"Il Cpr (centro per rimpatrio, ndr) serve alla Toscana" e va realizzato "vicino alle grandi reti di comunicazione", dunque "più province sono potenzialmente coinvolte nell'individuazione della collocazione".
Così, stamani alla rassegna stampa di Italia 7, il Sindaco di Firenze Dario Nardella. "Se in Toscana non abbiamo il nostro Cpr – ha spiegato il Sindaco – gli immigrati che delinquono, proprio perchè non possono essere portati in altre regioni per tempi e costi troppo elevati, rimarranno nelle nostre strade e città. E noi non possiamo più tollerare questo livello di tensione sociale".
Rispetto alla posizione del presidente della Regione Enrico Rossi, contrario alla realizzazione dei cpr, il sindaco di Firenze ha spiegato di non aver "intenzione di aprire polemica con lui, che si è espresso dicendo 'noi vogliamo stare fuori da questa vicenda'. Ciò non toglie che non dobbiamo andare avanti".
Quanto all'iter per arrivare all'individuazione del luogo giusto per il cpr toscano, Nardella ha ricordato di aver concordato, "domenica scorsa con il ministro Minniti a Palazzo Vecchio, di confrontarci con i prefetti toscani delle province potenzialmente coinvolte e con le relative amministrazioni. Inoltre ieri ho sentito il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni, che si è detto sulla linea del ministro Minniti e pronto a lavorare con i sindaci toscani per individuare il luogo più idoneo".
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