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gaming

Come il cervello viene influenzato dai videogiochi

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Sembra che si possa affermare sempre più certa l’influenza sul cervello dovuta al mondo dei videogiochi. Molti esperti sono d’accordo nel trovare capacità visuo-spaziali, memoria e attenzione migliorate.

 

Ovviamente, non vogliamo lanciare il messaggio che non ci siano limiti da imporsi mentre si gioca, altrimenti si può incorrere nella ludopatia, come accade per le slot gratis.

 

L’Universitat Oberta de Catalunya di Barcellona e il Massachusetts General Hospital di Boston hanno elaborato uno studio per capire come una forma comune di intrattenimento impatti il nostro cervello e il nostro comportamento, con un approccio metodologico scientifico.

 

Sono stati coinvolti 116 studi scientifici, di cui circa 22 incentrati sui cambiamenti strutturali del cervello, mentre i restanti sui cambiamenti considerati nella funzionalità cerebrale e nel comportamento.

 

Dal riesame della letteratura è stato innanzitutto evidenziato come i videogiochi sembrino effettivamente influenzare l'attenzione di un giocatore.

 

Nel complesso, infatti, i giocatori mostrano notevoli miglioramenti rispetto ai non-giocatori in aree come l'attenzione sostenuta o l'attenzione selettiva. Le parti del cervello responsabili di queste attività si sono dimostrate più efficienti e richiedono meno sforzo per attivarsi.

 

Un'altra scoperta è stata che giocare al PC può decisamente aumentare la capacità delle regioni cerebrali responsabili delle abilità visuo-spaziali. Un’area che si sviluppa nell'ippocampo, effettivamente più evoluta nei giocatori.

 

L'ippocampo è anche responsabile della regolazione delle emozioni e della memoria a lungo termine. Per questo ci si spinge anche a coinvolgere queste facoltà.

 

Ma tutte le monete hanno due facce, e così arriviamo forse alla parte più preoccupante dello studio riguardante le tendenze alla dipendenza. Il problema può nascere in conseguenza ai feedback di ricompensa neurale quando si gioca. Questa normale attività cerebrale viene anch’essa modificata con cambiamenti neurali simili a quelli osservati in altri disturbi di dipendenza.

 

Dovremmo quindi andare a considerare quale sarebbe la giusta gestione delle attività dedicate al gioco, per poter trarre i maggiori benefici dalle possibilità insite in esso.

 

È chiaro che, come ogni cosa nella vita, anche i videogiochi devono essere approcciati in modo responsabile e con moderazione. La linea di demarcazione tra vita reale e vita virtuale deve essere sempre definita.

 

I videogiochi possono essere spesso demonizzati soprattutto verso gli adolescenti per giustificare comportamenti che apparentemente sembrano inspiegabili. Ma questa non è solo una considerazione superficiale.

 

Una delle occasioni più importanti fornite dai videogiochi è proprio quella di stimolare la creazione di una comunità e di riflettere in maniera etica.

 

Sono molte le persone che, ad esempio, imparano meglio una lingua straniera grazie a una relazione di necessità positiva con i videogiochi. In parole povere, i ragazzi volendosi confrontare sempre più con realtà diverse, spendono parte del tempo a imparare nuovi vocaboli di inglese, mentre acquisiscono dal lato inconscio i modelli sintattici della lingua durante le attività “piacevoli” dell’intrattenimento.

 

Allo stesso tempo, la capacità di lettura risulta migliore nei ragazzi videogiocatori: riescono meglio a orientarsi nel testo e sono più veloci a cercare le parole più significative per individuare il contesto di una frase.

 

Lungi dall'essere il colpevole di comportamenti antisociali, i videogiochi, perciò, hanno benefici tangibili e dimostrabili e si dovrebbe pensare di utilizzarli come uno strumento per il futuro dell'insegnamento e dell'apprendimento.

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