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Inchiesta de Il Sito di Firenze

Il sesso a pagamento si compra in edicola

Come viene evitato il rischio di favoreggiamento della prostituzione
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Da una decina di anni, con la diffusione di internet e la pirateria informatica, l'industria della pornografia, sia per quanto riguarda le vendite dei DVD, sia per le riviste hard, ha subito un crollo esponenziale. Già nel 2008 le maggiori case di produzione statunitensi facevano registrare oltre il 50% in meno di fatturato, mentre se ci si reca in una qualsiasi edicola, possiamo constatare che le riviste specializzate che, tra gli anni '80 e '90, riempivano i reparti “Hard” sono sparite. A parte la vendita dei DVD, il cartaceo si è quasi esclusivamente indirizzato su periodici di annunci che offrono sesso mercenario.

 

“Ormai soltanto le persone di una certa età continuano ad acquistare riviste e DVD pornografici – afferma un edicolante intervistato da Il Sito di Firenze – sono coloro che non hanno dimestichezza con l'uso di internet. Negli anni passati, soprattutto durante i periodi estivi, quando spesso e volentieri le mogli lasciavano i mariti soli in città per andare in vacanza con i figli, la voce “riviste hard” incideva sensibilmente sul fatturato degli edicolanti. Oggi non è più così, specialmente per il cartaceo, ma c'è un'eccezione: le riviste con i numeri telefonici delle escort, del sesso mercenario. Di quelle se ne vendono abbastanza e malgrado esistano anche su internet siti specializzati, la clientela che le acquista non è esclusivamente fatta da signori attempati, anzi la maggioranza, seppur di poco, è costituita da gente giovane”.

 

Da anni, anche sui più importanti quotidiani italiani, si possono leggere decine di annunci: “A.A.A. Firenze, Deborah assoluta novità giovane e completissima per massaggi. Sesta naturale. Tutti i giorni. Ambiente climatizzato 33353.....”. C'è chi si batte contro la pubblicazione di questo genere di annunci “commerciali”, affermando che gli editori dei giornali dovrebbero essere condannati per favoreggiamento della prostituzione, ma gli stessi (dato che rappresentano una fonte di guadagno) si difendono affermando che gli annunci non sono espliciti ed, in ogni caso, la responsabilità è di chi ne richiede la pubblicazione. Resta da capire che senso abbia specificare la misura di seno dell'esperta massaggiatrice, non ci risulta che influisca sulla sua manualità, sull'arte chiropratica...ma forse siamo puntigliosi...

 

Per le riviste di escort, però, il discorso cambia. Sfogliandone una qualsiasi l'offerta è inequivocabile: parecchie foto (accompagnate dal numero di cellulare) mostrano esplicitamente i genitali (sia femminili sia maschili) ed alle volte sono descritte le pratiche svolte dal/dalla “professionista” che poco hanno a che fare con l'intrattenimento intellettuale o la cura delle contratture.

 

Allora come si salvano dal ritiro dell'Autorizzazione del Tribunale per le edizioni? Lucrare sulla vendita di periodici che offrono sesso mercenario non è da considerarsi sfruttamento o perlomeno favoreggiamento della prostituzione (a parte pochissime pubblicità di qualche sexy shop, le riviste sono riempite soltanto di annunci con foto e numeri telefonici) ? La interpretazione delle vigenti norme ha richiesto, nel corso del tempo, numerosi interventi della Cassazione ed ecco che in base alle sentenze emesse negli anni, gli editori, in calce alla prima pagina interna specificano: “Il contenuto delle pagine è stato pubblicato su incarico dell'inserzionista e realizzato con la documentazione dello stesso, che rimane l'unico responsabile per il testo ed il contenuto del fotoannuncio, la legittimità delle immagini, delle attestazioni e delle dichiarazioni esplicitate nel testo medesimo, in quanto lo staff di (xxx) non ha relazioni con gli inserzionisti e non svolge in alcun modo attività di agenzia...Nel caso in cui (xxx) venisse a conoscenza di illeciti da parte degli inserzionisti, provvederà immediatamente alla cancellazione delle pagine relative agli stessi. Le inserzioni sono realizzate al fine di permettere il contatto tra persone adulte e consenzienti. (xxx) non esamina le inserzioni presenti nella rivista e non ne garantisce l'esattezza e/o la veridicità”.

 

Fatta la legge, trovato l'inganno.

Manda i tuoi comunicati stampa a: [email protected]