver scelto finalmente di vivere. Chi si smarrisce non può raccontare di quello smarrimento, chi guarda, gli attori insieme al pubblico, può invece testimoniare e quindi forse portare un cambiamento in quella storia.

Con Maria Bacci Pasello, Michele Cipriani, Savino Paparella, Silvia Pasello, Francesco Puleo, Caterina Simonelli, Tazio Torrini, Silvia Tufano, le scene e i costumi del brasiliano Márcio Medina, realizzati dalla Fondazione Cerratelli in collaborazione con il Laboratorio di Costumi e Scene del Teatro della Pergola, le musiche di Ares Tavolazzi, luci di Valeria Foti e Stefano Franzoni.

Lo spettacolo, nell’ottobre 2016, sarà alle Olimpiadi del Teatro di Wroclaw, nell’ambito di Wroclaw Capitale Europea della Cultura 2016.

 

Lear parte da una domanda: cosa succede quando ci si toglie la maschera e si esce dal proprio “personaggio” sociale e familiare? Quando per ritrovare la propria essenza si abbandonano i ruoli per i quali siamo riconosciuti? Accade che si scuotono le proprie e altrui certezze e aspettative e il disorientamento può travolgere tutto e tutti. È ciò che accade a Re Lear, che rinuncia alla propria veste di re e decide di dividere il regno tra le tre figlie, Goneril, Regan e Cordelia che, secondo la sua volontà, riceveranno territori in proporzione alla loro capacità di dimostrare il loro amore al padre. Da questo antefatto inizia una catastrofe dalla trama nota, qui restituita con chiarezza dal testo di Stefano Geraci e Roberto Bacci, diretto dallo stesso Bacci e prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana, che va in scena alla Pergola da mercoledì 8 a mercoledì 15 giugno.

I fatti che si succedono svelano crudeltà, tradimenti e brama di potere, ambizione, giocati quasi a viso aperto, come se il radicale cambio di prospettiva che implica un “regno orfano del suo re” desse il via libera ai più bassi istinti umani, conducendo vittime e carnefici, usurpatori, folli e diseredati inevitabilmente, tutti, verso un finale di morte. I personaggi dimostrano quanto poco siamo in grado di accettare la trasformazione e la mancanza di punti di riferimento, quanta fatica costi – oggi la chiameremmo “resilienza” – accettare con consapevolezza che siamo soprattutto esseri “nudi e indifesi”.

“Il Lear che offriamo agli spettatori lotta con la potenza di parole e azioni – dice Stefano Geraci – ancora memorabili, a difesa di corpi e menti esposte ai colpi di un cielo vuoto. La vulnerabilità della carne umana, la nuda essenza dell’uomo evocata da Lear, si consegna, disarmata, con la semplice tenerezza del suo esistere e del suo canto, al domani della storia”.

Lear qui è una donna, lo interpreta Silvia Pasello, due volte Premio Ubu, Premio Eleonora Duse, già interprete per Carmelo Bene, Thierry Salmon, Raul Ruiz, Virgilio Sieni, fra gli altri, e protagonista di molti spettacoli anche dello stesso Bacci. Sarà qui Lear e non “Re” Lear: non è un uomo o una donna, è semplicemente un essere umano, in un’interpretazione che riesce a trasmettere, senza forzature, sia elementi del maschile che del femminile. Con lei gli altri sette attori si dividono altri due piani recitativi: i personaggi della storia – insieme a Lear e alle tre figlie, ovvero Goneril (Caterina Simonelli), Regan (Silvia Tufano), Cordelia (Maria Bacci Pasello), il Conte di Gloucester (Francesco Puleo) e i suoi due figli Edmund (Tazio Torrini) e Edgar (Savino Paparella), il Buffone (Michele Cipriani) – e le Maschere, pensate come servi di scena, testimoni attivi di quanto accade, ombre dei personaggi, ma anche sorta di spettatori autorizzati a stare sul palco, a vivere da vicino quello che accade, come fossero un collegamento emotivo con chi sta in platea.

