L'avvocato Vieri Adriani ha presentato al gip di Firenze opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla procura per l'ex soldato della Legione Straniera Giampiero Vigilanti (nella foto), 89 anni, e per il medico 88enne Francesco Caccamo.
Il legale, che difende le famiglie delle vittime dell'ultimo duplice omicidio attribuito al Mostro di Firenze, i francesi Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, uccisi a Scopeti nel settembre 1985, ha spiegato all'Ansa che "la richiesta di archiviazione non considera la nostra versione".
L'avvocato Adriani, spiegando l'opposizione all'archiviazione della 'pista del legionario', osserva che gli inquirenti "si sono limitati a verificare solo le dichiarazioni di Vigilanti, volutamente depistanti e provocatorie". Come parte, aggiunge l'avvocato Adriani, "abbiamo suggerito temi di integrazione probatoria su alcuni punti".
Il legale delle vittime francesi crede molto alla pista di Vigilanti per colmare le lacune e risolvere le contraddizioni dell'inchiesta. Per il legale emergerebbe un potenziale coinvolgimento nei delitti di Vigilanti.
Tra questi, spiega Adriani all'Ansa, "l'esito della seconda perquisizione a casa" dove furono trovati diversi articoli sul Mostro. Perchè li conservava a distanza di tempo? Rievocata pure una perquisizione del 16 settembre 1985, dopo il delitto, dove nell'abitazione di Vigilanti fu trovata anche una pistola, che sparava proiettili calibro 22 come quella usata dal Mostro ma era una High Standard e non una Beretta come dicono le perizie sui delitti. L'arma rimase sotto sequestro per un anno poi fu restituita a Vigilanti, che ne denunciò il furto nel 2013 insieme ad altre tre pistole che aveva acquistato di recente.
Intervistato in più volte da vari giornalisti, aggiunge poi il legale, "Vigilanti avrebbe ammesso di essere stato sul luogo di alcuni delitti del mostro nel momento in cui venivano commessi".
Sulla figura dell'ex legionario insomma resterebbero ancora molte, troppe zone d'ombra, sulle quali sarebbe necessario fare luce prima di dichiarare chiuso questo capitolo coordinato dal pm Luca Turco. Come riporta la richiesta di archiviazione, Turco giudica il quadro indiziario raccolto "fragile e incerto", "non suscettibile ad assurgere a dignità di prova, ne' tale da essere in alcun modo ulteriormente corroborato con ulteriore attività investigativa, tenuto conto del lungo tempo trascorso dai fatti".
Per ora le figure di Vigilanti e Caccamo hanno solo allungato la lunga lista degli indagati per i delitti. La decisione sulla sorte di questo filone di indagini toccherà al gip Angela Fantechi. Vigilanti e Caccamo sono gli ultimi due indagati in ordine di tempo nell'inchiesta sul killer delle coppiette.
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