Tre alberi sono caduti, senza conseguenze, nei giorni scorsi a Firenze.
Venerdì, in viale Galilei, è crollato un ippocastano, il giorno dopo, a Poggio Imperiale, un leccio. In tutti e due i casi si è verificato il cedimento della zolla radicale, causato dal maltempo. Il tronco dell'ippocastano, sezionato dai vigili del fuoco, presentava marcescenza interna. Entrambe le piante erano state classificate con la lettera C delle 'classi di propensione al cedimento'.
Lunedì pomeriggio, in piazza Madonna della Neve, alle Murate, è toccato ad una pianta di Melia azedarach (il cosiddetto 'albero dei rosari' o 'albero dei paternostri') del diametro di circa 40 centimetri. Il professionista incaricato dal Comune l'aveva controllata l'ultima volta il 18 novembre scorso classificandola con la lettera B e prescrivendo un'ulteriore verifica Vta (la Visual tree assessment, la valutazione visiva dell'albero) nel 2018.
Gli esperti stanno accertando le cause del crollo per il quale potrebbe aver contribuito anche il vento: sabato e domenica le raffiche hanno raggiunto punte intorno ai 39 chilometri all'ora.
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