Lear è un racconto del viaggio dell’anima malata di un Re”, spiega Roberto Bacci, “che si perde nella storia di un mondo che essa stessa ha creato, un mondo di ingiustizie, guerre, tradimenti. Lear è un personaggio che incarniamo ogni volta che, privi di una reale consapevolezza di noi stessi, ci affidiamo alle fragili, ambiziose e pericolose esistenze degli altri … E così, nudi ed indifesi, affrontiamo la tempesta della nostra e dell’altrui storia”.

Sul palcoscenico saranno presenti sette sipari che, col loro continuo movimento, stabiliranno il perimetro del rapporto con il pubblico. Un perimetro dinamico, come a dire che senza trasformazione, senza possibilità di cambiamento, senza contatto diretto e un ascolto continuo non può esserci dialogo. Le scene e i costumi del brasiliano Márcio Medina (già nel cast di molti altri spettacoli di Bacci), realizzati dalla Fondazione Cerratelli in collaborazione con il Laboratorio di Costumi e Scene del Teatro della Pergola, in forza del protocollo d’intesa con la Fondazione Teatro della Toscana.

La musica composta appositamente da Ares Tavolazzi (violoncellista e contrabbassista, ex Area, e per Francesco Guccini, Paolo Conte, Vinicio Capossela, fra gli altri) prevederà anche alcuni canti del ‘600 interpretati dalle Maschere e scelti la consulenza musicale di Emanuele Le Pera e Elias Nardi e la consulenza storico-musicale di Stefano Pogelli (responsabile del laboratorio di restauro sonoro dell’audioteca RAI).

Lo spettacolo, nell’ottobre 2016, sarà alle Olimpiadi del Teatro di Wroclaw, nell’ambito di Wroclaw Capitale Europea della Cultura 2016. Per l’occasione sono state annunciate le partecipazioni di artisti da tutto il mondo, tra cui Eugenio Barba, Peter Brook, Tadashi Suzuki, Theodoros Terzepoulos, Robert Wilson, Romeo Castellucci, Heiner Goebbels, Krystian Lupa, Valery Fokin, Pippo Delbono, Jan Fabre, Ariane Mnouchkine.

 

PREZZI

INTERO

18 € PLATEA ● 15 €PALCHI

RIDOTTO

15 € PLATEA ● 12€ PALCHI (Over 60, Under 26, Soci UniCoop Firenze, Abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Era di Pontedera), PergolaCard)

 

martedì 14 giugno, ore 21.15, Teatro Studio, Scandicci (FI)

 

Coordinamento Teatro Come Differenza

(Arbus – Arte in Corso – EsTeatro – Isole Comprese – Sfumature in Atto)

presenta

IL RESTO È SILENZIO!

Il dramma del potere in Shakespeare

Liberamente tratto da 5 opere di William Shakespeare

consulenza drammaturgica: Giacomo Fanfani

luci Lorenzo Castagnoli

costumi Antonio Musa

musiche originali Tommaso Hagge

regia Coordinamento Teatro Come Differenza

in collaborazione con Servizio di Salute Mentale Adulti SOS-SMA 1-4,2,3,5 Firenze e SOS-SMA 6 Campi Bisenzio

 

Cinque compagnie, sei registi, che lavorano da molti anni con il teatro nella Salute mentale si mettono in gioco con il Coordinamento “Teatro come Differenza” e dopo Borderline (2013), Reading (2014), Antologia del Nulla (2015, 2016), presentano oggi Il resto è silenzio – Il dramma del potere in Shakespeare.

Ogni gruppo mette in scena l’estratto di un dramma shakespeariano che focalizza l’attenzione sulle declinazioni (e le deviazioni) che assume il potere nell’opera del Bardo, ideale filo rosso che lega l’intero spettacolo.

Arbus” con Francesca Sanità, “Arte in Corso” con Marilena Manfredi, “EsTeatro” con Paolo Biribò, “Isole Comprese” con Alessandro Fantechi ed Elena Turchi, “Sfumature in Atto” con Daniele Giuliani si incontrano, si confrontano, si contaminano con l’obiettivo di rinnovare la costruzione di un senso del teatro sociale e perseguire la “missione di costruire Comunità, di creare legami, di restituire ai senza parola il diritto di esistere e la possibilità di esprimersi”.

