SCALETTI SUL MULTIPLEX: "LE NORME VANNO RISPETTATE"

L'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti (Idv) torna sulla questione del Multiplex. E' stata lei l'autrice dell'emendamento che reintroduce nella normativa regionale del 28 dicembre scorso il parametro della distanza bocciato in precedenza dal Consiglio. Stando a tale parametro non si può aprire un nuovo Multiplex se a distanza di 2 km c'è già una sala, oppure una multisala fino a 7 schermi nel raggio di 8km, o ancora una multisala con 8 o più sale a distanza di 15 km. Il Pd interpreta tali norme come "ad personam" o meglio "ad Multiplex" nel senso di quello di Novoli. Se infatti tali vincoli venissero rispettati bloccherebbero per sempre la nascita del nuovo multisala, visto che il Flora di piazza Dalmazia dista di fatto poco più di 1 chilometro. La Scaletti si difende ''La normativa toscana è coerente con quella nazionale che dice alle Regioni di legiferare per l'esercizio cimematografico tenendo conto di alcuni criteri rispetto alla popolazione e alle distanze. Il nostro intento non e' assolutamente diretto contro qualcuno, e in particolare contro un multiplex, ma per la normativa cinematografica e' necessario prevedere
una regolamentazione. Il cinema non e' solo un mercato - ha aggiunto - ma ha una matrice culturale. Non ci possiamo permettere che si verifichi un monopolio, perche' se si realizzasse la distribuzione andrebbe a incidere anche sulla produzione, e non avremmo piu' film d'essai o pellicole che veramente esercitano un effetto culturale''. Maurizio Paoli presidente fiorentino e vicepresidente toscano ANEC afferma "Risulta difficile comprendere come il ripristino di una legge che è stata assunta a modello da molte regioni per la loro legislazione trovi così tante opposizioni all’interno di qualche forza politica: non sarà che qualcuno ha fatto promesse, nel passato e di recente, che adesso deve ad ogni costo mantenere? "