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Rivelazione di Repubblica

P4 e Bisignani: L'inchiesta avrebbe origine da Firenze

Tutto sarebbe partito per le forniture dei treni
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Il "fascicolo" che ha dato origine all'inchiesta che scuote i vertici delle Istituzioni avrebbe avuto un indirizzo ben preciso come origine: Viale Spartaco Lavagnini 58, Firenze. Lo rivela oggi Franca Selvatici dalle colonne di Repubblica annunciando anche che "L’ingegner Donato Carillo, responsabile della direzione tecnica di Trenitalia, è indagato a Firenze per corruzione e turbativa d’asta." Secondo il quotidiano " Alcune settimane fa, su ordine del pm Giuseppina Mione, gli investigatori della guardia di finanza hanno perquisito il suo ufficio." Per questo motivo l’indagine è approdata per competenza a Firenze da Napoli. 

"Nel luglio 2010, dopo che a Napoli erano stati arrestati alcuni imprenditori ed ex dirigenti delle Ferrovie per corruzione e turbativa d’asta, si presentò davanti ai pm napoletani l’industriale Giuseppe De Martino, titolare della Italian Brakes (Ib) di Palma Campania (Napoli), società che produce sistemi frenanti per i treni, partecipata al 35% da Luigi Bisignani. De Martino riferì ai pm Woodcock e Curcio le innumerevoli traversie che a suo dire erano state imposte alla sua azienda dalla direzione tecnica di Trenitalia nell’accidentato percorso per ottenere l’omologazione dei suoi prodotti."
Si legge nelle righe della Selvatici "Aggiunse che, dopo aver informato il socio Bisignani della sua intenzione di denunciare le Ferrovie, era stato pesantemente intimidito da due appartenenti alle forze dell’ordine e di fatto costretto a rinunciare alla denuncia."
Secondo Repubblica "Risalendo la filiera dei contatti, gli inquirenti erano arrivati al parlamentare Pdl Alfonso Papa e allo stesso Bisignani, scoprendo l’incredibile ragnatela di contatti di quest’ultimo. Così il filone ferroviario è passato in secondo piano, anche se i pm napoletani hanno indagato per favoreggiamento l’amministratore delegato di Ferrovie Mauro Moretti: sono convinti che li abbia presi in giro dichiarando che Alfonso Papa lo aveva contattato perché un controllore lo aveva trattato male. A loro giudizio, invece, Papa voleva fargli pesare il fatto di aver bloccato una denuncia che poteva dar fastidio alle Ferrovie."
 
Lunedì scorso, davanti al gip di Napoli, Bisignani, pur indagato per tentata concussione del socio De Martino, avrebbe difeso a spada tratta i prodotti della Italian Brakes. "Secondo voi — avrebbe detto ai magistrati — perché non si fa lavorare una società italiana che fa freni fenomenali che costano tre volte meno di quelli di altre multinazionali, dopo tutto quello che è successo a Viareggio, dove sono morte delle persone?... Per me, è gente che va arrestata tutta in Trenitalia".
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