L'agguato subito il 4 novembre nella sede della curia di Firenze dall'arcivescovo Giuseppe Betori e dal suo segretario, don Paolo Brogi, sarà ricostruito dagli investigatori, alla presenza dei due religiosi, nei luoghi in cui è avvenuto.
Il segretario dell'arcivescovo di Firenze è stato colpito da un proiettile esploso nei pressi della sede della Curia, in piazza San Giovanni. Non è ancora chiara la dinamica del fatto, nè chi abbia sparato.
Qualcuno che potrebbe aver avuto contrasti con la curia, o con enti religiosi, a causa di questioni non risolte o richieste non esaudite: potrebbe avere anche queste caratteristiche l'uomo che ha sparato con una pistola nel cortile della curia di Firenze ferendo don Paolo Brogi e minacciando il segretario dell'arcivescovo di Firenze, secondo un orientamento investigativo che ha preso fo
"Siamo vicini a Monsignor Betori per l'attentato di oggi. Le nostre preghiere in questo momento sono per don Brogi che è ricoverato a seguito delle ferite riportate, con la speranza che guarisca al più presto" è quanto dichiarano i consiglieri comunali del Popolo delle Libertà in una nota diffusa in serata dal capogruppo Marco Stella.
A quanto si apprende, l'aggressore sarebbe un uomo sulla sessantina che si è presentato alla portineria della Curia chiedendo di parlare con l'arcivescovo, mons. Giuseppe Bertori. Quando il portiere ha detto che il presule non c'era, ha dato in escandescenze.
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