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domenica, 06 marzo 2011 - 06:57
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Marcello Zuinisi denunciato per truffa

Il "Filantropo" non incanta più nessuno

Questa volta rischia grosso
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Finalmente il millantatore Zunisi viene iscritto nel registro degli indagati. Sedicente presidente di Opera Nomadi Toscana, conquista la ribalta delle cronache con l'omicidio dell'albanese freddato da un colpo di pistola nel novembre 2009 a San Pierino. In quell'occasione Marcello Zuinisi, fiorentino residente in provincia di La Spezia all'epoca 41enne, dichiara di aver assistito alla scena del crimine. Fornisce una versione dei fatti quasi da provetto investigatore: "E' stato un agguato: uno sparo solo, preciso, esploso a bruciapelo da una persona a volto scoperto contro un'altra disarmata, inerme". Poi il "filantropo" manifesta tutto il suo sdegno sotto Palazzo Vecchio, invitando sindaco e assessori a prendere coscienza dell'accaduto. Ma non finisce qui, Zuinisi partecipa a tutte le iniziative umanitarie, a patto che ovviamente ci sia la stampa. L'ultima proprio la settimana scorsa sotto Palazzo Panciatichi, quando politici, istituzioni ed associazioni scendevano in piazza per portare la loro solidarietà al popolo libico. Zuinisi con fare simpatico avvicina tutti gli organi d'informazione. Chiede: "Press?". Chi non lo conosce scambia con lui qualche battuta. Col solito "lenzuolo" dice di portare la voce del popolo rom a sostegno dei libici. Poco più di un mese fa invece era presente alla stazione di Santa Maria Novella, in occasione della partenza del treno della memoria in visita ai luoghi dei crimini nazisti. La solita voglia d'apparire, il solito lenzuolo, cambia soltanto la scritta. Questa volta accusa tutte le istituzioni italiane colpevoli di attuare i nuovi "porrajmos" (l'olocausto rom), più tardi si scoprirà che il "filantropo" in un delirio totale di onnipotenza ha denunciato tutti i soggetti possibili ed immaginabili per crimini contro l'umanità. A suo dire ci vorrebbe una nuova Norimberga. Fatto sta che il Nostro vuole sedersi ai tavoli istituzionali per ricevere laute sovvenzioni e finanziamenti, per questo si impossessa di documenti che certificano l'iscrizione alle società onlus dell'associazione Opera Nomadi. Una volta ottenuti questi certificati può spacciarsi come presidente. Massimo Converso, presidente nazionale di O. N., ribadisce che la responsabile per la Toscana è la prof.ssa Marzia Grillo. Si dice esasperato dall'attaggiamento molesto di Zuinisi che in più di un occasione l'ha definito camorrista ed è arrivato a minacciare persino sua moglie. Ma a millantare presidenze, il 43enne non è nuovo, proprio di questi tempi l'anno scorso si dichiarava responsabile per Prato dell'Associazione antirazzista 3 febbraio. A seguito di queste dichiarazioni è seguito un comunicato di secca smentita da parte della Segreteria Nazionale a firma di Gianluca Petruzzo. Arriviamo ad oggi, Zuinisi vuole iscrivere la sua associazione fantasma nel registro regionale delle associazioni di promozione sociale. La domanda inviata alla Provincia di Firenze viene respinta. Non potrebbe essere altrimenti visto che il "filantropo" ha palesemente dichiarato il falso, inviando un verbale della sua elezione a presidente (votato all'unanimità), in cui fa figurare come vicepresidente la signora C. C. di 46 anni. La donna nega tassativamente di aver mai collaborato con Opera Nomadi Toscani, nè tantomeno di aver mai ricoperto incarichi. Ma il capolavoro dello Zuinisi è quello messo in atto lo scorso febbraio, quando ha sfacciatamente richiesto in Questura permessi per presidi di raccolta fondi in accordo con un'associazione umanitaria rumena. Ha presentato tesserini intestati a cittadini rumeni, vidimati da un timbro della Croce Rossa della stessa nazione. Peccato per il "filantropo" che gli agenti della Sezione Investigativa della Digos abbiano scoperto l'inganno, il timbro utilizzato benchè identico all'originale non era stato apposto dalla Croce Rossa. I responsabili dell'ente internazionale hanno negato di aver concesso all'associazione in questione qualsiasi tipo di collaborazione. Quella che lo Zuinisi stava tentando ha un solo nome, truffa. Le indagini in corso sono condotte dal pm Christine von Borries che accerteranno gli altri eventuali reati a carico del millantatore che vanno dall'appropriazione indebita, alla falsità in scrittura privata, fino alla sostituzione di persona.

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