 

Il resto è silenzio è uno spettacolo corale. “Arbus” con Francesca Sanità, “Arte in Corso” con Marilena Manfredi, “EsTeatro” con Paolo Biribò, “Isole Comprese” con Alessandro Fantechi ed Elena Turchi, “Sfumature in Atto” con Daniele Giuliani, impegnati da molti anni nel fare teatro nella Salute mentale (Sos e Sos Sma dell’area fiorentina) si incontrano nel 2013 e realizzano uno spettacolo per il Festival della Salute Mentale di Firenze, Borderline. Dal 2014 si riuniscono nel Coordinamento “Teatro come Differenza” per costruire spettacoli e progetti teatrali collettivi.

Lo spettacolo sul dramma del potere in Shakespeare vede il contributo di ognuno dei cinque gruppi del Coordinamento.

“Arbus/O come Otello” ha lavorato sulla tragedia di Otello esplorando il tema del potere nelle relazioni Otello/Iago e Otello/Desdemona: potere che la mente dell’uomo ha sulla rappresentazione individuale della realtà e sulle conseguenza che questo può avere nelle relazioni affettive uomo/donna.

Il gruppo “Arte in corso” si è interrogato su Re Lear in cui si racconta la solitudine del potere determinata dalle sue stesse regole e dalle esigenze dinastiche della lotta alla successione. Il temporale viene eletto qui a simbolo di un’ossessione interiore scaturita dalla suddivisione del regno di Lear tra le figlie.

“EsTeatro” contribuisce a questo “ritratto” sul potere con la messa in scena di una rivisitazione originale tratta da Riccardo III dove, attraverso il coro e il personaggio di Riccardo, Duca di Glaucester, si intende mettere in risalto come la brama di potere possa arrivare a sopprimere tutto ciò che si antepone al suo compimento, calpestando ogni aspetto etico e morale.

Su Amleto è invece incentrato il contributo di “Isole Comprese” che contribuisce al progetto con un lavoro sul precario equilibrio fra attore, autore testo e personaggio. La vicenda del pallido principe che si sottrae a se stesso, vivendo le inquietudini del Castello di Elsinore nella propria mente, produce un corto circuito all’interno del teatro, tra fare teatro e essere teatro. Questo è il dilemma.

“Sfumature in Atto” ha scelto, infine, di lavorare su La Tempesta, opera che in un certo senso apre e chiude l’intero spettacolo inquadrando le diverse interpretazioni del potere in una visione idealizzata della tempesta come potenza della natura che simboleggia la violenza degli uomini. A questo scenario assiste Prospero che, abbandonati i propri poteri magici, chiude lo spettacolo riflettendo sull’effimera illusione del potere stesso.

 

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili

 

sabato 18 giugno, ore 21.15, Cortile del Museo Nazionale del Bargello, Firenze

Fondazione Teatro della Toscana

Gabriele Lavia in

AMLETO

Lettura-commento

 

Una performance intima e coinvolgente per regalare al pubblico un viaggio nel profondo e perenne confronto tra “essere” e “non essere”.

Solo in scena, Gabriele Lavia, diventa protagonista di un gioco infinito che al Teatro unisce le possibilità della narrazione, della recitazione, della riflessione dotta. Un racconto ininterrotto della partitura shakespeariana, da quattrocento anni custode su carta della rivoluzionaria tematica dell’essere, e delle molteplici sfaccettature di un tempo ancora incredibilmente attuale. Così, rinnovando l’appuntamento con il malinconico re di Danimarca, Lavia trasforma la parola in teatro leggendo tutti i personaggi coinvolti, da Amleto a Gertrude, da Claudio a Ofelia, come i capocomici di un tempo che spiegavano la parte agli attori immedesimandosi nei vari ruoli.

Un Amleto che ritorna dopo gli allestimenti scenici del ’78, dell’81 e dell’84, ma raccontato con digressioni, riferimenti storico-filosofici e riflessioni personali sul celebre testo del Bardo, mettendo in scena la potenza poetica del teatro nel teatro. Con il continuo scambio di ruoli e maschere, Lavia racconta le contraddizioni di un mondo oppresso da false certezze e di una realtà sfuggente e complicata da interpretare, per ricostruire la tragica storia del principe di Danimarca attraverso la più alta rappresentazione dell’animo umano, il dubbio.

