Firenze 456 presunte fatture false: 16 indagati e sequestro da oltre 14 milioni di euro

Firenze 456 presunte fatture false, hanno portato alla scoperta di una grande truffa con ben 16 indagati che ha fatto scattare sequestri per milioni e milioni di euro. La Guardia di Finanza ha fatto scattare, su impulso della Procura di Firenze, una serie di provvedimenti e sequestri nell’ambito di una inchiesta dai numeri importanti.

La Procura di Firenze, nell’ambito delle sue azioni quotidiani di contrasto alle condotte illecite, è giunta a scoprire un giro di truffa con un numero enorme di fatture false emesse che hanno portato a sequestri per milioni e milioni di euro. Le azioni congiunte messe in atto dal Tribunale di Firenze e dagli uomini della Guardia di Finanza hanno fatto sì che venisse smantellata una banda specializzata in questa tipologia di reati. Vediamo qui nel dettaglio i fatti che una volta scopeti hanno messo in moto la macchina della giustizia italiana.

Firenze presunte fatture false: ecco tutti i fatti che hanno portato ad un sequestro milionario

Pare che la Procura di Firenze abbia scoperto un giro di fatture false dai numeri impressionanti che avrebbero portato ad un sequestro milionario e ad avere ben 16 indagati. Dai fatti pare che un consorzio di cooperative che aveva ad oggetto prestazioni di facchinaggio e di trasporti con contratti di subappalto alle suddette cooperative abbia presumibilmente emesso un numero vicino alle 500 fatture false.

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Firenze e coadiuvate dagli uomini e dalle donne della Guardia di Finanza avrebbero portato ad emettere 16 avvisi di garanzia, per 16 indagati. Sembrerebbe che dei sedici indagati 13 siano albanesi residenti tra Bologna, Firenze, Lucca, Pisa, Pistoia e Prato e tre italiani, tra cui un 49enne albanese amministratore unico della società ed una trentunenne, sua connazionale, ritenuta essere l’ amministratore di fatto della stessa società.

Gli indagati sarebbero accusati a vario titolo e di vari reati di emissione o utilizzo di presunte fatture false. Delle quali, a titolo diverso, ne venivano tratti proventi illeciti per inesistente o omesso versamento dell’Imposta sul Valore Aggiunto. Sarebbero circa una trentina le cooperative coinvolte.
L’accusa che è stata mossa da parte della Procura sarebbe quella di il consorzio avrebbe fatto dichiarazioni mendaci e presunte false fatture al fine di poter detrarre consistenti crediti di IVA derivanti dalle stesse prestazioni che venivano fatturate dalle cooperative. L’illecito avrebbe previsto anche lo spostamento dei lavoratori ed il subentrare in vari contratti di appalti.
Questi pare siano i i fatti che avrebbero determinato un sequestro di circa 14 milioni di euro.