La Asl Toscana Centro sarà citata come responsabile civile nel procedimento per la morte della 22enne Sofia Salomoni, che cadde in un dirupo da un'altalena mentre era con amici in un casolare di mezza montagna a Vicchio del Mugello (Firenze) il 28 gennaio 2018.
Il motivo del coinvolgimento della Asl è dovuto al fatto che gli operatori della centrale del 118 non inviarono sul posto l'elisoccorso per trasportare in ospedale più rapidamente la ferita, che nell'impatto subì la rottura della milza e poi morì. Il giudice dell'udienza preliminare Angelo Antonio Pezzuti di Firenze ha ammesso così la richiesta della famiglia di Sofia Salomoni, parte civile assistita dall'avvocato Lorenzo Corsi, che chiedeva di citare in giudizio la Asl come responsabile civile. L'udienza preliminare, iniziata ieri a Firenze, vede imputati per omicidio colposo due infermieri della centrale del 118, il proprietario della casa e il figlio, il quale avrebbe installato l'altalena. Il gioco non si ruppe ma la procura ne contesta il posizionamento, scelto ai margini del dirupo. Secondo le ricostruzioni, infatti, Sofia Salomoni sarebbe scivolata dall'altalena andando a impattare col corpo diversi metri nel terreno sottostante. Inoltre, secondo l'accusa, nei soccorsi non sarebbe stata correttamente valutata dal personale sanitario la gravità dell'incidente. Un intervento tempestivo in un ospedale, sostengono la procura e la famiglia della vittima, avrebbe consentito di diagnosticare in tempo l'effettiva situazione e di salvare la giovane donna. L'udienza preliminare prosegue il 30 gennaio 2020.
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