 

PREZZI

INTERI

15 €

RIDOTTO

12 € ridotto (Over 60, Under 26, Soci UniCoop Firenze, Abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Era di Pontedera), PergolaCard)

 

mercoledì 29 giugno, ore 19-23, Scandicci (FI)

Accademia dell’Uomo | Fondazione Teatro della Toscana

IL LABIRINTO DELLE EMOZIONI

Un passeggiata emozionale per la città di Scandicci

 

I risultati del percorso sull’intelligenza emotiva attraverso i personaggi di Shakespeare, curato da Iacopo Braca, Alessandra Niccolini, Marisa Crussi presso l’Accademia dell'Uomo | Centro di Sviluppo dell'Espressione e della Creatività al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci. Un modo per ritrovare, verificare e valutare la valenza e la presenza di questi stessi caratteri nella società contemporanea.

 

Il Metodo Mimico di Orazio Costa nasce nell’ambito teatrale, ma è stato da sempre applicato anche in ambiti diversi, quali l’educazione giovanile (specialmente i temi dell’emotività e della creatività) e lo sviluppo delle capacità espressive degli adulti, e ha avuto anche applicazioni su vari aspetti relativi alla comunicazione. La sua valenza come generale sistema di formazione di uomini prima che di attori è infatti uno dei capisaldi del metodo stesso. L’obiettivo dell’Accademia dell’Uomo è il recupero e lo sviluppo di un naturale istinto espressivo, sia comunicativo che emotivo, attraverso e per mezzo di un vero e proprio training basato sul metodo mimico e sulle esperienze della Beyouman Academy (un’accademia di studi sull’espressione umana), e di fornire strumenti utilizzabili concretamente negli ambiti della creatività, della gestione della emotività e della comunicazione, su obiettivi che non siano solo prettamente teatrali.

 

da mercoledì 6 a lunedì 11 luglio, ore 21.15, Castello dell’Acciaiolo, Scandicci (FI)

 

Fondazione Teatro della Toscana

ROMEO E GIULIETTA

di William Shakespeare

con gli Allievi del Corso di Formazione per attori “Orazio Costa” (in o.a.):

Filippo Lai / Sebastiano Spada Sansone, Davide Diamanti / Sebastiano Spada / Filippo Stefani Gregorio, Luca Pedron / Filippo Stefani Abramo, Francesco Grossi Benvolio, Lorenzo Volpe Tebaldo, Davide Diamanti / Athos Leonardi Principe, Maddalena Amorini / Beatrice Ceccherini / Marianna Coffari Donna Montecchi, Filippo Lai / Sebastiano Spada / Filippo Stefani Romeo, Maddalena Amorini / Beatrice Ceccherini / Marianna Coffari Madonna Capuleti, Ghennadi Gidari Paride, Laura Pinato / Erica Trinchera Nutrice, Alice Diodovich / Claudia Marino / Nadia Saragoni Giulietta, Davide Diamanti / Athos Leonardi / Luca Pedron Mercuzio, Francesco Argirò Frate Lorenzo

scene e costumi Laboratorio di Costumi e Scene del Teatro della Pergola in collaborazione con Fondazione Cerratelli

adattamento e coordinamento Pier Paolo Pacini

 

Romeo e Giulietta in una suggestiva messa in scena degli allievi del Corso di Formazione per Attori “Orazio Costa” diretti da Pier Paolo Pacini. Un profondo lavoro sui temi della tragedia shakespeariana, l’amore, la gestione dei conflitti, l’amicizia, fatto con entusiasmo, onestà, umiltà e consapevolezza dal primo anno del biennio della scuola della Fondazione Teatro della Toscana. Tre differenti cast si alternano nelle recite per restituire l’impegno e la serietà, la perseveranza e la generosità di ragazzi che hanno affrontato una prova non facile, mettendosi in gioco ognuno con le proprie caratteristiche e i personali talenti, senza però mai dimenticare di fare parte di un gruppo.

