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Punti di vista

Il nuovo stadio è un miraggio: le contraddizioni di Palazzo Vecchio e Fiorentina

Ad oggi si alimentano solo sterili querelle tra opposte fazioni
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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

40 minuti di conferenza stampa del Sindaco di Firenze Dario Nardella sul tema stadio, dove emerge un tentativo di ricucire uno strappo sia con la Fiorentina di Rocco Commisso, sia con i tifosi viola.

Se lo striscione dispiegato a fine incontro “#Io sto con Rocco” può essere un messaggio per fare inuzzolire i deficitari di cognizione che sostengono “Il Sindaco e la politica non vogliono far fare a Commisso il nuovo stadio”, l'estrema apertura a qualsiasi ipotesi, compresa la soluzione di vedere sorgere uno stadio fuori città, viste le dichiarazioni pregresse, rischia di trasformarsi in un boomerang per l'Amministrazione di Palazzo Vecchio.

Il pericolo che Nardella sia ricordato come il sindaco che ha perso la Fiorentina (con centro sportivo a Bagno a Ripoli e stadio fuori Firenze) è concreto. Sarebbe un fallimento politico clamoroso.

 

Tra pochi giorni sarà trascorso un anno esatto da quando Rocco Commisso è diventato il nuovo proprietario della Società viola e fin dal suo arrivo dagli USA il neo Presidente ha parlato di nuovo stadio, ma ad oggi, non è stato presentato alcun atto formale in questa direzione. Una sequela di incontri informali, di dichiarazioni approssimative e “indiscrezioni che filtrano”...ma di concreto zero. Solo l'annuncio che esprimeva la non intenzione di partecipare al bando pubblico per acquistare i terreni dell'area Mercafir. Scelta legittima e per alcuni comprensibile. Ciò che francamente non è comprensibile è come un sindaco (col bando ancora aperto ad offerte che possono essere presentate da qualunque soggetto entro il prossimo 29 giugno) possa dichiarare che “ La vicenda della Mercafir è andata”. Fino a poche settimane fa Nardella dribblava la questione stadio affermando che “a bando aperto” non poteva parlare; oggi – a procedimento in corso poiché posticipato a causa dell'emergenza Covid – ci mette una pietra tombale. Ma il 2 marzo il Sindaco lanciava un messaggio sibillino: “Per quanto riguarda il bando pubblico, come ho già detto e ripeto, ogni dichiarazione che possa anche indirettamente costituire una turbativa d'asta credo che sia assolutamente da evitare. C'è un bando pubblico e ci sono delle leggi precise e quindi dobbiamo stare tutti attenti a quello che diciamo”.

Se oggi Nardella ha detto in merito alla possibilità che un nuovo stadio sorga fuori città che “I privati hanno il diritto di fare i tentativi che ritengono, non sono io che intendo ostacolarli”, l'11 ottobre scorso, a margine di un sopralluogo sui cantieri della stazione Foster dell'Alta Velocità, dichiarava sull'ipotesi Campi Bisenzio “Non solo non sono disponibile, ma come sindaco metropolitano e sindaco di Firenze mi batterò contro con tutte le forze che ho”.

 

Cancellare l'opzione Mercafir ed aprire a Campi Bisenzio (o altri comuni) significa perdere una carta da giocarsi per il futuro. Il patron viola ha annunciato che non avrebbe partecipato al bando, ma siamo sicuri che a seguito di una formale presentazione di un progetto per intervenire lontano da Novoli i costi ritenuti non consoni sarebbero inferiori? Al Campo di Marte (zona indiscutibilmente pregiata) la sola stima dei parcheggi interrati che si dovrebbero costruire evidenzierebbe spese proibitive e, a prescindere da altre criticità da valutare e costi per le infrastrutture, le potenzialità di un impianto fuori città garantirebbero gli stessi introiti che offrirebbe Firenze?

 

A fine ottobre Commisso, intervenendo ai microfoni di Radio Anch'Io Sport, sul tema stadio disse: “Io voglio fare qualcosa, ma devono lasciarmelo fare subito, altrimenti non si fa niente”. Ma come e cosa vorrebbe fare il Presidente viola? Le stime sui costi extra cittadella viola alla Mercafir ci sono perché Palazzo Vecchio ha approvato una variante che definisce cosa si potrebbe edificare e l'impatto ambientale che determinerebbe l'opera, ma i desideri dell'italo-americano, ad oggi, sono un mistero. Ed attaccarsi all'equazione “senza nuovo stadio e cittadella commerciale la Fiorentina non può crescere” è uno specchietto per le allodole. In Serie A più di una squadra ha dimostrato che anche senza impianto moderno ed opere connesse si può competere ad alti livelli.

 

L'amore che i tifosi viola provano per Commisso è indiscutibile. In pochi mesi ha dimostrato come fosse possibile rafforzare la passione per la Fiorentina, quando con la vecchia proprietà pareva un'impresa impossibile. Ma senza atti concreti della Società di viale Fanti (verso qualsiasi soluzione) si alimenterà solo una querelle su questioni astratte, che garantirà solo sterili schermaglie tra opposte fazioni.

 

 

Donato Mongatti

 

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