Sullo stabile occupato in Via Slapeter dai richiedenti esilo, la Regione ha aperto un tavolo di trattative per cercare una soluzione. Gli esuli, circa 80 persone di nazionalità etiope, somala, ed eritrea, sono sostenuti dal Movimento di Lotta per la Casa, dal centro sociale Next Emerson e dalle Brigate di Solidaritetà Toscana.
Smontano le tende i somali, gli etiopi e gli eritrei, accampati da diversi giorni in Piazza Bambini di Beslan. Dopo il fallito tentativo di sgombero effettuato ieri mattina dalla polizia municipale, circa mezz'ora fa i richiedenti asilo hanno abbandonato il presidio all'arrivo delle forze dell'ordine.
"Troviamo incomprensibile la scelta della magistratura di procedere oggi allo sgombero forzato dell’immobile occupato di viale Matteotti." Attaca duro il capogruppo di Sel in Palazzo Vecchio, Eros Cruccolini
Questa mattina tornano le forze dell'ordine in Via Enrico il Navigatore, dove, dopo il diluvio dei giorni scorsi, due famiglie precedentemente sgomberate avevano rioccupato gli appartamenti.
"2.500 mq di fallimento della sinistra". Così Giovanni Donzelli, consiliere regionale Pdl, definisce l'ultima occupazione dello stabile in zona Romito. "L’edificio appena occupato in via Slataper, per il cui affitto la Regione paga 30mila euro al mese, è il monumento al fallimento del sistema di accoglienza difeso da Renzi e Rossi.
Questa mattina sono intervenuti gli agenti della polizia municipale per porre fine all'accampamento dei richiedenti asilo somali, etiopi e eritrei, accampati nei pressi della Fortezza. L'azione di sgombero è stata ordinata dall'amministrazione comunale.
Il muro umano di Bargellini ha avuto la meglio. Questa mattina una quindicina di vigili recatisi in Via dei Conciatori per effettuare lo sgombero dello stabile hanno trovato più di cento persone ad accogliergli con canti e balli. La festa-presidio ha avuto ragione, gli agenti della polizia municipale hanno per il momento desistito. Infatti come spiega il leader del Movimento di Lotta per la Casa "Allo stato attuale delle cose lo sgombero è solo rimandato.
Giovedì sarà attuato lo sgombero dello storico palazzo in Via dei Conciatori, occupato da 30 anni. Lorenzo Bargellini portavoce del Movimento di Lotta per la Casa nella conferenza stampa tenuta questa mattina è stato risoluto, sarà battaglia: "Pronto il muro umano per evitare le solite speculazioni". Il gruppo di Democrazia Proletaria, ha ricordato Sandro Targetti (Prc) occupò il Palazzo di proprietà comunale l'8 dicembre di 30 anni fa, da allora hanno trovato accoglienza nei circa 1.000 mq dello stabile vari gruppi ed associazioni.
"Sporco, degrado, scarichi a cielo aperto, panni stesi, parabole ovunque e un BAR completamente abusivo. Una favelas nelle pregiate colline di Careggi. Inaccettabile se crediamo nella civiltà".
Questo quanto denunciato dal Consigliere Regionale Giovanni Donzelli che questa mattina insieme a Chiara Moretti, consigliere della circoscrizione cinque, e una troupe di RTV 38 ha svolto un soprallugo nell'ex struttura ospedaliera di Poggio secco occupata da anni dal Movimento di Lotta per la casa di Lorenzo Bargellini.
Dall'edificio occupato in viale Matteotti si leva il grido di disperazione di una madre e una figlia italiane che si sentono totalmente abbandonate dallo Stato e si rivolgono direttamente al presidente Napolitano affinché le aiuti. Ines Munda e sua figlia Debora Giannini, da mesi vivono nello stabile occupato assieme ad altri 17 nuclei familiari di varie etnie. Dopo la scadenza delle carte d'identità alle donne è stato impedito di rinnovare i documenti, consigliate dall'ufficio anagrafe del Comune di Firenze hanno fatto ricorso al Procuratore della Repubblica, ma per ora nessuna risposta.
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