 

“Con la fine di maggio si conclude il primo anno del biennio del Corso di Formazione per Attori “Orazio Costa”. Un anno di lavoro intenso per i 18 allievi, che si sono confrontati con una scuola che li impegna cinque giorni la settimana, otto ore al giorno, più le ore che devono essere dedicate allo studio, agli incontri con professionisti e alla visione degli spettacoli proposti dalla Fondazione Teatro della Toscana, di cui la scuola fa parte, in tutte le sue sedi.

Abbiamo pensato che fosse importante, alla fine di questa prima fase del loro percorso, che gli allievi potessero confrontarsi con un testo. Questo all’interno di un progetto didattico che per la nostra scuola ha come obiettivo la formazione di attori di parola, in grado cioè di avere le capacità tecniche per recitare e interpretare un testo, senza ovviamente escludere il fondamentale lavoro sul corpo, sull'immaginazione e sulla creatività interpretativa, che anzi sono esaltate dallo studio del Metodo Mimico di Orazio Costa su cui si basa la nostra attività formativa.

Per tutte queste ragioni si è pensato ad un testo classico. La ricorrenza dei 400 anni dalla morte di William Shakespeare e la necessità di lavorare su una storia che avesse ruoli in prevalenza adatti a dei giovani ci ha indirizzato verso un’opera nota e complessa come Romeo e Giulietta. E il fatto che questo lavoro avvenga alla fine dell’anno scolastico, nel mese di luglio, ci ha offerto un ulteriore spunto: quello di decidere di uscire dall’ambito del classico palcoscenico di un teatro per utilizzare invece uno spazio esterno, in questo caso il Parco degli Acciaioli a Scandicci, che con le sue caratteristiche ci ha permesso di concepire un’idea di messa in scena suggestiva, anche se sicuramente più complessa per tutti dal punto di vista tecnico.

È chiaro che nell’affrontare questa impegnativa esperienza nessuno pensa di presentare il risultato come il lavoro “compiuto” di una compagnia di teatro: si tratta del lavoro degli allievi di una scuola che, con entusiasmo, onestà, umiltà e consapevolezza, si confrontano con uno dei grandi classici del teatro mondiale. Anche per questa ragione le recite sono affidate a tre differenti cast. Ed è anche il giusto riconoscimento di un lavoro che, seppure ancora non completo, è stato effettuato in questo primo anno con impegno e serietà. Per cui, citando Shakespeare: “Ecco quello che la nostra scena vi offrirà in due ore. Se ascolterete con pazienza, la nostra fatica cercherà di compensare qualche mancanza”.

Pier Paolo Pacini

 

venerdì 15 luglio, ore 21.15, Castello dell’Acciaiolo, Scandicci (FI)

Fondazione Teatro della Toscana

Gabriele Lavia in

OTELLO

Lettura-commento

 

Una tragedia “privata”, una parabola che parla di gelosia, scontro di civiltà, di razzismo ed emarginazione. Ma Otello è anche, grazie all’arcana creazione shakespeariana di un personaggio come Iago, l’inquietante cronaca di un malvagio condizionamento psichico, nel ritratto di un’Italia esotica e proverbialmente passionale.

Gabriele Lavia, dopo gli allestimenti scenici del ’75 (fu il suo debutto nella regia teatrale) e del ’95, pensa a Otello come a una tragedia della mente, coi suoi fantasmi e i suoi simulacri, tragedia di anime reiette e dannate: da un lato il ‘Negro Otello’, discriminato antropologicamente come razza inferiore, mostruosa, bestiale, culturalmente come barbaro, metafisicamente come non eletto, privo di anima, creatura infernale, diavolo; dall’altro il ‘Bianco Jago’, a sua volta discriminato socialmente per gli insuccessi nella sua vita militare, moralmente represso, vittima di un puritanesimo eccessivo che proietta sul Moro tutto il ‘peggio’ che si porta dentro, con tormento.

Otello diventa così il dramma dell’Io diviso che vive con dolore la sua doppia identità di barbaro e di civilizzato.

