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Inchiesta esclusiva

Cosa Nostra a Firenze, i tre ristoranti di pesce intestati ai prestanome dei Sutera

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Investire nei ristoranti, nei bar e nelle pasticcerie è uno dei canali preferiti della criminalità organizzata per riciclare i proventi illeciti. Purtroppo ormai anche a Firenze.

 

E' emerso anche dalle attività di Renato Sutera e del fratello Giovanni, esponenti palermitani di Cosa Nostra nel capoluogo toscano e titolari di fatto del Caffè Curtatone, arrestati la scorsa settimana con l'accusa di essere a capo di un'associazione a delinquere dedita al traffico internazionale di droga, e di trasferimento fraudolento di valori, bancarotta fraudolenta e intestazione fittizia di beni.

 

Tra i nomi degli undici indagati dell'inchiesta della pm Giuseppina Mione, oltre agli altri due arrestati, il pluripregiudicato spagnolo Ruben Crespo Guerra e il trafficante albanese Pavlin Delia, figurano anche tutte quelle persone che hanno scelto di farsi intestare nel tempo alcune società gestite di fatto dai Sutera. I prestanome.

 

Secondo l'inchiesta, tra quelli che hanno accettato che il proprio nome comparisse al posto di quello dei due esponenti di Cosa Nostra, già protagonisti di omicidi efferati e tentati omicidi insieme al clan Corrao di Palermo, ci sono un uomo ed una donna, e lui, secondo quanto scrive il gip di Firenze, Paola Belsito, nell'ordinanza di arresto, sarebbe “debitore di Renato Sutera” al quale “risulta aver consegnato somme di denaro, anche rilevanti”.

 

Sono Massimiliano Marconi detto “il Lupo” e Annunziata Rizzo. Entrambi si sono succeduti alla 'guida' delle due società portate al fallimento e intestatarie del Caffè Curtatone, la Mela srl e la Siga srl. Secondo l'inchiesta queste cariche erano fittizie per non fare apparire Renato Sutera.

 

Da una semplice visura camerale, però, proprio la Rizzo, 51enne calabrese, risulta attualmente essere l'amministratrice, e titolare, delle quote di due società che gestiscono tre ristoranti di pesce a Firenze, spuntati in poco più di un anno nel centro storico fiorentino.

 

Una è la D.A.N.A., una srl semplificata, di cui Annunziata Rizzo è sia amministratrice, sia titolare di una quota del 50%. Questa società, che ha sede da un commercialista di Empoli, è la proprietaria de La Fisceria in via San Zanobi.

 

Mentre la seconda è Lo spuntino di pesce di Annunziata Rizzo, una ditta individuale che gestisce l'omonimo locale di via Sant'Agostino, ma anche il I'Lisca, un altro ristorante di pesce in via il Prato, proprio a pochi metri dal Caffè Curtatone.

 

Sapete chi è lo chef di questi ultimi due ristoranti? Basta una semplice ricerca su Google per scoprire che si tratta di Massimiliano Marconi, detto il Lupo.

 

Quindi, ricapitolando: due indagati con l'accusa di essere i prestanome di esponenti di Cosa Nostra a Firenze, che ufficialmente avrebbero portato anche al fallimento di due società, sono riusciti ad aprire in un anno tre ristoranti di pesce nel centro storico toscano. La Rizzo ed il Marconi, il lupo, gli uomini di paglia dei Sutera, mafiosi a Firenze.

 

Possiamo, quindi, dubitare di quel pesce? 

 

 

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