"Se mi sento più debole senza Renzi? Al contrario, sono io adesso l'argine per l'elettorato moderato e riformista. E nessuno potrà impedire le primarie". Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, in un'intervista all'edizione fiorentina di "Repubblica", a proposito della sua candidatura alla carica di governatore alle prossime elezioni regionali 2020.
"Zingaretti quando è venuto in Toscana ha detto che devono essere i toscani a scegliere il candidato governatore. Possibilmente con un lavoro unitario, certo. Altrimenti con le primarie", ricorda Giani, che a proposito del fatto che sul suo nome non ci possa essere una convergenza unitaria osserva: "Le primarie non sono un ripiego. Sono l'elemento costitutivo del Pd".
Non c'è il pericolo che il duello spacchi il Pd? "Non vedo pericolo di lacerazioni, tutti i possibili candidati sono persone che hanno lavorato assieme da tempo: Federico Gelli, Emiliano Fossi, Giorgio Del Ghingaro. Tra tutti noi c'è un sentimento di rispetto". Quanto alla segretaria del Pd toscano, Simona Bonafè, "ha sciolto ogni dubbio sul fatto che lei non si candiderà. La ricerca di una soluzione unitaria è giusta, ma se c'è uno che può svolgere un ruolo unitario quello sono io: proprio in questi giorni sto ricevendo attestati da tutti i territori, dai sindaci e dai rappresentanti delle categorie. E molti di questi hanno votato Zingaretti".
Ma lei non si sente più debole, dopo l'uscita di Renzi? "Mi sento addirittura più forte, adesso è in luce tutta la mia personalità, senza dover essere riconducibile a qualcun altro".
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