 

PREZZI

INTERI

15 €

RIDOTTO

12 € ridotto (Over 60, Under 26, Soci UniCoop Firenze, Abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Era di Pontedera), PergolaCard)

 

mercoledì 20 luglio ore 21.15, Castello dell’Acciaiolo, Scandicci (FI)

 

TrentoSpettacoli

in coproduzione con E45 Fringe Napoli Teatro Festival 2013 Fondazione Campania dei Festival

AMLETO?

uno spettacolo di Compagnia Macelleria ETTORE _ teatro al kg

con Stefano Pietro Detassis e Maura Pettorruso

disegno luci Alice Colla

organizzazione Daniele Filosi

testo e regia Carmen Giordano

con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali | La Corte Ospitale – Rubiera | ArTè – Teatro Stabile di Innovazione di Orvieto | Torre dell’Acquedotto – Cusano Milanino | Spazio Off – Trento

 

Bisogna cantare e stare allegri. Tutto andrà.

 

Amleto è una domanda che nasce dalla visione di uno spettro. Lo spettro è il momento in cui guardiamo dentro noi stessi. Una pausa del tempo, un frattempo, un buio. Ci sbatte in faccia quello che possiamo essere. Noi sappiamo quello che siamo, non sappiamo quello che possiamo essere. Amleto è soggetto e oggetto della domanda, come ognuno di noi. Per tutti c’è un mistero nella realtà.

Macelleria Ettore accetta la sfida elisabettiana. Due attori in uno spazio nudo provano Amleto. Sprofondano nel testo, squarciano scene, scavano immagini e prendono derive sorprendenti. Due vite alla prova. Amleto e Ofelia. Essere e non essere. Attori e personaggi. I piani si confondono, come vita e teatro. Cerchiamo di accordare l’azione alla parola e il pensiero all’azione nel tentativo di tendere lo specchio alla natura. Fare accadere il teatro come un incidente. Amleto? è una ricerca nella sottrazione di artificio: voci nude, corpi esposti, buio, luci, ombre. Un’esperienza semplice e misteriosa. La vita si riversa in scena per lasciare una traccia, un’eco di sé.

Il montaggio è nella testa dello spettatore. Ognuno trova un pezzo di sé. L’eco di una domanda cui non ha risposto. Un’azione sviscerata dal pensiero e non agita. Un ricordo che ha il sapore dell’allucinazione. Uno spettro che pesa sul cuore. Il resto è silenzio.

 

PREZZI

INTERI

10 €

RIDOTTO

8 € ridotto (Over 60, Under 26, Soci UniCoop Firenze, Abbonati Teatro della Toscana (Teatro della Pergola / Teatro Era di Pontedera), PergolaCard)

 

BIGLIETTERIA

Teatro della Pergola, via della Pergola 30, 055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.

Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.

Online su www.teatrodellatoscana.it

Circuito regionale Boxoffice.

Biglietteria serale sul luogo dell’evento a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Gli spettacoli si terranno anche in caso di pioggia.

 

 

 

 

 

Teatro della Pergola / I corsi del Laboratorio di Costumi e Scena

 

lunedì 13 giugno – mercoledì 15 giugno – lunedì 20/mercoledì 22 giugno, ore 9-13

 

SCENOTECNICA

Docente: Sandro Lo Bue

Dopo un’introduzione sulla macchineria teatrale e sugli allestimenti scenografici, il corso fornirà agli allievi una serie di competenze tecniche riguardanti le principali attrezzature utilizzate in palcoscenico e in graticcia. Saranno prese in esame la movimentazione manuale e quella meccanica degli elementi strutturali che compongono una scenografia teatrale. Particolare accento poi sarà posto sulle tecniche di costruzione, assemblaggio e armatura delle varie tipologie degli arredi di scena.

 

Corso: Corso pratico di 20 ore

Numero allievi: Max 8 allievi

Prerequisiti di partecipazione: Conoscenza base degli elementi del palcoscenico

Costo: 230€

Riduzioni: sconto del 10% sul corso per abbonati Teatro della Toscana (Pergola / Teatro Era) e studenti universitari.

 

A conclusione del corso sarà rilasciato agli iscritti un attestato di partecipazione personalizzato.

Per ricevere l’attestato è necessario raggiungere una frequenza di almeno l’80% delle ore.

I manufatti realizzati contestualmente ai corsi rimarranno di proprietà del teatro come elementi di repertorio e potranno avere un utilizzo finalizzato all’esposizione.

 

Manda i tuoi comunicati stampa a: redazionefirenze@ilsitodifirenze.it