Lunedì il consigliere regionale della Toscana Enzo Brogi, promotore della legge regionale sui farmaci a base di cannabis, incontra a Roma il senatore Ignazio Marino, medico e membro della Commissione Sanità, per discutere di aspetti importanti legati all’accesso e alla produzione di tali farmaci, utili nel trattamento del dolore e di gravi patologie, ma ancora non presenti sul mercato italiano, con la conseguenza che solo poche decine di persone riescono a farne uso, mentre molte altre sono costrette a ricorrere al mercato clandestino o all’autoproduzione, con conseguenti rischi di legalità e qualità.
Dalla Toscana, prima Regione in Italia a regolamentare per legge l’uso e l’accesso ai cannabinoidi, allo scopo di favorirne l’accesso con procedure che semplifichino per i pazienti i molti ostacoli autorizzativi e burocratici, parte la sollecitazione a fare un ulteriore passo in avanti legato alla produzione dei farmaci a base di cannabis.
“Attualmente in Italia acquistiamo i farmaci importandoli dall’estero ad un prezzo elevato” – sottolinea Brogi – “Allo stesso tempo, a Rovigo, un istituto pubblico, il Centro di ricerca per le colture industriali (CRA), sottoposto a rigorosi controlli e con l’autorizzazione del Ministero della Salute, coltiva cannabis a scopo di ricerca, ma dato che in Italia nessuno è autorizzato alla produzione e commercializzazione dei farmaci cannabinoidi, le piante coltivate a Rovigo vengono bruciate. Tutto questo mentre in Toscana, a Firenze, c’è un altro istituto statale, lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare, che tra l’altro attraversa una fase di difficoltà, che potrebbe utilizzarle per produrre i farmaci. Questo permetterebbe di evitare le procedure per l’importazione e un notevole risparmio per l’approvvigionamento. Con il senatore Ignazio Marino, dunque, discuteremo dell’opportunità di adottare strumenti, da affidare al prossimo Parlamento, che permettano di produrre i farmaci a base di cannabis in Toscana”.
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